mercoledì 31 agosto 2005

lunedì 29 agosto 2005

Senza titolo 718



LILITH
E... il ritorno di mf





Dante Gabriele Rossetti - Lady Lilith, 1867



Era da molto tempo che mi ronzava un'ideaccia nel cespuglione, un'ideaccia che mi fu proposta, a onor del vero, mesi orsono, da quel diavolaccio di Nybras,

ovvero quella di Fare sì un metallimito ma non il solito metamito greco con zeus zummarolo e fanciulle gravide del suo divinsemino...
ma bensì un post dedicato a una creatura delle tenebre, oscura e affascinante, di cui spesso si sente parlare ma di cui io conoscevo poco e niente (ora poco più che niente ma è già meglio di niente, no?), ovvero di Lilith.
Perché non proporre questa GRANDE DEA ai miei cari lettori?
E mo' ve la digerite, eh eh eh...Signori e signore a voi...

LILITH..nella versione mitologica giudaico/cristiana

Se dovessi scrivere troppe fesserie in merito alla Mesopotamia spero che Lui che è ferratissimo in maniera

(nel caso si trovasse a passare da queste parti) mi voglia scusare in primis e correggere poi, grazie.
Ben ritrovati. Buona lettura e un carissimo saluto a tutti voi, mf


PS: il prologo è lunghissimo ma è importante leggerlo, grazie


Location: Mesopotamia anno 1760 a:c..circa
In quel periodo in quelle terre vivevano diverse tribù dedite alla pastorizia e agricoltura e allora la lingua ufficiale era l'aramaico :
Un gruppetto di queste persone lasciò questa terra per dirigersi e stabilirsi verso la zona di Canaan (da piccola credevo fosse il posto dove nascessero tutti i cani del mondo e che invece a Cana si facessero tutti i banchetti di nozze, compreso quello di mia zia Concita che si sposò quando avevo 4 anni ma questo è un altro mito).
Una volta stabilitisi diventarono dopo un po' di tempo un bel gruppo di persone (si moltiplicavano come il vino alle successive nozze, appunto di Cana) e adottarono anche la lingua ebraica che era la lingua locale.
Se non che una brutta carestia li fece migrare di nuovo, stavolta verso l'Egitto (si sa, Nilo, terra fertile e grassa, cresceva di tutto là) dove rimasero per circa 4 e dico 4... secoli:
Ma come sappiamo ad un certo punto tra l'intolleranza di alcuni Egizi, le stramberie del Faraone e quindi le successive persecuzioni...APRITI CIELO!
anzi nel loro caso, APRITI MARE...furono costretti a far ritorno in terra Canaanense ovvero la Palestina.
Figurati se qui poteva andar bene...ormai la sfiga ce l'avevano marchiata addosso...qui c'era ormai altra gente e non furono i benvenuti...poi i Romani che si erano allargati fin là...
per farla breve nel 70 d.C (si, dopo che egli nacque) i Romani DISTRUSSERO Jerusalem e gli ebrei si sparsero per il mondo.
Tutti sappiamo che la storia di questo popolo in perenne movimento è raccolta nella Sacra Bibbia o Holy Bible e che adottarono una religione monoteista però...però... la convivenza tete a tete con "Assiri e Babilonesi" (che vengono citati sempre insieme come Totò e Peppino) ha fatto sì che qualche elemento della loro religione fosse assimilato poi ed elborato anche nei testi ebraici


E fino a qui, piccolo ripasso storico che fa bene a me e a chi la storia se la ricorda poco

Tornando in Mesopotamia dovete sapere che la loro religione politeistica era composta da schiere di demoni notturni e tra questi appunto il nostro oggetto del post, LILITH che però nella Bibbia viene citata solo UNA VOLTA ed esattamente in: Isaia 34,14
Erminio, subito sinapsa con Mary e mi arriva un flash di Mission Impossible I e della citazione di Giobbe...che però con il post non c'azzecca nulla...ragazzi, andate a giocare a palla sulla superstrada..non distraetemi!)

I gatti selvatici si incontreranno con le iene, e
I satiri si chiameranno l’un l’altro;
vi farà sosta anche Lilith e vi troverà tranquilla dimora.


La "nostra" viene invece citata più spesso nel Talmud (il commento ai testi biblici) e nel Libro degli Splendori (il testo che spiega i significati mistici di quanto scritto nella Bibbia)
Ma chi era questa Lilith? secondo gli ebrei appunto apparteneva alla schiera di demoni citata all'inizio.
Fisicamente era una donna con dei lunghi capelli e alata (anche se probabilmente le ali furono "aggiunte" in seguito per renderla ancora più demoniaca);
amante della notte della lussuria sfrenata e assetata di sangue di bambino (un vero e proprio vampiro, dunque):
Lilith compare da subito come la prima compagna di quel "torsolo"(n.d.r:) di Adamo anch'essa però plasmata dal fango o meglio dai sedimenti di fango e sudiciume... non dalla costola come Eva (che poi incontreremo);

