giovedì 29 maggio 2008

Senza titolo 1524



Correva l'anno


miti_colazione
© S. Manfredi, Zeus' breakfast, inifinite time



2003, il mese era maggio, il giorno 28 ma io ero convinta fosse 29 e quindi è oggi che "dico".
Signori e signore, alti e bassi, magri e grassi, giovani e meno giovani, Stanli e Olli, Gianni e Pinocchi, Dolci e Babbani...

È con grande affetto che MF e i Magnifici quattro, nelle personeuroniche di Erminio, Immanuel, Joe e Mary vi ringraziano di averli accompagnati con i vostri commenti, mail, voci e, talvolta, presenza in questo primo METAL lustro.
Che Zeus vi benedica tutti quanti (nybras compreso) e vi doni lunga e felice vita.
Che i festeggiamenti comincino.
Avrei voluto preparare un'immagine adatta all'uopo e spedirvi inviti ufficiali per il metagalà ma questo periodo traslocantes me lo impedisce. Quindi ho optato per una colazione principesca, anzi divina, preparata per il sommo Zeus in persona.
Ma è come lo avessi fatto.

Poco fa, di sotto: Max and me incontriamo una persona che ha le chiavi dei locali dove ci stiamo trasferendo...
Persona: "Buongiorno. Allora, come va il trasloco?"
Max e MF in coro: "È quasi terminato" - "Stiamo a metà o forse meno".

Son cose....
Buon metal day a tutti!

mercoledì 28 maggio 2008

Senza titolo 1523



Viva anche gli uomini


...Quando mf teneva una rubrica su un "settimanale di vita cittadina". Questa la risposta a "Viva le donne", articolo scritto da un altro collaboratore del giornale.
Durante il trasloco stanno uscendo fuori lavori archiviati dal 1994;
Lavori di cui nemmeno ricordavamo l'esistenza, questo settimanale, invece è stato fra i primi lavori "importanti" e che ci piaceva fare perché era un giornale moderno e la redazione tutta giovanissima. Anche io nel 1996 avevo solo 33 anni. Sigh












A.D 1996

Eh, sì, viva anche gli uomini, e non solo per una questione di par condicio, (vedi numero precedente) visto che a scrivere quasta volta è una donna.
Viva gli uomini, perché? Perché sono cocciuti solo quando hanno torto. E perché si sposano per poi essere infedeli (almeno nel 99,9% dei casi, secondo le mie statistiche).
perché sono freddi, impassibili, muri di gomma dove rimbalzano TUTTE le frasi, i discorsi, le parole più o meno noiose o interessanti che le donne dicono loro: le donne che hanno la "fortuna" di stargli vicino.
Viva gli uomini perché sono mammoni, Peter Pan o Barbablù, a seconda del Casus feminae del momento e hanno la capacità di reinventarsi, di essere sceneggiatori e registi, primi attori e comparse, affabulatori incalliti o timidi scolaretti.
E tutto in nome della libertà, di quella libertà tanto agognata sin dai tempi di Adamo.
Spesso fanno i finti tonti, recitano la parte di "quelli che non capiscono" (quando è lapalissiano che fanno finta di non capire) e questo per dare un'opportunità in più a quella povera, stupida donnetta che hanno davanti.
Viva gli uomini perché sono Potenti (alcuni anche Impotenti, sigh!), fieri, perché si dimenticano sempre tutto e a qualsiasi età: dalla data di qualsiasi anniversario, a quella del compleanno, fors'anche quella della morte (ma qui convengo con M.P che le donne sanno vivere più a lungo degli uomini).
Viva gli uomini perché sono tali e orgogliosi di essere tali (qualcuno anche Tal). Viva gli uomini, che in una nota pubblicità televisiva rallegrano, con la propria presenza e i muscoli messi in bella mostra, uno stuolo di signore e signorine assetate (anche se più che assetate danno l'impressione di essere "affamate").
Viva gli uomini, quelli propri, quelli delle altre, quelli soli e quelli di nessuno.
Insomma, VIVA gli uomini.
E potrebbe continuare...
S.m.


PS: mi ero completamente dimenticata di questa rubrica settimanale, titolata "Pensierino". Chissà quante cose ho dimenticato? Vabbè, dopo la morìa di metaneuroni è plausibile che la memoria faccia cilecca, ogni tanto.
Ma stamattina non ho dimenticato la meta passeggiata. A proposito, nel centro storico ho trovato il primo cadavere di uccello: no, non era il solito piccione, ma un passerotto che col suo cadaverino riempiva un sampietrino, mentre qualche mosca faceva da ripieno nel suo ventre squartato e colazione con le sue minuscole budella.

