MetalliMiti, Adone - XXXV puntata

Annibale Carracci, Venere, Adone e Cupido, 1595 Attori e comparse:
Adone: gran pezzo di ragazzo, il protagonista
Mirra: una fanciulla innamorata del padre
Cinira: padre di Mirra e Re di Cipro
Afrodite: dea gnocca e furbastra
Zeus: in qualità di Arbiter, e non di "suiniter":)
Persefone: dea
varie ed eventualiLa solita VOX POPULI, stavolta cipriota (l'azione si svolge infatti in quel di Cipro), diceva che la moglie del re
Cinira andava in giro per il palazzo, ma anche fuori e nei templi, a vantarsi di avere delle figlie così belle che Afrodite in confronto era una sciacquetta rifatta e bella soltanto perché figlia di... DEI.
Vàntati oggi, vàntati domani finché la voce giunse forte e chiara alla magnifica dea che sulle prime non diede peso alla cosa ma dopo un po'... sappiamo come eran fatti gli dei olimpici: permalooooosiiiiiiii! Quindi Afrodite decise di far pagare caro l'affronto a quella madre presuntuosa e sciocca
Che fece? Ma un bell'incantesimo sulla figlia più bella,
Mirra, che effettivamente poteva darle del filo da torcere, facendola innamorare nientepopodimenoche del PROPRIO PADRE, il re
Cinira.
Come la ragazza si rese conto di quello che le stava succedendo anzi, che le era successo, cominciò a disperarsi e dopo qualche giorno di inappetenza e vomito pensò anche al suicidio, pur di non dover combattere con quella passione insana e "contro natura".
Ma Mirra aveva avuto sin da piccola una nutrice che la conosceva meglio di chiunque altro e che, vista la situazione, capì che qualcosa in lei non andava. La sottopose quindi ad un terzo grado degno dell'ispettore Callaghan e le fece anche la macchina della verità. Alla fine chiamò anche un noto stregone del tempo, tal
Alexandròs Cecchyoysis Paonissulakys che la sottopose alla Macchina del Tempo (potrete vedere la registrazione, mercoledì prossimo, su rete 4, alle ore 21,30).
Dopo tutto questo uscì fuori che la "bimba" si era follemente
innamorata del Re, suo padre.
La vecchia nutrice che non aveva mai sopportato la padrona con la puzza sotto al naso e che la trattava proprio come l'ultima delle serve, prese la palla al balzo per vendicarsi (anche lei? Viziaccio ellenico!) e chiamata amorevolmnte la fanciulla le disse... "Un ti preoccupà, Mirretta! Ghe pensi mì ... farò in modo che l'tu babbo t'incontri come s'incontrano nella Bibbia ma tu... tu dovrai fare come ti dico io per non venire scoperta e cacciata da palazzo, se ti va bene!"
La ragazza, all'idea di poter amare quell'uomo disse che avrebbe fatto Tutto e anche di più quello che la vecchia nutrice le avrebbe comandato.
Era noto a tutti a palazzo che la mamma di
Mirra, nonché moglie di Cinira, da parecchio tempo non si concedeva più al marito, causa voto di castità, e che quindi il re doveva aver un appetito sessuale degno di un maniaco che non apre l'impermeabile da trentuno mesi.
La vecchia, che era oramai di famiglia, un giorno lo ferma per le scale e gli dice: "O mio re... Ego teng na vigginella ch'è nu babbà,
polì orea e che si concederebbe al vostro amore zummatorio perché, dice lei,
un re così forte e aitante come Cimira, senz'altro lo farà da re... che ne dite o mio sire?"
Al re nemmeno parve vero... dopo babbà aveva già aperto l'impermeabile e aizzato il mostro a nord ma la vecchia: "Calma sire, riponete l'entusiasmo nel fodero, mì son vècia e non più abituata a tal vision d'usbergo... ogni cosa a suo tempo, siate paziente e non ve ne pentirete".
L'occasione propizia si presentò durante i festeggiamenti in onore di
Demetra:
La nutrice disse alla ragazza che il momento finalmente era giunto: dopo la festa sarebbe andata nella stanza del re (che di sicuro sarebbe stato sbronzo, causa il troppo vino bevuto alla festa e sarebbe stato solo, causa mamma in castità) ma... un'ultima raccomandazione dalla vecchia:
Mirretta!...Non dovrai MAI farti vedere!
E Mirra:
Ma come? Non ho mica il dono della metamorfosi, io, son mortale e in carne e ossa... se vado in camera e mi nascondo, invece di giocare col babbino a "pitolomazzo" (antico gioco erotico ellenico, arrivato in seguito nel viterbese verso il 1252) si gioca a TANALIBERATUTTI??? no, no...lassa perde nutrix, vado a penare davanti ai penati, anziché a PENar col babbino, ahimè tapina e meschina.
E la Nutrice: "sciocca bimba, basterà che tu ti copra il volto o ti bendi (
e qui perdonatemi io ho una domanda che mi frulla in testa da quando avevo 4 anni: come cacchio si fa a non riconoscere una persona da una mascherina? insomma Zorro! lo sappiamo tutti che è Don Diego de la Vega... e tutti i personaggi che durante i balli in maschera di film o libri ne combinano di cotte e di crude senza che nessuno li riconosca??? E gli arabi, allora, come fanno a distinguere le loro donne "bourkate"? chiudo qui:)