E compare per soddisfare la sua solitudine e per impedire che si accoppiasse (sto maiale!!!!) con i vari animali presenti sul posto che, oltre ad essere "contronatura" (appena creata porella, già le si rivoltavano contro) erano anche infruttuosi! Provate ad immaginarvi un Adamaialino in fasce o una "pecoramo" o che so, un Puledramdamix o quello che vi pare...
E qui è probabile il riferimento ad Enkidu che prima di trovare la sua compagna avesse un debole per le Gazzelle (ora capite il perché gli occhioni spauriti delle gazzelle quando vedono un uomo?)
(Enkidu, figlio della steppa, che dorme e mangia con le bestie e la cui forza non ha pari tra le montagne. Il suo corpo è ricoperto dal pelo e la sua vita è al fianco degli animali.
Dall’argilla è stato creato e non veste e non lavora e non conversa egli è il signore della steppa.
))


Enkidu




Credo sia opportuno approfondire qua e là, questa epopea per me è poco conosciuta, sto imparando qualcosa di nuovo

Compagno d'avventure di Gilgamesh. Nato come uomo primordiale, viene educato alla civiltà da Shamkat (una prostituta con la quale giace per 6 giorni e 7 notti, su di lei ci vorrebbe una puntata a parte magari se vi interessa, un'altra volta:)))).
Dopo un primo scontro con Gilgamesh ne diviene amico (e secondo alcune interpretazioni pure amante).
Insieme a Gilgamesh sconfigge il guardiano della foresta dei cedri per impossessarsi del prezioso legno con cui intende costruire una porta sacra ad Enlil. I due eroi sconfiggono anche il Toro Celeste.
Durante un'assemblea degli dei è deciso che egli muoia. Il lamento di Gilgamesh per la morte di Enkidu è il passo lirico di massima intensità dell'epopea. Bellissima è anche la rappresentazione dell'aldilà nel sogno di Enkidu e nel finale dell'opera. Incredibile la successione di tabù che Enkidu infrange nella sua discesa agli Inferi.



Torniamo a bomba:
Dunque... pare che Lilith e Adamo furono creati il sesto giorno, insieme ai rettili e alle anime dei demoni (il cui corpo però non fu creato);
l'aspetto della donna sembra essere indefinito:
il Libro degli splendori narra di un essere coperto di sangue e saliva...quindi un qualcosa di immondo, più simile a un demone che non ad un essere umano e quindi Incompiuta.
Al momento della consumazione (Adamuzzo stava ringalluzzito da giorni...era inverno e tutti gli animali erano in letargo...quindi Onan il barbaro gli faceva una...massì niente giringiri di paroline e metafore ...SEGA!)
Furono presi subito da una passione estatica ed esplosiva ma quando Adamo tentò di "sopraffarla" facendola giacere sotto il peso del proprio corpo, tentando di imporle la posizione (che in realtà Dio aveva imposto) e cercò di fare il missionario (che noioso...il primo uomo già così...) lei lo guardò in faccia e papale papale gli disse:
Uè, Adamillo cazzillo...che vuoi fare? va bene che siamo sul paradiso terrestre ma in terra ci sono i sassi e la terra mi va sui capelli...
E poi scusami tanto...perché devi decidere tu come stare? veniamo dallo stesso quartiere terroso...siam fatti entrambi con il fango...non vedo perché così, alla prima botta ci devo star io sotto...facciamo il contrario no? vedrai, non è malaccio, anzi!
..cominciò quindi a divincolarsi dalla stretta Adamifera che era diventata forte e stretta (non sentiva ragione, Adamo era OMO che puzzava e voleva stare sopra e aggiogare la puledrona ribelle) e fuggì via come un fulmine dal P.T (ch non sono le Poste e Telegrafi ma il Paradiso Terrestre).

Ecco chi cominciò a parlare di parità dei sessi e diritti delle donne!

Lilith, incazzatissima e nera come la luna Nera arrivò fino al Mar Rosso, lasciando il povero Adamo di nuovo alle prese con se stesso e sempre con le bestie, ora in letargo.
Dio, vedendo quell'uomo affranto e triste si fece cupo e mandò in avanscoperta tre dei suoi fidiAngeli a recuperare la recidiva indomabile : (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf).
Arrivati a destinazione trovarono la bella Lilith fra le acque circondata da altri demoni (secondo la tradizione ebraica in acqua si annidano le creature del male);
Lilith era cosciente di appartenere alla schiera e di essere una di loro e quando i TRE messi la minacciarono di morte se non fosse tornata di corsa da Adamuzzo lei con furbizia femminea e con un'astuzia degna di Ulisse in gonnella li dissuase rivendicando nientepopodimenochè l'incarico affidatole da DIO IN PERSONA della custodia dei bambini MASCHI fino all'ottavo giorno e delle FEMMINE fino al ventesimo anno .