Il trasloco è in fieri, pare il trasloco della lumaca.
Hasta la vista, compañeros.
mf

martedì 27 maggio 2008

Senza titolo 1522



Odi-metafotografiche





Barbie Pallavicini a cavallo





Barbie Pallavicini caduta da cavallo




Barbie Pallavicini sotto al cavallo




Aggiornazja infometal: dalle sei alle sette, nonostante i muscoletti un po' indolenziti mf, i magnifici 4 e il metaLpod hanno di nuovo camminato per le vie semideserte della città.
Il trasloco va a rilento, ma traslocare un ufficio e lavorare insieme non è semplice: ce la faranno i nostri eroi?
Barbie Pallavicini è stata prontamente soccorsa e trasportata in Barbielicottero nell'ospedale per bambole bionde
Ha due costole incrinate ma il dottore ha detto che fra due mesi potrà surfare col BarbieSurf nelle acque californiane di Tarquinia Bay.

Saluti, mf

lunedì 26 maggio 2008

Senza titolo 1521



And the road becomes my bride

Dalle 6 alle 7 (# 01/2008)






E anche quest'anno, Mf e i magnifici 4 hanno dato il "Via" alle passeggiate mattutine.
Scarpe nuove, visto che le vecchie sono ormai da rottamare, dopo aver percorso innumerevoli chilometri per le vie di Viterbo e non solo, felpa, che domattina non verrà usata perché la temperatura è già ottima e dopo un chilometro già le guance erano diventate "rosso brambilla" e, come sempre, immancabile, la musica che entra dalle orecchie, fino ad arrivare alle punte delle dita dei meta piedi a dar loro la giusta spinta per procedere fino alla fine.
Purtroppo, per un po' di giorni andrò da sola, ma poi avrò di nuovo la compagnia del caro Gilgamesh. In realtà non sono sola, "viaggio con Loro. Sono monotona, lo so ma che ci volete fare? C'è chi si dà la carica con la "Roba", io kubrickianamente mi carico con certa musica e vi assicuro che gli occhi mi rimangono spalacati, come quelli di Alex sotto "terapia". E non potete immaginare che spettacolo diventa la città deserta, la guardo ma non la sento, ho solo due sensi attivi: l'udito e la vista. Le mani sono solo appendici delle braccia e servono a scandire il passo (e/o ad abbassare/alzare il volume) e non "toccano"; i piedi sono concentrati solamente sulla "marcia", il loro scopo è unicamente quello di andare avanti, di non riempirsi di vesciche nè dare dolore di alcun tipo, e darmi un equilibrio.
L'olfatto, che ve lo dico a fare... Per quanto annusi e sniffi mentre sono sorda, sostando per qualche secondo, davanti ad un forno o al furgoncino della pasticceria XYX, che consegna cornetti, ciambelle e brioches calde ai bar, niente.
Solo un ricordo preponderante,vivo e non soggetto alle leggi della fisica del corpo, associato alla vista riesce a farmi sentire nell'aria una sorta di fragranza calda, dolce, invitante e proibita (Mai soddisfare la tentazione di rimpinzarsi di cornetti e bombe, dopo un po' di sport, con la scusa che abbiamo bruciato molte calorie).
Va beh, oramai dopo 15 anni (quasi) non mi sono abituata.
Non ho fatto il giro che di solito facevamo con Gilga, anche perché il primo giorno non posso chiedere più di tanto alle metagambepolmoni.
Quindi ho optato per tre quarti dentro le mura. E una volta tornata a casa, Max (miracolo!) già sveglio e sbarbato mi ha aperto portone e porta e mi ha permesso di rientrare a casa.
Domani è un altro giorno.

Buon lunedì a tutti, mf

PS: a causa di un trasloco di sede imminente, le meta bloggazioni potrebbero subire dei rallentamenti. ma giovedì spero di poter esserci per festeggiare i 5 anni di mf & Co!

venerdì 23 maggio 2008

Senza titolo 1520



PhotoStones




© ph by Lucien Clergue



Nybras e Sysjena hanno chiesto, commentando il metallimito nipponico, "più foto e meno parole". Il primo perché è un pigro lavativo e scansafatiche; il secondo perché dice di avere poco tempo (E Diamogli fiducia, va!).
E siccome io ai blogamici ci tengo, ecco una splendida foto di L. Clergue.
L'intruso c'è ma quasi non si vede. O gli oggetti intrusi sono quelli che esaltano il "celato"?
Buon fine settimana a tutti.
mf

