OlimpiGames (m.miti 54 puntata)
Pancrazio e Milone (puntata anomala ma non troppo)

Pierre Puget, Milone, Louvre, Parigi
Non è un ometto romano bassetto e grassoccio, non è il santo più famoso fra i "santificati" ai quali ci si rivolge quando si danno testate micidiali o ci si prendono le dita nella portiera dell'auto, tanto per capirci.
Ma il pancrazio, e io l'ho scoperto solo qualche ora fa, è stata nell'antica Grecia (introdotta verso il 700 a.c.) una delle discipline olimpiche più note insieme alla Corsa, al Pugilato e alla Lotta, i Giochi equestri e il Pentathlon.
Partiamo dal suo significato originario, e cioè dal greco
pankration= pan/tutto e
kratos/potere, forza.
Qualcuno, forse ricorderà il mito prometeico dove, ad un certo punto Bia, dea della violenza, e Kratos, suo fratello il "potere", assistenti di Zeus (quelli che facevano di solito il lavoro sporco) furono inviati ad incatenare Prometeo.
Dunque, "con tutta la forza"... è così che l'atleta doveva vincere l'avversario: usando tutte le forze a disposizione.
Si combatteva a mani nude e Il fattore novità, rispetto ad altre discipline di combattimento, era che poteva essere usato ogni arto e ogni parte del corpo per destabilizzare e vincere. Si potevano dare anche morsi e fare lo sgambetto e nessun arbitro avrebbe tirato fuori il cartellino rosso.
Una delle prese che doveva essere la più tipica, almeno a giudicare dalle raffigurazioni sulle ceramiche, veniva detta “meson echein” cioè “prendere in mezzo” e consisteva nell’afferrare davanti o alle spalle l’avversario, premendo con la testa sul torace (ma più probabilmente al plesso solare) o sulla schiena, in modo da allentarne la tensione muscolare e permettere una proiezione, ruotando e abbassandosi, o uno strangolamento alle spalle.Il pancrazio col tempo diventò proprio una fra le discipline più complete da
combattimento, proprio per questa sua peculiarità di non "buttar via niente":)... era molto in voga a Sparta mentre invece, a causa della sua violenza e ferocia venne bandito in alcune città.
Ovviamente per combattere venivano usate le più disparate tecniche fino ad allora conosciute per il combattimento:
lotta a terra e pugilato in primis ma anche il più feroce
Acrocorismo ovvero della torsione fino al sentire un suono simile al
rackskrickkkkk con conseguente rottura delle dita delle mani e dei piedi, come faceva sempre
J.C. Van Damme con i suoi rivali più bastardi e cattivi.
Nell'Antica Grecia si sa, gli uomini erano violenti e non stavano a guardare un dito rotto o un orecchio staccato morsi quindi questo tipo di lotta prese "piede", è il caso di dirlo e spesso gli incontri erano talmente feroci che si arrivava alla morte di uno dei due contendenti e proprio su alcuni di questi incontri sono nate leggende e miti.
Uno di questi (in realtà ce ne sono molti ma qui non li riportiamo tutti) riguarda
Milone di Crotone (che già il nome fa rima con Orione... ma ...transeat), un omone alto così e atleta di lungo corso specializzatosi nella lotta da ragazzo e diventatone un campione assoluto allargò le proprie vedute agonistiche verso altre discipline, fra cui, appunto, il pancrazio.
Si narra che
Milone volle sfidare nientepopodimenochè un biuzzo... no, quello era un altro mito... si, ecco, ricordo:
UN TORO. Sfidò un toro e usando bracciagambeditanegliocchi nelleorecchiemorsicalcipugni riuscì dopo tredici round a far accasciare la povera bestia al suolo con la folla che osannava impazzita:
Hi-spa-ni-co-Hi-spa-ni-co-Hi-spa-ni-co e Milone con l'adrenalina in circolo come uno tsunami, non pago di averlo vinto pare se lo caricò sulle spalle da lottatore greco e con il toro a peso morto si fece un giro di stadio come fanno gli atleti dopo la gara vinta, per una corsetta in surplace. Prò lui lo fece correndo!