alché Bertoldo, Bertoldino e Cacase...no, scusate...Sanvi, Sansanvi e Semangelaf se ne tornarono su con la co...le ali fra le gambe (visto che gli angeli non avevano sesso almeno per una volta qualcosa fra le gambe anche loro, no???) dal Capo
Dio, che tutti dicono buono e misericordioso e compassionevole e blablabla...per vendicarsi dell'affronto che fa?
(Dovete sapere che la lussuriosa Lilith da quando si era trasferita nel Mar Rosso si accoppiava continuamente con le creature demoniache che là dimoravano e generava figli in continuazione (insomma potremmo dire che scopavano come Ricci ma di mare), almeno un centinaio al giorno)
Dio dà inizio alla strage di piccoli demoni figli dell'immonda concubina demoniaca.
Gliene fa fuori a centinaia (oddio, è pur vero che ne aveva già generati a migliaia, per cui, diavoletto più, diavoletto meno);
Lei che seppur demonio era anche madre che fa? Caccia fuori urla e grida che in seguito la faranno paragonare ad alcuni versi di uccelli che fanno rabbrividire...
Viene fuori inoltre al 100% il demone Lilith e se fino ad allora si era accontentata di "giocare" ad accoppiarsi con i suoi simili ora, in prete alla sete di vendetta comincia : Tu!!!! m'hai ammazzato i miei pargoletti? Ora son cazzetti amari, per te, ODIO DIO IO!!!
Io ora uscirò di notte così nel buio mi confondo (come una vacca hegeliana) ed entro nelle case dove ci sono neonati e li strangolo ( questo a meno che i neonati non avessero dei talismani recanti i nomi dei tre angeli di cui sopra) e poi sorprendo nel sonno gli uomini sognanti (mi cerco quelli più carini e dotati, ovviamente) e li sfinisco con amplessi mortali



Nel frattempo che succedeva nel P.T? Adamo piagnucolava annoiato un'altra volta e DIO che non ce la faceva più a sentire quelle "Adamiadi" gli procurò un'altra ragazza, tal Eva...


[Nel Talmud Eva esiste contemporaneamente a Lilith ma se la fa con un certo Angelo Samael mentre Adamo se la spassa con Lilith...(insomma in realtà i primigeni abitanti del PT sarebbero loro tre, gli angeli sono angeli quindi non conta come uomo anche se...in questo caso, pisellizzato e pure fertile) e l'umanità sarebbe nata dai vari accoppiamenti:
Eva/Samael... Eva/Adamo... Adamo/Lilith...capite bene che nella Bibbia qualcosa doveva essere taciuta, no?
]

Eva, dicevo...viene creata anch'essa e... anche se Lilith non aveva gradito del tutto le avances di Adamo missionaire, si stranisce quando sa che lui non è più solo come un cane e si ingelosisce come un'Otella e alcune versioni vogliono proprio lei come serpente che la tenta e poi in seguito al mozzicone di mela...sappiamo tutti la fine che le fa fare.

Come detto all'Inizio nella Bibbia cristiana i riferimenti a questo demonio in gonnella sono rari, probabilmente per le varie riscritture a scopo dottrinale e sacerdotale che volevano mettere in evidenza l'obbedienza che la donna deve dimostrare nei confronti dell'uomo.
Nel brano di Isaia sopra riportato Lilith è accomunata ad animali predatori e viene ricordata anche la sua parentela con alcuni uccelli predatori dall'urlo inquietante e raccapricciante;
pare infatti che quando Dio le uccise i figli le grida di L. e i suoi lamenti di fiera ferita riecheggiarono nell'aria per lungo tempo.
Per gli Ebrei la Nostra passerà definitivamente al rango di Demone femminile e sarà raffigurata come una donna il cui corpo termina con una coda di serpente.



Mentre invece per i cristiani Lilith governa l'inferno (in alcune versioni è la sposa di Satana) e viene raffigurata come una splendida donna con i lunghi capelli, la pelle di colore grigio/argenteo (Metallizzata, dico io:))) e a capo di schiere di Succubi (http://nybras.splinder.com/post/2960210---FARE LINK), ovvero Demoni Femmine;
Gli amplessi con Lilith portano alla follia e in molti casi alla morte.


Su questo demone/dea/donna sono stati scritti fiumi di parole, ovviamente questo è una delle decine di versioni che esistono su di essa: a chi interessa saperne ancora di più, qualche approfondimento:



Lilith nella Letteratura




La vendetta di Lilith nei confronti di Dio e di Eva, consistente nell’uccisione dei bambini, presto divenne uno spauracchio nei confronti di madri negligenti e di bambini disobbedienti, e tramandato in forma orale e poi scritta nelle fiabe e nei racconti popolari.
Il riferimento a Lilith lo troviamo in tutte le matrigne come quella di Biancaneve (che non lesina certo a chiedere sangue e cuore della povera ragazza che abbandona nel bosco), nelle streghe che aspettano, in tuguri di marzapane nascosti nel bosco, l’arrivo di teneri piccoli visitatori di cui cibarsi, ma è anche la fanciulla che astutamente elimina la dama su cui il suo uomo ha messo gli occhi e le Carteriane donne che, rinunciano alle convenzioni e giacciono coi lupi perché magari è meglio.
Inutile dire che anche la letteratura destinata ad un pubblico adulto ha fatto suo proprio questo mito accentuandone la pericolosità nei confronti degli uomini, in particolare nell’età Romantica.
Nel Faust di Goethe incontriamo Lilith nella notte di Valpurga:
FAUST: ma quella chi è?
MEFISTOFELE: quella è Lilithv
FAUST: Chi?
MEFISTOFELE: La prima moglie di Adamo,
Sta in guardia dai suoi bei capelli
Da quello splendore che solo la veste.
Fai che abbia avvinto un giovane con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.