giovedì 22 maggio 2008

Senza titolo 1519



Hair






Stamattina, svegliandomi e girandomi, verso il lato opposto a quello dove dormo ho notato che l'uomo che dormiva accanto a me non era il mio compagno.
Quei riccioli neri non erano certo i suoi, lui è nato biondo e ora è biondo, con meno capelli ma fra i superstiti nemmeno uno nero corvino.
Guardando quella "testa nuova" non sapevo se gridare o scoppiare a ridere.
"Certo" - ho pensato - "Questo o è un sogno oppure è un modo originale di iniziare il nuovo giorno".
Poi mi è venuta in mente la notte appena passata, quello che era successo e sono stata colta da un senso di nausea e un conato di vomito mi ha costretta quasi a soffocarmi col cuscino, poiché non volevo assolutamente che l'estraneo nel mio letto si svegliasse.
Mi sono pulita la bocca con la manica del pigiama, come fanno i bambini dopo una lauta colazione con biscotti al cioccolato inzuppati nel latte, e ho appoggiato delicatamente in terra il cuscino sporco di qualche residuo della pizza ai marroni e mozzarella, mangiata la sera prima.
Torno con la mente alla notte appena trascorsa , e alla mia presenza nell'enorme casa di Riccardo, e a come era stato possibile ritrovarci, dopo 12 anni di vite passate lontani e in modi e mondi completamente diversi.
C'eravamo tutti, compreso, credo, questo tizio che dorme ancora nella metà sinistra del mio letto.
La grande Festa in maschera, organizzata dal padrone di casa, festa alla quale avevamo deciso di partecipare solo perché la sorella di Riccardo aveva insistito tanto e solo in virtù dell'amicizia ventennale che ci legava a lei.
Vite così diverse, che mi meravigliai di quanto, nonostante il nostro essere coetanei o quasi fosse in realtà un essere molto più "adulti" e navigati per loro in fatto di certi giochi, e due "ragazzini" noi, soprattutto io con il mio bagaglio di paure primigenie combattute da sempre ma che ogni tanto capita di rimuovere e che talvolta riescono ad avere il sopravvento, ancora.
Il mio compagno, nonostante facesse finta di essere disinvolto e di stare al gioco lo sapevo essere sorpreso quanto me. E di sapere come funzionasse la cosa forse anche meno di molti abituè.
Ma comunque teneva la sua maschera sul volto e attendeva la chiamata.
E ne era entusiasta, così entusiasta che ricordo si propose per la "prima tornata", lasciandomi seduta su uno dei divani a tre posti con un bicchiere da vino in mano, vuoto, e che tale rimase anche quando un cameriere si avvicinò a me e fece il gesto per riempirlo con un qualche Chateauvattelappesque di cui non ricordo l'annata nè altro.

Lui mi ha meravigliato... non poco.
Prima di andare mi ha sfiorato la guancia dicendomi di non far vedere che ero nervosa, di non far vedere che ero ancora la ragazza di provincia che era cresciuta in provincia con loro.
Gli risposi che io sarò sempre, per un dato di fatto, una ragazza di provincia, e che il mio settennato nella capitale e il mio triennio nella "Grande mela" non hanno fatto di me una persona diversa nell'essere e che mi sto bene così, di quello che possono pensare "loro" non mi interessa nulla.
E così la festa inizia, non posso,ad un certo punto non venirne travolta. La amschera copre ma , diciamolo, nessuno è scemo abbastanza da non riconoscere che dietro la maschera di Zorro, si cela Don Diego De La Vega. O no?
Suona la sveglia. E dall'altra parte, l'estraneo nel mio letto si sveglia, lo sento muoversi rotolando verso di me, che immobile contemplo la zanzara cadavere, da anni sepolta sul soffitto bianco.
E mentre guardo la macchia faccio per proferir parola ma... con un gesto automatico come se lo facesse da sempre mi zittisce, e allunga l'altra mano a cercarmi dentro al pigiama.
Ho gli occhi ancora appiccicati di sonno e la testa che rimbomba di musiche notturne di vari generi più o meno piacevoli.
In certi casi sono contenta di essere anosmica, ho l'impressione che il mio corpo e i miei capelli abbiano odori particolari, strani, che potrebbero riportarmi alla mente situazioni che non vorrei ricordare, seppure immagino piacevoli, sotto certi punti di vista.
La mano ha lo stesso tepore di quella di Max, lo stesso tocco.
Lo straniero si gira e sussurra un "buongiorno Binda"* e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia.
Lo straniero mi guarda e mi dice che oggi dovrà andare di nuovo dal barbiere perché la tinta non è venuta bene.
Gli avevano promesso un rinfoltimento della chioma, non una "moratura" alla Banderas.
Lo guardo, lo riconosco e... quasi quasi mi spiace che non sia un estraneo...
CAZZO!... Ho vomitato sul cuscino per nulla?

mf

*: Binda è un nomignolo, mi chiamava così la nipote numero uno Federica , quando ha imparato a parlare e le riusciva difficile dire "Zia Sabrina". Si inventò "zia Binda".
E Max spesso ancora mi chiama così. Ma non vi azzardate, eh?:)

Saluti, mf

mercoledì 21 maggio 2008

Senza titolo 1518



Meta(LLI)mito nipponico
Izanami & Izanagi (II parte)









Ultima frase della puntata precedente:
Izanami disse sempre "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", sette volte sì fino a che quelle sette "note" generarono le isole Awaji, Ikishima, Kyushu, Hondo, Oki, Sado e Tsushima.
Da qui il detto "Ogni donne è un'isola"?*

...Continua


Seconda parte:




A Izanagi e Izanami mettere in pratica gli Insegnamenti dell'uccello (che ve ne pare come titolo per un saggio eroticultusocioantropologico?) piaceva proprio tanto e come si usa dire in certi paesini qui, della zona, i due stavano sempre "a fà n'arte", e da questa piacevole arte nacquero moltissime divinità della natura, dopo le isole e le montagne.
Tutto andò a meraviglia finché fra le divinità messe al mondo Izanami ad un certo punto dovette "sfornare" nientepopodimenoche...
IL DIO DEL FUOCO. Ora in epoca più tarda e in zona nostrana si poteva finir bruciati, magari a Rimettere lo diavolo in inferno, e talvolta bruciava pure, soprattutto in casi di piccole infezioni trascurate, ma... far uscire il dio degli inferi era tutt'altra cosa e così, fra urla ciclopiche e grida sovrumane (anche perché gli dei gridano divinamente), la povera Izanami, dopo aver dato finalmente alla luce quel figlio scottante, a causa delle ustioni provocate, MORI'.

