mercoledì 30 giugno 2004

Senza titolo 391


MetafolcloreViterbese
la leggenda della BELLA GALIANA





Woman in chains, Tears for fears






A Viterbo la regina indiscussa in quanto a popolarità e devozione è Santa Rosa ma in passato, prima della nascita della Rosa e dei suoi miracoli c'è stata un'altra donna famosa, regina dei viterbesi e fu Galiana, o meglio da tutti qui conosciuta, per la sua avvenenza, dolcezza e bellezza, come La Bella Galiana.
Come per tutte le leggende e miti esistono varie versioni che la riguardano, tra le più accreditate la seguente:



La vicenda trova le sue origini nel mito di una Viterbo fondata dai troiani, sbarcati sulle coste dell'Alto Lazio dopo la distruzione della città natia. ( sarà un caso la mia devozione agli dei olimpici?:)
Secondo una profezia, una troia bianca, scrofa o cinghiale, era apparsa loro indicando dove avrebbero dovuto fondare la città che sarebbe divenuta la nuova patria.
Dalla fondazione di Viterbo in poi, per volere dei loro dei, i cittadini dovevano dare ogni anno una fanciulla (e di questo genere di sacrifici, a partire dai giovani sacrificati annualmente al Minotauro e via dicendo, i miti greci hanno insegnato molto ai loro vicini di mediterraneo) in pasto a questa belva che evocava la loro terra d'origine ormai perduta.
La fanciulla veniva sorteggiata fra le più belle e virtuose della città ( le ciospe nemmeno per gli animali andavano bene, wow, mi avrebbero risparmiata seppur virtuosa:))), veniva condotta fuori dalla mura cittadine e là incatenata nuda ad un masso.
La popolazione, si ritirava poi ad una certa distanza e assisteva all'arrivo della sacra belva che, uscita dal bosco, divorava la vittima.
Un anno fu estratta a sorte Galiana, una giovane patrizia viterbese la cui avvenenza fisica, secondo la leggenda, poteva competere solo con le virtù morali di cui era dotata nonché l'orgoglio di tutta la città in quanto molti l'avevano "eletta" a donna più bella del mondo.
I viterbesi provarono dolore e sgomento, ma il destino l'aveva ormai designata e la fanciulla fu condotta sul luogo del sacrificio.
Quando l'orologio della torre comunale suonò i rintocchi del mezzogiorno, arrivò la belva, ma mentre si apprestava a papparsi la fanciulla, dal limite del bosco uscì un leone che, avventatosi sulla scrofa, la dilaniò con quattro terribili colpi dei suoi artigli.
L'orologio suonò nuovamente dodici rintocchi, mentre il leone, così come era comparso, così scompariva.
La città, riconoscente per essere stata liberata dal crudele tributo di sangue, fece dell'immagine del leone, con accanto la pelle bianca della scrofa con le quattro macchie rosse delle ferite poste in croce, l'emblema civico.




Nel luogo dove si era svolto il prodigioso episodio fu realizzata in seguito, una cappella votiva intitolata alla Madonna della Scrofa, divenuta poi Madonna del Soccorso, mentre sullo stesso masso del sacrificio venne scolpita la scena.
Tutto questo favori il diffondersi della fama della Bella Galiana, cui molti cavalieri vennero a rendere omaggio, e molti, fra cui un principe romano, a chiederla in moglie.
Forse perchè la bellissima giovane, riconoscente per lo scampato pericolo, si era votata a Dio o forse perchè i viterbesi le erano talmente affezionati da non volerla perdere, le richieste di matrimonio furono respinte.
Il ricco pretendente non desistette e offrì invano preziosi doni. Infine, indispettito, con l'ausilio dei suoi concittadini mise l'assedio a Viterbo, esigendo la consegna della ragazza.
La città resistette eroicamente, fino a quando i difensori riuscirono a ferire il pretendente respinto che, sul letto di morte chiese quale ultima grazia di poter vedere Galiana per almeno una volta.
Questa si affacciò allora dagli spalti delle mura cittadine per brindare alla pace raggiunta, ma per ordine del principe, un arciere scoccò contro di lei una freccia che la trafisse alla bianca gola facendo sgorgare sangue e vino.
L'uccisore cadde sotto i colpi dei viterbesi che vendicarono la morte di Galiana e, affranti, decisero di darle degna sepoltura ricavando un sarcofago per lei dal famoso macigno del sacrificio. Questo fu posto sulla facciata della chiesa di Sant'Angelo in Spatha.



Il Sarcofago della Bella Galiana, dove fu sepolta nell'anno 1138


PS: Tutto questo ha una morale: ovvero che qui, a VITERBO ci sono le donne più belle del mondo

E con quest'ultima frase mi sono giocata la serietà del post!:)
Un saluto a tutti, mf

martedì 29 giugno 2004

Senza titolo 390


EROScoPOST




Buongiorno amici! Noto che molti di "noi" sono già in vacanza e che comunque il ritmo dei "postaggi" è diminuito notevolmente...
Inoltre oggi, per San Pietro e Paolo, patroni di Roma, molti romani sono in vacanza (e molti addirittura ne approfittano per fare un LONG BRIDGE:).
quindi un semplice oroscopo, anzi EROScopo da leggere magari insieme al partner (per chi ce l'ha) e vedere se si è , in settimana, eroticamente compatibili:
Max è del Toro, io un cancretto... ma ho notato che vado "daccordo con molti altri segni;)


Buona giornata a tutti, mf






ARIETE
Tra le braccia di un Leone puoi soddisfare il tuo bisogno di amore e passione. Attrazioni fatali e scontri accesi con un Sagittario che ti stuzzica da impazzire.
Con il Cancro puoi stringere un indissolubile patto d’amore.