Questo simbolismo dei capelli è presente nel folclore Tzigano dove Lilith è chiamata Lilyi, i suoi capelli penetrano nella carne dello sventurato amante dilaniandolo e assorbendone il sangue.
Sempre di Goethe è "La nuova Melusina", una riscrittura della fiaba della donna serpente che diventa, però, uno gnomo di sesso femminile conservando le caratteristiche seduttive.

In Francia abbiamo la Cecily dei "Misteri di Parigi" scritto da Eugene Sue:
...Questa grande creola a volte slanciata e polposa, vigorosa e flessuosa come una pantera, era l’incarnazione della sensualità bruciante che s’accende solo al calore dei tropici.
Tutti hanno sentito parlare di queste fanciulle di colore per poi aggiungere Mortali agli Europei, di queste vampire incantatrici che, snervano le loro vittime con amplessi terribili, succhiano fino all’ultima goccia d’oro e di sangue, e non gli lasciano altro, secondo l’espressione del paese, che le sue lacrime da bere e il suo cuore da rodere.

Della stessa opinione era sembrato Gautier nel "Fortunio" quando parlava delle Giavanesi che bevono un uomo europeo in tre settimane.
Vittime della discendenza di Lilith sono anche i poeti maledetti come Baudelaire e Rimbaud:

Tu, come lama di coltello
Sei entratata nel mio cuore in lacrime!
Tu, forte come una schiera
Di demoni, folle ed in ghingheri,
sei venuta a fare del mio spirito
umiliato il tuo letto ed il tuo regno!
Tu, infame alla quale son legato
Come il forzato alla catena
(...)

C. Baudelaire: "Il Vampiro"



Ed anche Rudyard Kipling, dopo aver visto il quadro del Burne Jones, ha fatto proprio il mito di Lilith nella poesia "Il Vampiro":
(...)
Il folle fu spogliato fino all’osso
(così come tu ed io!)
Cosa che lei ben poteva veder quando lo mise da parte
(ma non v’è segno che la madama ci provasse).
Così qualcosa di lui visse, ma il più mori -
(così come tu ed io)
E non è la vergogna e non è la colpa
Che brucia come un marchio rovente -
È questo scoprire che lei non seppe mai il perché
(vedendo infine che mai avrebbe potuto sapere un perché
e che mai, proprio, avrebbe potuto capire!)




La manifestazione letteraria più interessante l’abbiamo, però, in Italia con Primo Levi in "Lilith e altri racconti", (in questo caso, come capita per la maggior parte degli scritti vampirici degli scrittori italiani di pregio, se ne parla poco e se ne pubblica meno).
Lilith in un’illustrazione di Gary Kelley (Creature della notte - Hobby & Work, 1998).

Lilith abita precisamente nel Mar Rosso, ma tutte le notti si leva in volo, gira per il mondo, fruscia contro i vetri delle case dove ci sono dei bambini appena nati e cerca di soffocarli. (...)
Altre volte entra in corpo a un uomo e l’uomo diventa spiritato. (...) Poi c’è la storia del seme.
È golosa di seme d’uomo, e sta sempre in agguato dove il seme può andare sparso: specialmente fra le lenzuola.
Tutto il seme che non va a finire nella matrice della moglie è suo:
tutto il seme che ogni uomo ha sprecato nella sua vita per sogni o vizio o adulterio.

E viene il bello:
Dio è rimasto solo; come succede a tanti, non ha saputo resistere alla tentazione e si è preso un’amante: sai chi?
Lei Lilith, la diavolessa, e questo è stato uno scandalo inaudito. (...)
Devi sapere che questa tresca indecente non è finita e non finirà tanto presto: per un verso è causa del male che avviene sulla terra;
per un altro verso è il suo effetto. Finchè Dio continuerà a peccare con Lilith sulla terra ci saranno sangue e dolore (...).


Lilith, nelle sue peregrinazioni notturne ha lasciato testimonianze in moltissimi ambiti narrativi, compaiono apparizioni fugaci nella musica, nei fumetti e nei moderni romanzi di Anne Rice che ha rinvigorito l’origine tutta femminile del mito vampirico;
da una molteplicità di divinità ambigue, Lilith è fuggita dalla tradizione religiosa per entrare a far parte del nostro patrimonio folclorico-immaginativo, diventando il simbolo della madre snaturata e dell’amante perversa e non cesserà mai di tormentare, col suo fascino irresistibile, i sogni di coloro che si trovano sul suo cammino.
Dite la verità, non vi piacerebbe (soprattutto ai maschietti) incontrare questa "demonessa"?

mf


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H.R. Giger - Lilith


giovedì 25 agosto 2005

Senza titolo 717



... Still Alive!




mf mentre si gusta un dolce allo zabaione e "squaglio" di cioccolato



io e i Magnifici 4, che è bene sappiate da subito sono più rimbambiti del solito, finiamo di gustarci le ferie e ritorniamo.
Lo dico per tutti coloro che, preoccupati, mi hanno scritto mail con: "Quando torni? Dove sei? Sei viva? Torna a casa, Lassie! etc. etc.".