Che ve lo dico a fare? Immaginate la disperazione di Izanagi, non aveva più lacrime per il dolore e, infine decise, novello Orfeo (la discesa agli inferi fa parte della tradizione umana da prima che gli inferi scendessero dabbasso), di andare fin nel regno dei morti per riprendere la sua compagna di vita e soprattutto, di giochi e giochini vari...
Insomma, Izanagi zainetto ipertecnologico in spalla scende nello (inferno) Yomo-Tsu-Kumi (a me alla fragola, grazie) e una volta ritrovata Izanami si avviano verso l'uscita (seguendo la freccia "EXIT").
Izanagi Sente la voce di lei dirgli come se provenisse da una tomba:
Izanagi agi agi agiii... tu dovrai camminare davanti a me me me eeeeee.. non dovrai mai girarti a guardarmi armi armi, mi raccomando ando andooooo.


Piccola premessa a metà narrazione: nel periodo in cui Izanami era stata "ospite" dabbasso aveva mangiato il cibo che passavano a Yomo-Tsu-Kumi e così anch'ella si era trasformata in un demone malvagio .

Mentre camminavano, lui avanti e lei dietro, a un certo punto Izanagi gnàa fà più...
si gira e... dopo essersi reso conto che la sua splendida e amata sposa era diventata un mucchio deforme di polvere e vermi claustrofobici, impaurito, impercolito, inorridito e urlante comincia a correre in preda alla paura più terrificante, che nemmeno il più bravo dei registi Horror potrebbe mettere su pizza.
Lei fino ad un certo punto riesce a stargli dietro, soprattutto con l'intenzione di ucciderlo e averlo così nell'infermo ma lui lesto lesto, alla fine riesce a varcare la porta nera e a lei, altro non rimane che sbarrarla con un grosso masso, tipo quello con cui Polifemo , più tardi, in un altro mito, userà per imprigionare nella cicloverna nessuno e tutti i compagni.

Con un fiatone che non vi dico e con la visione atroce ancora stampata nell'ipotalamo il povero Izanagi raggiunge la propria terra e casa.
Dopo averripreso fiato decide di purificarsi e così si fa un bel bagno purificatore. Quando però, esce per asciugarsi dalle parti bagnate del suo corpo cominciano a uscire 26 divinità fra cui alcune delle piùimportanti nella mitologia nipponica:
Dal naso, Take-Haya- Susano-o-nomikoto, dio della tempesta; Dall'occhio destro Tsuki-Yomi-no-kami dea della luna;
e dall'occhio sinistro Amaterasu-o-mi-kami dea del sole (quest'ultima adatta per un metamitonemandorlato:).
THE END

mf

martedì 20 maggio 2008

Senza titolo 1517



Meta(LLI)mito nipponico
Izanami & Izanagi








Izanagi e Izanami erano due importantissime divinità giapponesi, dei primigeni e Creatori, erano anche fratello e sorella e il fratello rappresentava il Maschio invitante e Izanami la femmina invitante.
La leggenda narra che quando ancora i due dimoravano nei cieli, il primo gesto che fece Izanagi fu di far sorgere dall'oceano delle terre e di mescolarle con una lancia (metallica) chiamata Ame-nu-Hoko (e qui i giochi di parole si sprecherebbero, ma oggi piove e non ho voglia di sprecare niente, nè tempo nè soldi.
La lancia si riempì di fango e quando Izanagi fece per pulirla il fango che colò formo un'isola: Onogaro-Shima, ovvero il Regno Terreno.
Poi i due crearono altre otto isole che diedero i natali al Giappone, che altro non è che una pizza di fango?
Dopo queste fatiche Izanagi e Izanami si trasferirono sulla terra da essi creata, e qui
I due grazie ad un uccello, uccello di cui non so dirvi la specie né dimensioni né piumaggio appresero le pratiche dell'amore. Pratiche che subito dopo la teoria misero appunto in pratica, su suggerimento di Izanami e senza troppo farsi pregare.
Pratiche che, come accade di solito se non si prendono le dovute precauzioni, ed evidentemente l'uccello maestro aveva omesso tale indicazione, fanno riempire la pancia della donna di altro essere più o meno umano.
Perché dico questo? Semplice, il frutto di quelle pratiche amorose fu un figlio a dir poco mostruoso, figlio che i sue, dopo averlo visto e dopo essersi guardati negli occhi, pensarono essere figlio di chissà quale magìa o diavoleria e così, il bambino fu messo con tutta la sua mostruosità, su una zattera e abbandonato al suo destino. I cassonetti capite bene, al tempo non c'erano e i fiumi rappresentavano spesso "la forza del destino".
Izanagi e Izanami però volevano capire il perché di quell'orribile risultato dopo una notte invece tutt'altro che orribile, e così vollero salire in cielo per domandare agli dei superiori dove e come avevano sbagliato, nel mettere in pratica l'insegnamento dell'uccello.
Gli dei del cielo dissero loro che il bambino era nato deforme e mostruoso, semplicemente perché a parlare di certe cose e a proporle, soprattutto, per primo deve essere il maschio e non la donna.
E qui i nipponici mi cadono dalle braccia e dalle ginocchia, e meno male che non ho figli, sarebbero tutti metamostriciattoli (?!?)
Anyway...
Dopo le spiegazioni dei sommi dei, Izanagi e Izanami se ne tornarono a terra e stavolta fu l'OMO a farsi avanti, lancia in resta e a proporre un sacco di giochi nuovi, e lei non disse no, ho mal di testa, ho le mie cose (che poi perché si dirà mie cose quando sono di tutte le donne fino a che la fertilità fa parte del loro essere riproducibile), è scaduta la bolletta del gas, piove e ho paura dei tuoni, meglio stare solo abbracciati... e così via.
Izanami disse sempre "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", sette volte sì fino a che quelle sette "note" generarono le isole Awaji, Ikishima, Kyushu, Hondo, Oki, Sado e Tsushima.
Da qui il detto "Ogni donne è un'isola"?*

