Certe notti...

Johann Heinrich Füssli, Incubo, 1781Domenica notte, anzi lunedì mattina, vista l'ora.
4 del mattino circa... La sensazione che mi pervade al risveglio è quella di soffocamento ma non il mio: per trasposizione... È mia madre che sta soffocando, grazie ad una mozzarella che mio padre le ha fatto ingoiare, a forza, durante un litigio qualsiasi, uno dei tanti e finito in malo modo.
Mia sorella, che era intervenuta a difesa, non ha potuto niente contro la forza, ancora bruta seppur affievolita dall'anzianità, di quelle braccia che l'hanno scaraventata dalla cucina in sala, attraverso l'archetto.
Mi rigiro un poco nel letto cercando di distogliere la visione di morte e di facce deformate, seppure così familiari.
C'è orrore nel letto. Max dorme, bofonchia qualcosa di incomprensibile e scalcia, mentre io mi agito alla ricerca di un nuovo equilibrio mentale e fisico che mi riporti in braccio a Morfeo. Ma invano.
Decido quindi, per il bene della pace familiare, di lasciare max e il gatto immersi nei loro sogni. Mi alzo e vado a sdraiarmi sul divano, con copertina e cuscinetto arancioni (a quell'ora l'arancio fa bene al morale umorale).
Accendo la tv e dopo un rapido zapping gli occhi semichiusi, o semiaperti, vengono catturati da un'ultima cena cinematografica il cui cristo sembra essere più rasputin che il figlio di dio. Il bianco e nero profondi e l'obiettivo che si apre e chiude dando maggior spessore e importanza alle inquadrature fanno il resto per catturare ulteriormente le immagini da incubo viste poco prima, durante il sogno.
Il film è muto. Bene, posso eliminare completamente l'audio ed evitare così che le grida dei soldati romani nel giardino degli ulivi raggiungano Max. (Sono troppo sensibile o troppo paurosa per le sue reazioni? Boh?:).
Non so da quanto fosse iniziato ma finisce con la cattura di Gesù dopo che Giuda (quel traditor!) lo bacia.
Fine primo atto (?)
II atto. Siamo ora in Spagna, ai tempi della santa inquisizione. Decido di proseguire nella visione. Ad un certo punto si vede un documento scritto in tedesco... Penso ad un regista tedesco, ma chi? Penso ai pochi che conosco: Murnau, Lang, Lubitsch... ma cercando nei cassetti del metacervello i magnifici 4 non riescono a trovare nulla, ma nulla nulla nulla... Aspetterò che finisca, aspetterò i titoli di coda.
Al terzo episodio capitombolo, cado addormentata a piombo, con una gamba fuori dal divano.
Mi risveglio alle 6,05... Siamo tornati ai programmi a colori. Subito vado a cercare nel televideo tracce di "fuori orario", su raitre.
Niente.
Verso le 6,45 appare Max: "E tu che ci fai qui"?
"Alle 4 ho avuto un incubo e per non svegliarti sono venuta via e mi son preparata due spaghi aglio olio e peperoncino... poi ho visto un film su raitre e mi sono riaddormentata più o meno a metà, così non so di che film si trattasse".
Max: "Brava, hai fatto bene a toglierti dalle balle... e lasciarmi dormire".
Mf: "Bene, una volta tanto faccio qualcosa di giusto. A proposito, il film che ho visto, almeno in parte, era bello ma non so assolutamente dargli un padre regista". E racconto le trame dei due episodi visti.
.............
Arrivata in ufficio, più tardi parlo del film con
Nybras, l'insonne più insonne di splinderland. Gli chiedo se per caso ha guardato la tv a quell'ora e se, nello specifico, raitre (insomma, mica sarà comunista solo per dar contro al papa, no?).
Ovviamente no, proviamo a cercare in rete qualcosa sul sito di Fuori Orario ma niente, tutti i tentativi vanno a farsi benedire dal gesù del primo atto.
Più tardi (io son testarda e se mi metto in testa di soddisfare una curiosità devo riuscirci, anche a costo di rompere le balle a mezzo mondo) parlo (ancora?!) della notte insonne a Epimenide.
E lui dopo un po', indossata la veste stellata e il cappello conico, mi manda un link che io ora trasmetto ai 2-3-4 lettori interessati a conoscere il contenuto del mio "fuori orario".
Era un film degli anni '20 del secolo scorso, di
Carl Dreyer (di cui ho visto sicuramente
La passione di Giovanna D’Arco), in quattro atti o episodi, intitolato in italiano
Pagine dal libro di Satana.
Non appena Epimenide mi dà il link subito lo spedisco a Max e subito, o quasi, ricevo in dietro questa mail:
Sono un genio! Dreyer è il primo nome che ti ho fatto stamattina. Quanto so' genio!!!Ovviamente io, sarà che avevo ancora tutti i magnifici 4 semi-incoscienti, sarà che l'incubo al latte mi aveva intorpidito qualsiasi forma di recepire la realtà, il nome di Dreyer non lo avevo sentito affatto, né mentre prendevo il caffè né, come lui sostiene, mentre si stava mettendo la camicia.
Ma è ovvio che tutti vi scatenerete a dar ragione a Max e a dire che me lo aveva detto, no?
E comunque ringrazio chi, per mail avrebbe condiviso l'esperienza di guardare il film con me, vestendo i panni di satana. Vabbè, nessuno è perfetto, no?
Buon martedì a tutti, mf
ah... e buon 25 aprile!

PS: per cinefili masochisti,
Qui la possibilità di scaricare il film (sempre grazie ad
Epimenide).