La bella
Mirra capisce la furbizia della nutrice e si "addobba" velandosi appena, giusto il tempo d'arrivar nella stanza da letto reale, laddove avrebbe potuto esser riconosciuta (ma lasciando le pupille libere per evitare di andare a sbattere contro qualche colonna di marmo a palazzo:);
Tutto andò come previsto: padre e figlia si "incontrarorono per
nove notti di seguito, traendone gran piacere entrambi...
MA...L'ultima notte, dopo aver kamasutrato tutti i numeri, salvo il
53 (sin da allora fonte di sventura, sto numero traditore, altro che il 17!), il re, mentre la fanciulla si era concessa un pisolino pria di ricominciar con nuovi numeri non resistette e avvicinandosi al suo volto, con una torcia in mano le sollevò il velo e...
porcamaremmaputtanamaialasozzaporcasuinaQUESTA puttanazza cipriota è LA MIA BAMBINAAAAAAAUrlò sì forte che la bimba fece un salto degno di Gibilisco ma senz'asta e non appena si rese conto che il babbino re l'aveva scoperta s'impeplò in fretta in furia e cominciò a correre più veloce di
Atalanta...
Il re, spinto da paura ma anche da una forte rabbia per l'inganno prese una spada da una delle guardie e cominciò a rincorrerla, prima per tutta casa e poi, visto che lei era riuscita a sfuggirgli e a imboccare la via di uscita... per i boschi limitrofi.
Mirra correva come una pazza e invocava piangendo l'aiuto divino che dopo un po' (guarda caso proprio mentre il re l'aveva raggiunta e stava per "spiedinarla") giunse sottoforma di
Metamorfosi:
Gli dei la trasformarono in un albero e il re, raggiuntala cominciò, assetato di vendetta com'era, a colpirla ripetutamente infilzando la spada, facendo fuoriuscire una resina profumata, chiamata poi, per l'appunto
MirraFine prima parte
Per chi ha voglia e tempo, subito la Seconda e ultima parte, per gli altri la lascerò anche domani, così non avete scuse
Adone - XXXV puntata/ seconda parteLe nove notti che la fanciulla, ora "inalberata" aveva trascorso biblicamente col paparino fecero sì che rimanesse incinta (oh, ste donne dei miti erano fertili 365 giorni l'anno, capitasse mai una volta che le zummano e la pancina rimane sgonfia:))).
E infatti dopo otto mesi, 32 giorni, 14 ore e 68 minuti la corteccia dell'albero di MIRRA si aprì in due come una cozza e ne uscì un bellisimo
BAMBINO!!!.