...Continua

lunedì 19 maggio 2008

Senza titolo 1516



Meta-forizzando
(from my alter/ego)












Il cane riesce a vedere
la sua coda
invitante e giocosa.
Ne è attratto
è un gioco divertente.
L'acchiappa e gli corre dietro
forse non conscio
di correre
appresso a se stesso.


Poi il gioco diventa altro
quando i denti
affondano troppo

E giunge il momento
di mollare la preda che...
passato il primo
momento di sofferenza
Comincia
a muoversi allegra
ancora...


E ancora.

SnS


Buona settimana, mf

venerdì 16 maggio 2008

Senza titolo 1515



E che diario sia!









Caro Weblog,
Weblog caro
WE blog caro!
Blog , caro we!
Si capisce che questo stanco è blog?
E' che vorrei almeno arrivare all' ustro... Mancano pochi giorni e i neuroni sono afasici, apatici, atipici, anosmici, amici miei, amado mio.

Spero riescano a festeggiare il blogcompleanno con tutti voi, Mega festa?

Buon fine sett-embre a tutti, mf

giovedì 15 maggio 2008

Senza titolo 1514



mi spiegomeglio:







Caimano anagrammato----> Maniaco:


Questo è un anagramma----->qua manata rum segno



Abbiate pazienza, mf------>Tizie spianate, fm.


Con Aitan abbiamo stabilito che l'anagramma è uomo e non s'apostrofa nemmeno con un fiore, altrimenti viene bacchettato (se capimo io e Aità:)
E così Erminio & Co dicono che hanno fatto un altro post invece di uno stop.

I pantaloni bianchi più di due giorni di seguito non si possono indossare.

Saluti, mf
PS: Ora devo concentrami per prendere spunto da un post del succitato Aitan, e portare il verbo e diffonderlo tra voi bloggers di tutto il mondo, che vi unirete in un unico coro giallorosso (non nerazzurro).

mercoledì 14 maggio 2008

lunedì 12 maggio 2008

Senza titolo 1512



Metallimiti (puntata LX)
indigeST(i)ONE - Abadir e altro








ABADIR
What's that? A stone! A big rolling stone? Mick Jagger ingigantito o Keith Richards versione ruzzolante dal pero?
No, no, scherzi rock a parte l'Abadir era/è una pietra ma non canta, però un po' ha ruzzolato.
l'Abadir è la pietra che, la "grande Madre" Rhea, dopo che il marito Chrono si era magnato tutti i pargoli che lei metteva al mondo, gli fece credere essere l'ultimo nato, ovvero il nostro caro amico PorcoZeus.
Questo volendo fare un MetaPILL.
Ma così non sarà:)
Quel gran porcocrono figliofago, nottetempo si alzò con la scusa di uno spuntino di mezzanotte e andò verso l'olimpiculla* e, spostate le copertine e i lenzuolini prese in braccio quello che credeva esser suo figlio e se lo ingoiò in un boccone come secoli dopo fece il lupo con Red Cappuccett & his grand mother (che non è Rhea di cui sopra).
Non appena la pietra fu deglutita Crono pensò di aver ingoiato un macigno e cominciò a tossire sì forte che sveglio tutti gl i altri piccereddi nati prima della "promessa" fatta a sua madre**.
Ade, Demetra, Era, Estia, Poseidone cominciarono a frignare tutti, spaventati dai rumori che il Babbo Crono faceva sbattendo a destra e manca in giro per la camera reale.
Dal canto suo, la signora Rhea che pure si era svegliata, anzi ora vi dico, che per vedere come avrebbe reagito quell'assassino non si era nemmeno addormentata, continuò a star sotto le coperte, facendo finta di dormire e sperando che quella pietra soffocasse il grande padre tempo.
Ora sappiamo tutti che questi grandi dei erano immortali e quindi Crono non poteva soffocare. Rimase con la pietra a strangozzo , respirando affannosamente per un bel po' di tempo. Guardava con odio la moglie e per farsi capire parlava il linguaggio degli dei sordomuti e lei, bastarda, faceva finta di capire ma quando lui chiedeva che davano su "Sparta5" lei gli diceva a memoria il palinsesto di "Atene3", compreso l'orario del suo (di lei) documentario preferito Stonehenge: pietre misteriose, e così via...

