And the road becomes my bride
Dalle 6 alle 7 (# 03/2008)
Il buongiorno si vede dal mattino?

... La quotidianità e la reiterazione dei gesti creano confidenza
mf
Dalle 6 alle sette, durante la camminata mattutina (e specifico
CAMMINATA e non
corsa, come qualcuno aveva capito), le persone che incrocio sono più o meno le stesse: commercianti che sistemano il loro esercizi prestissimo, così da a vere tutto pronto alla perfezione, sui e nei banconi, per l'orario di apertura;
furgoni di panifici o "lattifici", per le consegne di alimenti freschi, operatori ecologici, e anche qualcuno che, come me, approfitta della città silenziosa per stare un po' con se stesso e con i propri pensieri, e nello stesso tempo fare attività fisica.
Tutto normale, con queste persone, con la maggior parte di esse almeno ci si scambia un cenno col capo, un buongiorno, un sorriso d'intesa. Insomma, cordialità mattutina.
Negli ultimi giorni, incrociavo spesso un'auto azzurra, una Yundai o Suzuki, o comunque un'auto nipponica guidata da un signore.
Sin qui, niente di strano.
Dopo 2/3 giorni il suddetto signore (un uomo direi sulla settantina, magro, capelli ancora quasi tutti scuri e con gli occhi cerulei) noto che mi fa un cenno con la mano, per salutare, e io che sono una personcina educata, ricambio con un buongiorno. E così per i giorni successivi.
Quando cammino tengo sempre un passo veloce ma cerco di non velocizzare troppo lo sguardo, mi piace assorbire quello che vedo, spesso ne faccio una fotografia e a volte sono talmente belle che vorrei essere un ingegnere bioelettrogenetico per poter inventare il chip fotografico da collegare bluetooth a una stampante professionale; Le foto umana sarebbero sicuramente l'invenzione che sconvolgerebbe il millennio, non trovate.
Scusate l'inter-mezzo (Murinho ne farà una mezza squadra:))))))))
Questa mattina ero quasi giunta alla fine di via Vetulonia quando vedo apparire la nippomobile azzurra.
Inchioda a 50 cm dal mio ginocchio , e vedo il signore. Lo vedo agitare le mani come a dirmi: "Togliti le cuffie, che altrimenti non mi senti".
Nelle cuffie, manco a farlo apposta:
Nomad vagabond
Call me what you willLe tolgo e le tengo in mano, separando la destra dalla sinistra altrimenti, come capita spesso i due fili si ingarbuglieranno come il cespuglione che ho in testa e che fa da copertura alle sinapsi intricate che sono all'interno.
"Brava, Brava" - mi dice il signore aprendo lo sportello dell'auto.
Lo guardo con aria interrogativa, mentre nel frattempo trentatré ipotesi si fanno strada fra i magnifici 4.
Beh, meglio di 33 trentini che mi farebbero ingarbugliare pure il linguaggio, più di quanto non lo abbia ingarbugliato, va beh, mi faccio sempre capire, però....
Brava Brava Maria Rosa? Ma io non so far ogni cosa, anzi!
Il signore sarà un fan dei Metallica? Cazzo, alla sua età sente attraverso i vetri dell'auto e attraverso le cuffie?
Ha un'aria innocua, no, non darò un calcio sulla portiera, e poi mi ha detto BRAVA, capita mica spesso sta cosa...
e lui:
Continua così, brava.
Ommerda, pure Max me lo dice a volte... ma mica gli ho fatto nulla a sto nonnetto, sarà anche andato, oramai...boh?
Va beh, timidamente gli dico "Buongiorno" quasi interrogandolo e invitandolo a continuare:
We, nonnè o parli e la dici tutta o ti prendo a calce la nippocar!.
Sei proprio brava, continua così, sei bella, hai un bel fisico e fare moto la mattina presto non può che farti bene!.
(il tutto detto velocemente e con l'accento tipico di paesini a 15/20 km da Viterbo, paesi che conosco bene, in quanto è lì che ho le radici, anche se molto sradicate, oramai e da molto.
Mentre il nonnetto parlava notavo che trasportava cassette di primizie dell'orto e frutteto. Quindi deve essere un contadino della zona che rifornisce il verduraio... Va beh, lo ringrazio, stavolta con un sorrisone a 180°, mentre lui chiude lo sportello e gli auguro buona giornata.
Rimetto le cuffie, pancia in dentro e petto in fuori e continuo... 70enne, forse con un principio di altero sclerosi - penso - ma super autosufficiente e comunque - non ha l'obbligo di portare occhiali, mentre guida- quindi non è mr. Magoo, ci vede bene.
"Quando torno a casa a Max glielo dico che deve smetterla di chiamarmi PANZONA"!
PS: se i racconti del mattino (che sono diversi dai
Racconti del cuscino) vi annoiano ditelo pure, e mi rivolgo soprattutto alla triade acida che frequenta questo blog (Sky, Epimenide, Nybras:))).
Provvederò a frullare altro materiale, grazie e buona settimana a tutti, mf