Sebastiano del Piombo - Nascita di AdoneNel mentre, passava di là la gnoccAfrodite che, per paura che il re Cinira trovasse e uccidesse il frutto incestuoso, (e sentendosi forse anche un po' in colpa per aver scatenato tutto quel putiferio) lo prese in braccio e lo portò a Persefone che lo accolse con gioia (non era ancora stata rapita da Ade e viveva ancora in famiglia) e decise di tenerlo con se.
Il bimbo fu chiamato
Adone e sotto l'amorevole abbraccio di Persefone crebbe sano, forte e soprattutto,
bellissimo... un vero bijoux, altro che Apollo, Eros o Ganimede...il più bello era lui,
Bello come un Adone.
Tanto che quando Afrodite anni dopo tornò da Persefone per visita di cortesia e un the fra amiche non appena rivide il bambino, ormai giovinetto rimase a bocca, occhi e orecchie spalancate davanti a siffatta beltà.
Proprio lei, la dea più bella si innamorò "hic et nunc" del bambino scaturito dall'albero di Mirra (grazie alla bellezza infinita del giovane ma anche grazie ad un freccia che quel discolo di
Cupido, figlio della dea scoccò in direzione cuore materno).

Antonio Canova - Venere e Adone , 1789/84Ovviamente il ragazzo non faceva schifo nemmeno a Persy visto che quando Afrodite le disse: " Carina, son venuta a riprendere il bimbo per fargli conoscere un po' di mondo e qualche localino in della zona, lo prendo e lo porto via con me..." Persefone le rispose seccata:
"
Tu sei scema, Adone l'ho cresciuto ed educato io, ed è un ragazzo per bene e ammodo, vorrai mica portarlo per tutti i night e i localacci che frequenti tu la notte? Giammai!"
Afrodite che era abituata ad ottenere sempre ciò che voleva (di solito le bastava "speplarsi" un po' ma con Persefone non attaccava (era un bel donnino e pure etero, quindi ciccia!),
invocò allora il babbo Zeus per avere il suo giudizio.
Zeus non amava ste beghe fra femmine e se poteva se ne lavava le mani, lasciando l'incarico a qualche altro dio più consono al da farsi, ma il caso volle che ad agosto erano andati tutti al mare e quindi, dopo aver ascoltato le due, si sedette con il capo fra le mani e la saetta a terra (per lo scarico, giusto una precauzione:)) e dopo un po' sentenziò:
IO, il grande Zeus ho deciso che il giovane Adone dovrà passare 4 mesi all'anno con Persefone che l'ha allevato con affetto e gli ha dato una buona educazione;
altri 4 mesi li passerà con Afrodite che gli farà conoscere paesi e luoghi che stando a casa con Persefone non conoscerebbe mai e poi non voglio sentirla frignare sotto la finestra per le prossime due settimane.
Per i 4 mesi restanti Adone sarà libero di scegliere dove andare e con chi stare fra le due, magari anche con nessuna e cacciare libero e in solitudine fra i boschi e valli d'or... HO DETTO... e se ne tornò a palazzo lasciando le due donne abbastanza soddisfatte...
Anche perché Afrodite furbastra pensò: Indosserò la mia cintura magica (
Afrodite possedeva la cosiddetta "Cintura di seduzione" che, una volta indossata la rendeva ancora più irresistibile e faceva capitolare anche il più restio fra gli uomini ) e vedremo se Adone vorrà tornare da Persefone!
Persefone (ingenua ragazza) lasciò che il ragazzo cominciasse i suoi primi 4 mesi con Afrodite ("tanto poi verrà qui come Zeus ha comandato!") senza pensare a quanto l'altra fosse astuta e pratica di "questioni di cuore".
E così fu, la splendida Afrodite, innamorata e cotta a puntino comincia il suo viaggio con il bellissimo giovane che, dopo averla vista con la cintura tempestata di sesso e sassi colorati la contraccambia, iniziando così una relazione appiccicosa e lussuriosa tanto che tutto l'Olimpo pensava che i due avrebbero vissuto in eterno felici e contenti:
Per il giovane, Afrodite lascia i luoghi dove aveva vissuto a lungo, citera, Pafo, Cnido e soprattutto un si fa più vedere nemmeno su per l'Olimpo.
Gli sta sempre appiccicata come un'ombra, lo accompagna a caccia nei boschi, a pesca nei fiumi, a pascolar su in montagna...temendo di perderlo gli fa sempre due palle così con i vari: "Adò, attento ai lupi, Adò, attento ai cinghiali che sono incazzosi, Adònuccio mio, attento a quel bosco, è stato avvistato un leone, Adò... fàmolo strano oggi, Adò blablabla ... e Adone pende dalle sue labbra morbide e si attiene ai suoi consigli anche un tantino troppo pressanti a volte.
Ma non troppo!
La leggenda narra che Persefone, scaduti i 4 mesi non vedendo tornare il bel giovane si arrabbia come un furetto e va a piagnucolare da
Ares raccontandogli tutta la storia e dicendogli che probabilmente quella furbastra le aveva giocato un tiro mancino e che ora stava svernando con l'uomo più bello del mondo, compiendo chissà quali atti lussuriosi e ignobili, poco consoni a una dea olimpica (
Capirai, era la dea più lussuriosa dell'Olimpo, stai a guardà zum in più zum in meno?).
Ares che sappiamo quanto amasse il sangue e la violenza ma anche quanto bramasse la sua amante olimpica (
i due avevano una tresca da tempo e avevano avuto anche quell'arciere da strapazzo di Eros/Cupido dalla loro unione peccaminosa) e fosse geloso di lei disse a Persy: "Ghè pensi mì : continua a far la calzetta te!"
Raggiunse così in un battibaleno i due amanti che quel giorno erano a caccia e dopo averli avvistati a 125 passi da lui, si nasconde dietro un albero, si trasforma in un grosso cinghiale e comincia a "passeggiare", con nonchalanche, per il bosco.