Credo lunedì.

Un abbraccio e un saluto a tutti voi, mf.

PS: la coppetta con lo zabaione e "squaglio" di cioccolato è stata ripulita con le dita, shhhhhhhhhhhhh!

venerdì 12 agosto 2005

Senza titolo 716



Metallivacanze


Una pausa anche per Mf e i magnifici quattro.
Buone vacanze a tutti voi e a presto per nuovi metadeliri e miti, sperando in una ricarica totale.
Un abbraccio, Sabrina.




Senza titolo 715



Meta Wildering







He did not wear his scarlet coat,
For blood and wine are red,
And blood and wine were on his hands
When they found him with the dead,
The poor dead woman whom he loved,
And murdered in her bed.

Oscar Wilde, da "The Ballad of Reading Gaol"

Non portava la sua giacca scarlatta,
Perché il rosso
è il colore del sangue e del vino,
E sangue
e vino aveva sulle mani
Quando lo trovarono con la morta,
Con la povera morta che aveva amato
E assassinata nel suo letto.

Oscar Wilde, da "La ballata del carcere di Reading"


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Fotografie di prigionieri del carcere di Reading


Buon venerdì a tutti, mf

giovedì 11 agosto 2005

Senza titolo 714



Metalliartists
Pittrici / 2


Seconda puntata dedicata alle Donne pittrici. Nella precedente eravamo arrivati al '600 con la Chéron e la sua entrata all'Académie Royale.
Nel XVII secolo la forte affermazione del ceto borghese nel Nord Europa dà lo stimolo e l'avvio ad una produzione pittorica più laica.
La pittura olandese "popolarizza" i soggetti di genere, in particolare "la natura morta": e infatti diverse pittrici fiamminghe eccellono in questa "specialità".
Alcuni esempi dalle più importanti: Clara Peeters, Maria van Oosterwyck e Rachel Ruysch. Bravissime pittrici che si "specializzarono" in still life e composizioni floreali.



Clara Peeters
Natura morta con fiori e calici, 1612


Maria van Oosterwyck
Vanitas , 1668


Rachel Ruysch
Un vaso di fiori, 1706


Fra le altre, ma in modo del tutto particolare e, se vogliamo, avventuroso, un'altra olandese, Maria Sibylla Merian, illustratrice botanica ed entomologica così precisa ed accurata che alcune delle sue "tavole" fornirono a Linneo materiale per i suoi importanti testi di studio sulle classificazioni.
La Merian fu inoltre inviata, nel 1699, nel Suriname per una spedizione scientifica dove rimase per quasi un anno, studiando, disegnando e classificando insetti.


Maria Sibylla Merian
Metamorphosis Insectorum Surinamensium, 1705



In Italia, sulla scia delle colleghe nordiche, l'esempio più rappresentativo è quello di Fede Galizia (Milano, 1578-1630), figlia del pittore e miniaturista Nunzio Galizia che le insegnò a dipingere per renderla autonoma già all'età di dodici anni.
La giovane si affermò dapprima come ritrattista e pittrice di pale di altare e scene "da camera" ma mostrò in seguito un prolifico interesse anche per la "natura morta" riuscendo a dipingere opere molto armoniose geometricamente e cromaticamente.


Fede Galizia
Alzata con Prugne, Pere e una Rosa


Fede Galizia
Ritratto di Paolo Morigia


Non pensavo di dilungarmi così, quindi per oggi godetevi la visione delle opere di queste "pittore" del Seicento.

La terza puntata prossimamente, ieri sono stata fuori e non ho avuto il tempo di "studiare" e cercare nuovo materiale...
Buon giovedì a tutti, mf

mercoledì 10 agosto 2005

Senza titolo 713



Sempre detto che essere troppo religiosi non fa bene...




Si fa presto a dire...FISSO! Leggi qui!

mf evening religious news

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martedì 9 agosto 2005

Senza titolo 712



Metalliartists
Pittrici / 1


Un piccolo viaggio nelle "tele di donna". Inutile dire che le prime artiste riconosciute come tali cominciano ad avere una qualche visibilità, in Italia e in Europa, col fiorire delle corti e del mecenatismo.
Fino ad allora, la donna era destinata al convento o alle arti cosidette "minori": tessitura, miniatura, ricamo.
Oggi la prima puntata con alcuni esempi di arte pittorica al femminile.
Nessuna "Michelangela" o "Leonarda" ma comunque tele che meritano sicuramente un plauso, considerando proprio le difficoltà di essere donna nel passato e ancor di più di essere donna artista, quindi fuori dagli schemi e dal vivere "comune".