Tutto questo fino a che... Zeus crebbe e dopo essersi sposato con la bella Meti***, sotto consiglio di lei, si fece assumere dal babbo Crono come coppiere, e quando servì a tavola versò egli stesso nella coppa del padre idromele condito con senape e sale.
Crono bevve tutto d'un sorso, e subito dopo, la pozione emetica fece l'effetto sperato: Crono vomitò (in ordine inverso) il grosso masso (Abadir) e tutti i fratelli e sorelle di Zeus, nati prima di lui.
Tutti i "ragazzi" furono grati al fratello che li aveva liberati e lo pregarono di farsi capo della lotta contro il padre figliofago, padre che fu spodestato dal figlio più giovane, Zeus, per l'appunto, ed esiliato su un'isola verso occidente.
L'Abadir, a ben dir fu recuperata e conservata , per tutta l'età storica, come oggetto sacro da venerare .


*: In realtà, dopo che Zeus venne alla luce, la sagace Rhea lo nascose sul monte Ida, sull'isola di Creta e porò a palazzo la pietra nascosta nelle fasce, e così come aveva fatto per gli altri nascituri, dopo averlo preso in braccio, non accorgendosi dell'inganno lo divorò come come secoli dopo fece il lupo con Red Cappuccett & his grand mother...


promessa**: eoni prima, Urano aveva rinchiuso nel Tartaro i Titani (figli suoi e di Gea).
Le mamme si sa, toccategli tutto ma non i propri figli, si incazzò come la solita biscia olimpica e istigò il figlioletto Crono, a vendicarsi del padre, dandogli un falcetto con lama metallica ben affilata. Lui promise solennemente a mammà: "O madre, io ti prometto di compier l'impresa: ad effetto la recherò: ché nulla del tristo mio padre m'importa: ché egli ai nostri danni rivolse per primo la mente...
Ma questo lo sapete perché è uno dei primi metallimiti, non ve lo riscrivo, sia chiaro.
Sapete anche che il "piccolo" Crono con quel falcetto evirò il papino e gettò i suoi gioielli a mare, dopodiché prese lui il potere assoluto, etc.. etc... etc...
E fu proprio per paura di fare la fine detronizzante del padre che, ogni volta che dopo le nozze con Rhea, le zummate continue e continue inseminazioni e incintament'...
E mano a mano che ciascuno veniva dal sacro utero alle ginocchia della madre, tutti li ingoiava il grande Crono, mirando che nessun altro che lui degli illustri Uranidi avesse tra gli immortali dignità regale».

Meti***: anche di Meti ne avete già sentito parlare ma siccome io ho la memorycard quasi a secco, e credo sia così per molti di voi (soprattutto gli anziani miei coetanei o poco più adulti) vi rimando alla puntatona, QUI, su Meti e la nascita di Atena.

Buona settimana a tutti, mf stanca, stressata, smemoricardata, smetallizzata.

ps: Non c'entra niente ma se sei brutto ti tirano le pietre e a Vespa (e non solo lui) il "big Brother Award Italia 2008" gliene ha giusto tirata una bella indigesta da ingoiare.
QUI, il link.

venerdì 9 maggio 2008

Senza titolo 1511



Meta(lli)barze
Gentilmente offerte via mail da Amber (www.amberella.splinder.com)








barza. 01
Si dice in giro che chi ha gli occhi
azzurri è perchè ha la testa piena
d'acqua.
Pensa a chi li ha marroni...



freddura
Lui: "Amore, ho una barzelletta che ti farà cadere le tette dal ridere!"
Poi la guarda nuda e dice: "Forse te l'ho già
raccontata??!!"



barza. 02
In Purgatorio si sta svolgendo una partita amichevole tra diavoli e angeli.
L'allenatore per i diavoli è LUCIFERO e per gli angeli GESù.
La partita va avanti con molta monotonia e con continui rimpalli.e ad un tratto, quasi allo scadere del secondo tempo, San Gennaro stoppa di petto e passa a San Filippo il quale, ricevendo la palla, si ringalluzzisce e inizia a dribblare tutti gli avversari, arrivando solo in area.
Di fronte a lui il portiere, un diavolaccio di prima categoria, prova a fermarlo con tutti i mezzi più indecenti e più subdoli, ma San Filippo, ormai caricato dribbla anche quello, prende la mira, tira e... palo!
"Oh Porcamado***!"
esclama San
Filippo. "San Filippo !" urla Gesù e con il sangue agli occhi si avvicina a lui con fare minaccioso.
"Scusami, Gesù, non volevo offendere tua madre, scusami, scusami..." implora San Filippo tutto impaurito per la bestemmia che gli è uscita di bocca. E Gesù tutto imbelvito:
"Mia mamma 'na sega! Come
hai fatto a sbagliare quel gol ?"




barza(consideranzioni maschili) 03
Si investono sempre più soldi nella ricerca sul viagra e non sul morbo di Alzheimer.
Fra 20 anni avremo cazzi durissimi ma non ci ricorderemo più dove metterli.



barza 04
C’era un uomo che aveva lavorato tutta la vita, aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli era un vero ‘avaro.’
 