Ma il mito vuole di più... Il mito vuole che dopo la corsetta intorno allo stadio Milone abbia dato il colpo di grazia al povero toro e se lo sia mangiato.
Ma... ripeto... attorno a questo atleta ci sono decine di episodi legati alla sua forza come quello che lo vuole salvatore di un gruppo di aristocratici (guidati dal famoso
Pitagora) che si trovarono in riunione a casa del filosofo Samio proprio nel momento in cui si scatenò un violento terremoto...
Milone era là, con loro e pare che ad un certo punto si sostituì ad una colonna spezzata dal sisma e reggendo il soffitto sulle spalle il tempo necessario per dar modo agli abitanti della casa di fuggire via, sani e salvi.
Proprio come in quei filmoni degli anni 70 su Ercoli, Macisti, Ursus, Sansoni e via dicendo dove verso la fine c'era sempre il terremoto e le colonne cominciavano a venir giù spatasciando a destra e manca fino a che l'eroe con uno sforzo titanico riusciva a far fuggire tutti anche se uno dei buoni o la sua fidanzata rimanevano sempre spiaccicati sotto a qualche pietrona ribelle.
Sempre su Milone, la leggenda avvolge anche la sua morte.
Si narra di un enorme albero di ulivo sezionato da un fulmine: Milone mise le mani dentro al tronco per divaricarlo e spaccarlo in due completamente. Ma ad un certo punto, mentre era sotto sforzo massimo le forze olimpioniche gli vennero meno, si sentì mancare e rimase bloccato come uno stoccafisso....
E finì dilaniato da alcune bestie feroci che erano lì nel bosco.
E così terminò la vita avventurosa e forzuta di uno degli uomini più famosi dell'antica Grecia. Pare però che due delle bestie feroci si spaccarono la mascella, nel mordere una un tricipite, l'altra un muscolo lombare, del nostro... quindi non si trattò di morte
Infame:)
Torniamo al
Pancrazio e agli episodi legati a questo "sport".
Un altro atleta, pari in forza a quello già descritto fu
Arrachione (che oggi probabilmente farebbe da spalla a Cornacchione, da Fazio).
Costui stava pancraziando con un altro "bestione" grecograndeegrosso quando questo cominciò a serrargli intorno al collo le sue manozze tozze e a stringere... stringere sempre di più fino a far urlare alla giugulare tutti i nomi degli dei olimpici al contrario.
Arrachione in un momento di dolore immane e di rabbia allucinante riusci ad aprire la bocca e in qualche modo ad afferrare coi denti l'alluce tozzo dell'avversario e a staccarglielo...
Mentre l'altro, urlando dal dolore diceva: "
Mi arrendoooooooo", Arrachione esalava l'ultimo respiro e riguardando il fotofinish i giudici furono costretti a decretare Arrachione vincitore in quanto l'altro si arrese tredici centesimi di secondo prima che lui morisse.
Non vi tedio ulteriormente con altri anneddoti più o meno (S)forzati e decreto qui la fine del round dedicato al pancrazio, o quasi.
Esisteva anche una forma più "leggera" e meno cruenta di questo sport, il
“kato pankration” in cui era sufficiente far cadere l’avversario e che di solito era applicata nelle eliminatorie o in giochi di minore importanza.
Oggi si puo' dire che i "discendenti" di pancrazio sono il
Wrestling e il
valetudo.
leggo inoltre che non ha nulla a che vedere (per chi invece pensasse il contrario) con il
Pancrace, altra disciplina di combattimento (moderno) che io in persona pirsonalmente non avevo mai sentito nominare ma che, da quello che ho letto mi pare abbastanza violenta e bruta tanto quanto le altre, sempre che non sia tutto finto già dai tempi di Milone.
Buon fine settimana a tutti, MetaForzuta:)

Coppa del Pittore della Fonderia
(Londra, British Museum E 78, prov. Vulci)
Scena di pancrazio (con allenatore)