Iniziamo con Sofonisba Anguissola, educata all'arte dal padre, insieme alle sorelle. Questa famiglia rappresenta un'eccezione, considerando i tempi, in quanto queste donne non furono né figlie né mogli né sorelle di pittori o artisti in genere.
Esercitarono “nobilmente” la pittura, senza ricevere mai commissioni ufficiali (cioè regolate da un contratto notarile o comunque commerciale) e non vendettero la loro opera ma la elargirono sotto l’ala protettrice del padre, della corte o dei mariti, ricevendone in cambio privilegi, gioielli, stoffe preziose e doni adatti al loro rango di rare virtuose.
Marietta Robusti, la "Tintoretta", figlia appunto del Tintoretto che lavora per circa 15 anni alla bottega del padre ma che poi non viene autorizzata a trasferirsi in Spagna alla corte di Filippo II .
Più fortunata, siamo però già nel '600, Lavinia Fontana figlia d'arte anche lei (il padre fu Prospero Fontana), la prima donna ad avere una commissione pubblica, probabilmente aiutata dallo stesso padre, ben inserito in Vaticano.
Tra il 1603 e il 1604 la pittrice si trasferì presso la corte pontificia dove visse fino alla morte lavorando intensamente, soprattutto nella ritrattistica, per le più illustri famiglie romane. La fama di Lavinia Fontana raggiunse anche la corte papale dove le furono commissionati ritratti di cardinali, principi e ambasciatori.
Lo stesso papa, Paolo V, si fece ritrarre dalla pittrice che ebbe in quegli anni un notevole successo e una buona notorietà influenzata dallo stile dei pittori veneti e dagli influssi stilistici di quelli Fiamminghi.
Altra figlia d'arte Barbara Longhi, figlia del manierista ravennate Luca Longhi... si dedicò soprattutto ad una pittura di figura femminile e di madonne.
Artemisia Gentileschi, forse la più famosa tra quelle presentate oggi, sia perché anche il padre Orazio è un pittore molto noto sia per la sua vita movimentata e drammatica che ne influenzò incredibilmente la pittura.
Chiudiamo con Elizabeth-Sophie Chéron, la prima artista francese a varcare le soglie dell'Académie Royale, nel 1672.
Domani seguiranno altre opere di donna, forse più famose; ripartiremo dal settecento per arrivare ai giorni nostri, passando obbligatoriamente per 2due tre "nomi eccellenti" della pittura del '900.
Dovrò chiedere inoltre il permesso di pubblicare una sua opera a un'artista contemporanea, nonché donna sorprendente, nonché blogger (Giarina, mi dai il placet per pubblicare una tua opera?).
Buon martedì a tutti, mf



Sofonisba Anguissola (Cremona, 1532-1625),
Il gioco degli scacchi


Marietta Robusti "La Tintoretta", (Venezia 1555-1592),
Autoritratto, 1580


Lavinia Fontana (Bologna, 1552-1614),
Ritratto di Nobildonna, 1580


Barbara Longhi (Ravenna, 1552-1638),
Madonna con Bambino, 1555


Artemisia Gentileschi (Roma, 1593-1653),
Susanna e i Vecchioni, 1555


Elizabeth-Sophie Chéron (Parigi, 1648-1711),
Autoritratto,

lunedì 8 agosto 2005

Senza titolo 711



MetAttese



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© S. Manfredi, Attese, Viterbo 2004




Dopo una domenica passata nell'ozio più completo: letto tv/tv letto/letto/letto/letto tv/letto... l'ultima settimana, in attesa delle agognate ferie è iniziata.
Quindi aspetto.
Come quando si aspetta una notizia, una comunicazione, una lettera... si aspettano ancora le lettere?
Stamattina alle 6,01 io e Hamlet, per la prima volta insieme con i Metallica, a tutto volume... andavo come un treno... il passo era veloce e non sentivo la stanchezza.

Sarà che ieri, durante i vari "oziaggi", mi sono guardata parecchie gare di atletica in TV, fra cui la 20 km femminile (che spettacolo di gara!), stamattina avevo le gambe disposte ad arrivare fin dove la voce di James e il rullar di batteria di Lars avrebbero voluto io andassi.
Mi sono limitata solo ad aggiungere una salita e un chilometro in più al percorso abituale.
Da oggi lunedì e fino a venerdì (considerandomi comunque in ferie part-time già da oggi e approfittando di qualche pomeriggio più caldo per fare delle "puntate" al lago)... Attesa.

A chi attende con me, buon lunedì... a tutti quelli che sono già spalmati sulle spiagge, buone vacanze. Mf

venerdì 5 agosto 2005

Senza titolo 710



CronoMetaggi





Per la serie "siamo rimasti quattro blogger, i quattro neuroni sono scarichi e mf pure": il Rompicapo del 5 agosto!
Che poi è semplicissimo. Tranquilli il vostro capo non vi licenzierà se lo rompete :).
Mancano un po' di foto che avrei voluto aggiungere ma sono sparse in vari computer, cd et altro ed è complicato recuperarle in poco tempo.
Cliccando QUI troverete diverse mf in diverse località e situazioni vacanziere (ma anche no).
Appresso l'elenco degli anni e delle località.
A voi il compito di riconoscere le varie Meta/e.