Poco prima di morire, disse alla moglie....:
‘quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei soldi e li metta nella bara con me. Me li voglio portare con me nell’aldilà."
E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie, che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui.
 Beh, poi morì.

Al funerale, era steso nella bara. La moglie era vicina, vestita di nero, seduta al fianco della sua migliore amica.

Quando fu finita la cerimonia, e si preparavano a chiudere la bara, la moglie disse:

‘Aspettate un momento!’

Aveva una piccola scatola di metallo;
si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa.

Chiusero la bara e la portarono via. E quindi la sua amica le disse:

’Ragazza, sapevo che non eri così tonta da mettere tutto quel denaro
la dentro con tuo marito.’
 

La moglie fedele rispose: "Senti, io sono una persona credente; non posso tornare sulle mie parole. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.’

"Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!?"
 

’Certo che l’ho fatto’, disse la moglie. "L’ho preso tutto, l’ho messo sul mio conto e gli ho fatto un assegno....... Se riesce a incassarlo se li può spendere tutti !!!.’

Buon fine settimana a tutti, mf

giovedì 8 maggio 2008

Senza titolo 1510



Meta(vaga)bonding
senza idee








Boh, Mah, chissà, chi sa? chi lo sa? Io no, tu? vengo anch'io?no, tu no?
Perché? perché ci sono i leoni. Hic sunt leones! In Africa o a Roma? In Africa , a Roma ci stanno l lupi.
Forza Roma forza lupi son tornati i tempi cupi? Eh, almeno fallo salire sul colle, l'alemanno. Ma è tedesco? Un altro pastore a Roma? Lupi e pastori, va beh che ci sono i sette colli.
te li ricordi a memoria? Solo 4-5, così come per i nani me ne mancano sempre un paio...Esquilino, Aventino, Celio, Capitolino, Adda "ollio Stanlio" che è uno solo e Pincio?
Al Pincio c'è una bella veduta ma non è un sette colle! Al Pincio l'ultima volta ci sono stata con Epimenide, ma prima di arrivarci gli ho fatto sbagliare strada sei volte. Venivamo dalla zona di Via Veneto e gli ho fatto fare il "giro del bavoso" (dicesi il giro del bavoso il giro che, per arrivare da Torino a Milano comporta il passaggio per Siracusa, con tanto di traghetto).
Però ci sei arrivata, l'importante è raggiungere la meta, no? Sì, la meta metafisica, o surreale, fatto sta che Epì ancora mi prende in giro per quel giro turistico non programmato sotto il sole cocente di un agosto romano.
Anche perché lui è Milanista rossonero più nero che rosso, digiamolo, e si sa che lì son precisi, non ne sbagliano una:))).
A proposito, ma domani di nuovo Roma? Sì, non ne posso più, mi sento una pendolare . Domattina partenza alle 6,45 da casa. Raggiungimento della meta romana, che non sono l'altra me capitolina, breve sosta nel luogo prefissato e via, di nuovo verso il Nord. vai a Milano da Epì? No ma Viterbo è a Nord di Roma.
Non ti perdere, mi raccomando. Perdermi io? Piuttosto perdo la testa!

Boh, Mah, chissà, chi sa? chi lo sa?, mf salutavit

E l'imperatore? QUOQUE TU!?!

mercoledì 7 maggio 2008

Senza titolo 1509



Metal-lating
Intenti









Caesaris futura caedes claris prodigiis praenuntiata est.

martedì 6 maggio 2008

Senza titolo 1508



Metalling
copincollo dal mio alter Ello








Appoggiare un orecchio
su un cuore
non necessariamente
significa
spalare la neve



Sononsono - 6 maggio 2004

Saluti, mi reimmergo nella settimana metasanta
mf

lunedì 5 maggio 2008

Senza titolo 1507



Metallipainting
Un sogno di tanto tempo fa




Gustave Moreau - The Unicorn - 1885


Ma ero vestita da Gran Dama (vestita, soprattutto).

Saluti, periodo ancora incasinato, spero di potermi riattivare fra un po' di giorni, bloggisticamente parlando.
Mf

venerdì 2 maggio 2008

Senza titolo 1506



4 metabarzezozze
il ritorno







Barza corta: Zozzerie:
Pierina, che ha le prime pulsioni sessuali, fa a Pierino con una vocina dolce:
- "Pierino... ti va di fare le cose zozze con me?"
Pierino eccitatissimo:
- "Si dai... attacchiamo le caccole al muro!!!"