I due piccioncini dopo lungo tubare decidono di separarsi per un poco e Afrodite sale sul suo cocchio tirato da cigni (
mica come quello di Cenerentola che veniva trainato da sorci, qui le cose le facevano con stile) e vola via a far shopping giù in paese, a Cipro, dove due giorni prima aveva visto un abitino in saldo che pareva cucito proprio per il suo 90/60/90 x 170.
Adone la saluta con un bacio volante

e si inoltra nel bosco da solo.
Quatto quatto zitto zitto, da dietro un cespuglio avvista il nostro
Ares/suinatosi e gli scaglia contro una freccia ferendolo (di striscio).
Ares, colpito ad un fianco, si lascia scappare un
porcamaremmamaialasuinascrofaccia! e subito piglia la rincorsa e punta verso il giovane che dopo 10 secondi, senza nemmeno rendersi conto di quello che stava accadendo, tanta fu la velocità con cui l'animale gli andò contro, viene
trafitto a morte dalle zannone del terribile suino.
Afrodite intanto aveva appena parcheggiato che sente il grido straziato di dolore del bene amato e rimonta sul cocchio piumoso e frusta i cigni a sangue per giunger il prima possibile sul luogo ove era sicura fosse accaduto qualcosa di grave...
Infatti, arrivata là in mezzo al bosco trova
Adone immerso in una pozza di sangue che sta esalando l'ultimo respiro.
Afrodite che era veramente innamorata di
Adone comincia a piangere a fontanella da tutti i pori e a disperarsi e a battersi il petto (rischiando pure di rovinare tutto quel ben di dio) con la forza di un Tyson...
Tutte quelle lacrime sgorgate da quegli occhi splendidi, nettare dolce e cristallino... va a terra a mescolarsi col sangue del morente che subito si gonfia e dopo che il bellissimo
Adone ha esalato l'ultimo afflato vitale sboccia un fiore: il fiore dell'
Anemone, che appena sbocciato è di colore rosso ma di breve vita poiché i venti da cui prende il nome ("anemos" in greco sta per vento) facilmente fanno staccare i petali dallo stelo e li gettano a terra.
The end

Buon lunedì e martedì a tutti, spero che Adone sia stato bello anche per voi, MF:)