Buon giocoledì a tutti, mf


1981 - Tarquinia
1982 - Parigi
1989 - Stroboli (1-2)
1990 - Deserto (Tunisia)
1990 - Roma
1991 - Viterbo




Comunicazione del We


Le pubblicazione delle metabarze viene sospesa per qualche settimana
Per lamentele, improperi o sospiri di sollievo citofonare a mf ma non oggi, grazie
Buon fine settimana a tutti, mf e i magnifici 4

giovedì 4 agosto 2005

Senza titolo 709



Parole metallimitiche





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Dedicato a chi interessa conoscere qualcosa in più sugli antichi greci: usanze, costumi…
In chiave di lettura, come sempre, Metallizzata
.
Buona lettura.



ANFIDROMIA
Nell'antica Grecia non c'era mica il calo delle nascite che abbiamo qui, oggi, in Italia o Europa, sapete? Daltronde ormai conoscete bene il nostro PorcoZeus "ogni botta 'na tacchia", come direbbe il famoso Conte... e si sa, il popolo tende ad imitare il dio massimo per somigliargli e avvicinarsi così a lui (il "nostro" è sterile o omosessuale... mai sentito chiacchiere sul suo conto, e voi?).
Questo era il prologhino.
Quindi quando nasceva un nuovo grechetto o una nuova grechetta si festeggiava come in tutte le famiglie del mondo (tranne che nella mia, di solito mia nonna piangeva, mia zia brontolava e mia mamma già al secondo voleva smettere, invece è arrivata a 4,5).
Ad un certo punto i greci istituirono una vera e propria cerimonia ufficiale, chiamata appunto, Anfidromia, che letta in romanesco potrebbe anche risultare un insulto ma non è così.
Innanzitutto la cerimonia aveva luogo il quinto giorno dopo la nascita del bambino che così era ancora vivo da cinque giorni e nessun rigurgito di latte lo aveva soffocato e nessun lupo se lo era pappato... (sapete, allora la vita era dura per gli dei, figuriamoci per i pargolini).
Il papà (se era sconosciuto si pagava un mendicante, possibilmente cieco e se il bimbo sopravviveva, lo si assumeva come porcaro o come guidatore di vacche al pascolo fino al raggiungimento della maggiore età del pargolo.
Altrimenti, in caso di morte precoce, veniva assassinato durante la funzione funebre, tramite decapitazione o affogamento a fuoco lento) .
Il papà dicevo prendeva in braccio il frugolino, andavano poi insieme in un tempio davanti l'altare del dio cui il tempio era dedicato e... una volta dette le preghiere di rito, cominciavano (il bimbo in braccio) a correre intorno l'altare dove ardeva il fuoco divino.
A volte finiva che il papà fosse anziano e stramazzasse al suolo dopo 10 giri (erano altaroni, mica altarini, eh') e il bambino appresso a lui, contro qualche colonna dorica, fracassandosi il testolino o spezzettandosi in un puzzle impressionista.
Ma quando il papà ce la faceva (40 km senza fermarsi mai, fu il record di tal Filippide che una volta tagliato il nastro dell'arrivo gridò: Atene a vinto... Caterì - rivolgendosi trafelato e lanciando il fardello alla moglie- Teni er pupo... e Morì.
Dopo i giri intorno all'altare al bimbo veniva imposto il nome, che in questo caso fu
Mortounpapàmamamsenefaunaltro, abbreviato in Pippo (figlio di filippide).






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ECHÈO

L'echèo era un bel vasone di bronzo a forma di campana.
Di solito veniva collocato, insieme a molti altri suoi fratelli echèi e secondo regole ben precise - scenografi e studiosi del suono si ingegnavano nello studiare le posizioni più adatte - lungo le gradinate dei teatri.
A che serviva? Ad amplificare la voce degli attori in scena.
Seduto dabbasso, il pubblico aveva l'effetto stereofonico odierno, grazie appunto all'echeggiare del suono.
Infatti quando arrivava qualche grido più forte (si sa, di solito erano tragedie quelle greche e i cori gridavano, piangevano e si battevano i pettorali) qualche burlone di rimando diceva...
E che è oh!!! Ammazza! m'ha bucato la tromba di Eustachio! Capo... abbassa er volume che 'l pupo me se sveja e poi chi lo fa azzittà?

Questo il pubblico. Fra gli addetti ai lavori prende il nome, appunto dal suo uso: dal greco Ècheìon - risuonare, echeggiare, fare eco.


Buon giovedì a tutti, mf

mercoledì 3 agosto 2005

Senza titolo 708



California Dreaming
Cielo grigio su...




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©S. Manfredi - ore 7,28 - Camera con vista.