Barza normale: Sapori nostrani
Moglie e marito hanno comprato un pacchetto di preservativi con diversi sapori.
- Cara, spegniamo la luce, io metto uno dei preservativi e tu devi indovinare il sapore.
Appena lui spegne la luce, lei lo prende in bocca e dice:
- Gorgonzola!
- Aspetta un attimo, non l'ho ancora messo.






Barza Lunga: uccidere una biscia

Il piccolo Johnny aveva 12 anni e, come tutti i ragazzini della sua età, era molto curioso.
Aveva sentito parlare del "corteggiamento" dai ragazzi più grandi e
moriva dalla voglia di sapere cosa diavolo fosse.
Un giorno decise di chiederlo a sua madre e questa non seppe cosa rispondergli.
Invece di spiegarglielo, gli disse di nascondersi dietro una tenda e
di osservare sua sorella e il suo ragazzo una sera.
Johnny obbedì.
Il mattino seguente descrisse tutto alla mamma:
"Samantha e il suo ragazzo hanno parlato per un po', quindi lui ha spento le luci.
Quindi lui ha cominciato a baciarla e a toccarla.
Ho pensato che Samantha stesse male perché la sua faccia ha cominciato a sembrare strana.
Anche lui deve aver pensato lo stesso perché ha messo la sua mano sotto la sua maglietta per sentirle il cuore come fa di solito il dottore.
Non deve essere bravo come il dottore, perché sembrava che avesse qualche problema a trovarlo.
Penso che anche lui stesse male perché presto entrambi cominciarono a respirare affannosamente.
Doveva avere freddo all'altra mano,perché la mise dentro la gonna di lei. All'incirca in quel momento Samantha cominciò a peggiorare e si è messa a grugnire e mugolare ed a scivolare lungo il divano.
A quel punto cominciò la febbre.
Sapevo che era febbre perché mia sorella cominciò ad avere veramente caldo.
Alla fine ho capito cosa era a farla stare così male.
Una grande anguilla era finita in qualche modo nei suoi vestiti.
Era appena saltata fuori e stava lì, lunga circa 25 centimetri.
A quel punto lei l'ha afferrata per non farla fuggire.
Quando mia sorella l'ha vista ha cominciato ad arrossire, a strabuzzare
gli occhi ed a chiamare Dio.
Diceva che era la più grande che aveva mai visto...
pensavo di averle raccontato di quella giù allo stagno.
Mia sorella si è fatta coraggio e ha tentato di ucciderla staccandogli
la testa con un morso.
Finchè all'improvviso fece un rumore e la lasciò andare.
Penso che l'avesse morsa.
Quindi l'afferrò con due mani per tenerla ferma mentre il suo ragazzo
prendeva un sacchetto dalla sua tasca e lo infilava sull'anguilla per
impedirle di mordere di nuovo.
Samantha si è appoggiata all'indietro e ha steso le gambe in modo da fare
una forbice chiusa sull'anguilla, e lui l'ha aiutata stendendosi su di essa.
L'anguilla ha fatto un casino infernale.
Mia sorella cominciò ad urlare ed a dimenarsi, mentre il suo ragazzo
per poco non sfasciava il divano.
Ho capito che cercavano di ucciderla schiacciandola tra di loro.
Dopo un po' entrambi hanno rallentato i movimenti e c'è stato un po' di silenzio.
Il suo ragazzo si è alzato e l'anguilla era morta.
Lo so perché se ne stava ferma e penzolante.
Mia sorella ed il ragazzo erano stanchi dalla battaglia ma hanno ricominciato
lo stesso a corteggiarsi.
Lui ha ripreso a baciarla e a toccarla di nuovo.
Ma l'anguilla non era affatto morta.
E' saltata fuori di nuovo e si è rimessa a combattere.
Penso che le anguille sono come gatti dalle 9 vite.
Questa volta mia sorella è saltata su e ha tentato di ucciderla
sedendosi su di essa.
Dopo 15 minuti che gli saltava sopra, finalmente l'ha uccisa.
Ho capito che stavolta era morta davvero perché il suo ragazzo
ha tirato via la sua pelle e l'ha gettata nel water...


Barza normale: api e fiori


Una donna è in cucina che sta preparando la cena quando arriva la figlia:
- Mamma, da dove vengono i bambini?
- Bene... cara, prima o poi mi sarei aspettata una domanda del genere. Allora... quando un papà ed una mamma si innamorano, si sposano. Una notte vanno nella loro stanza, si baciano e si abbracciano e poi fanno del sesso...
La bambina sembra confusa, allora la mamma prosegue:
- Vuol dire che il papà mette il suo pene nella vagina della mamma. E' così che si hanno i bambini, tesoro!
- Capisco, ma l'altra sera passando vicino alla vostra stanza c'era la porta semi-aperta e ho visto che papà aveva il suo pene nella tua bocca.
Che cosa si ottiene così?
- Gioielli, mia cara...

Saluti a tutti, mf