In realtà sarebbe "balcone con vista" ma il riferimento cinematografico mi piaceva.
Cielo grigio su ma non sogno la California oggi , nè credo di averla mai sognata... però Cerco un po' di blu, possibilmente non afoso e con termostato regolabile, grazie.
In realtà il titolo del post l'ha suggerito Erminio, fra tutti il più sconclusionato... mentre il titolo della foto, Immanuel .
Lo scorso anno sono andati a Montego Bay, quest'anno ancora son qui dentro e stamattina scalpitano come dei leoni chiusi in gabbia; fra l'altro la loro gabbia è molto calda e fra temperatura esterna degli ultimi giorni, cespuglione, e il viavai di pensieri stroboscopici riescono a malapena a compiere le funzioni necessarie per dar vita a 3/4 sinapsi giornaliere.
E io oggi son come loro, un po' intorpidita, appiccicosa e stropicciata, noiosa e facilmente irritabile, pigra e anche un po' numerata.
Ora andrò a cercare il signor triforno. Chi è?
Ma colui che mi allieterà il giorno, no?
Buon mercoledì a tutti, mf

martedì 2 agosto 2005

Senza titolo 707



È arrivato!!!
Appendice a Casa Metalla




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... il regalo di compleanno! Con qualche giorno di ritardo ma è arrivato e metallizzato!.
Stamattina, la mia prima volta con Lui; non ho ancora inserito alcun brano dei Metallica e quindi ho optato per un'esecuzione shuffle ("a caso") di quello che è già stato inserito...
I 4 chilometri sono trascorsi velocemente, anche se la randomizzazione mi ha propinato brani... come dire... non proprio "energizzanti".
Se non fosse che Max lo tratta come se fosse il suo (che mi ha fatto usare forse tre volte) probabilmente lo sentirei più mio :)
"Attenta a fare questo, non mettere le dita sul display, non tirare qui, vai leggera sui tasti, non masticarlo, guarda che è delicato... non puoi farlo cadere tutti i giorni come ti succede col cellulare, non metterlo nel sugo, non congelarlo, non guardarlo che si rovina..."
Secondo me ora progetterà una cupola di vetro soffiato per deporlo, prima di "cupolarlo", su un cuscinetto di piume di cristallo.
Ah, anche la foto ha VOLUTO farla lui... mi chiedo se ogni volta che mi andrà di usarlo dovrò chiedergli il permesso?


Buon iPodledì a tutti, mf

PS: la blogosfera è quasi tutta in vacanza... e ieri avevo anche problemi ad entrare in alcuni vostri blog.
Io ne avrò ancora per un po' qui in ufficio ma visto che i 4 sono sudati e stanchi va da sè che i deliri saranno... Deliri tecnotropici su tappeti di dub virale e drum+bass non ortodossa

PS2: il metaI-iPod ha un nome: chi lo indovina?

lunedì 1 agosto 2005

Senza titolo 706



MetaMovies
Il colori dell'anima




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Con 21 grammi ci fu rivelato il suo peso, con questo film il suo colore:
Dipingerò i tuoi occhi quando conoscerò veramente la tua anima - dice Modì a Jeanne agli inizi del loro amore travagliato.
Infatti il primo ritratto che le fa mostra delle semplici cavità azzurre.
Parigi, 1919, un gruppo di artisti e intellettuali che rimarranno immortali (Picasso, Utrillo, Cocteau, Rivera, Soutine, una eccentrica e ironica Gertrude Stein e lui... Modì) si ritrovano in una specie di locale rifugio (per folli eccentrici?), il Cafè Rotonde e lì decidono tra fiumi di alcool e l'atmosfera Bohemienne i loro destini di "grandi uomini".
Per la prima volta l'accessa rivalità fra Modigliani e Picasso: battute salaci, scontri fisici e la presunzione e l'orgoglio di entrambi che spesso vengono mitigati dal "riconoscersi" entrambi Folli e geniali.
L'amore disperato che lega Jeanne, una bellissima ragazza Cattolica (Modì era di origine ebrea; nel film i due hanno già avuto la piccola Jeanne e il padre di lei cerca di separare in ogni modo i due amanti, arrivando a sottrarre la piccola Jeanne alla madre e a mandarla in un Istituto di suore).
Il finale tragico della storia è noto a tutti: Jeanne, di nuovo incinta si getta dalla finestra del loro appartamento il giorno dopo la Morte di Modì e il giorno dopo il suo riconoscimento come vincitore del concorso al "Salone Des Artistes" da parte del pubblico e degli stessi artisti amici (a nemici: anche Picasso applaude e per primo alla splendida tela che ritrae Jeanne vestita di azzurro e con gli occhi finalmente, specchio della sua anima).
Mi è piaciuto, molto bravi gli attori (breve ma intensa la scena in cui Picasso porta Modì a conoscere Renoir, un altro genio vicino alla morte che gli chiede ancor prima che lui gli parlasse: Tu sei pazzo?), forse qualche piccolo "strappo" filologico ma sul quale la forza delle scene e i dialoghi e i Colori hanno decisamente la meglio.
Un mio lettore e amico è un fan sfegatato di Modigliani: spero veda il film così poi ci confronteremo sulle varie sensazioni.

Buon primo agosto a tutti, mf

PS: il trailer QUI