TORO
Un Cancro ti eccita, ti coinvolge e ti lascia senza fiato... Resistergli?
Una vera pazzia!
Con un Gemelli puoi vivere un’intrigante avventura.
Appassionato e imprevedibile l’incontro con l’Acquario che sa come sorprenderti.




GEMELLI
Non reprimere i tuoi desideri, un Leone innamorato potrebbe farli diventare realtà.
Lo Scorpione sa sempre come coinvolgerti ed eccitare la tua fantasia.
L’amore di un Cancro riscalda il tuo cuore e accende i tuoi sensi.


CANCRO
Con un Pesci l’incontro erotico è esaltante e la passione destinata a durare a lungo.
Il Leone ti ama e te lo dimostrerà con passione.
Lo Scorpione è irresistibile.
Lasciati travolgere dall’intensità dei sentimenti di un Toro.


LEONE
Il tuo entusiasmo sarà contagioso e Ariete e Bilancia non sapranno rinunciare al tuo caldo abbraccio.
La dolcezza e la sensualità di un Cancro ti lasceranno stordito e appagato nel cuore e nei sensi. L’Acquario ti stuzzica.


VERGINE
Con il Toro la fiamma dell’eros arde più che mai e gli incontri d’amore sono memorabili.
Lo Scorpione è irresistibile e tra le sue braccia dimenticherai ogni preoccupazione.
Attrazione fatale per un Pesci.







BILANCIA
Eccitante e pieno di sorprese l’incontro con il Leone, così sexy e imprevedibile.
L’Acquario è un sogno che vuoi realizzare a tutti i costi.
Il Sagittario ti ama e te lo dimostrerà con tutta la passione di cui è capace.
v

SCORPIONE
Sei splendido e il tuo fascino non lascia indifferente nessun rappresentante dello zodiaco!
Con Pesci e Cancro puoi vivere una passione magica, travolgente e senza fine...
Meno chiacchiere e più fatti con un Capricorno.


SAGITTARIO
Con un Acquario imprevedibile puoi vivere una storia intrigante. Un Cancro ti travolgerà con la sua passione e la sua sensualità.
Amplessi indimenticabili e sintonia perfetta con un Leone caldo e generoso come te.


CAPRICORNO
Scontri e incontri travolgenti con un Cancro, sexy, intrigante, ma anche tanto imprevedibile.
Con uno Scorpione puoi vivere nuove straordinarie sensazioni. Il Pesci ti sommergerà di amore, tenerezza e tanta passione.


ACQUARIO
Con un Gemelli la fiamma è sempre accesa e i nuovi incontri sono elettrizzanti.
Sì ad un’intrigante avventura con un Leone, ma non pensare troppo al futuro.
Lo Scorpione vuole coinvolgerti nelle sue peccaminose fantasie.


PESCI
Il Cancro ti ama e insieme potete fare scintille, soprattutto tra le lenzuola!
Il Leone è irresistibile e non saprai dire di no a nessuna delle sue seducenti proposte.
Con la Vergine ritrovi l’intesa ed esplode la passione.





lunedì 28 giugno 2004

Senza titolo 389


Qualche buon cuore?
Tra poco sarà il mio compleanno:
Chi mi fa questo regalino?



Da www.repubblica.it:



ZAGABRIA - Anche gli angoli di paradiso si possono comprare.
Gli agenti immobiliari della Croazia hanno in mostra avvisi come questo:
"In vendita isola dell'arcipelago di Sibenik, parzialmente coperta da pinete, spiagge di ciotoli, tre milioni di dollari" e l'isola in questione è uno dei gioielli dell'arcipelago al largo della costa Adriatica.






Chi fosse interessato può scriversi questa data: 15 luglio

di nuovo, buona giornata a tutti, mf

PS: Per chi arriva a leggere fin qui:
consiglio di dare un'occhiata alle CREATURE del post precedente;-))) Sabry*

Senza titolo 388


MetalliPhotographers


Buongiorno Splinderers'!
Nuova settimana, lunedì, incasinamento cosmico, almeno per la prima parte della giornata...
Vi lascio da GUARDARE, invece che da leggere...tre immagini tratte dalla mostra che la Galleria Afterimage fece nel 2001 (in occasione del 30mo anniversario dall'inaugurazione), chiedendo a 40 fotografi famosi e meno, che avevano già esposto le loro opere presso la galleria... di inviare loro scatti a tema:
Creatures, appunto era il tema...Guardando le foto seguenti un'idea della particolare quanto suggestiva mostra.
Buona giornata a tutti, mf



Elliott Erwitt DOGS - New York, 1946






Ted Orland Gate and Guard Dog, - New York, 1975





Robert Langham Opossum

- 1977



sabato 26 giugno 2004

Senza titolo 387


Metabarzellettezozzeenon







Ecco di nuovo il sabato, stamattina sono anche in ritardo perché son già passata al centro commerciale e speso un po' di euri :) .
Stasera io e Max siamo invitati ad una cerimonia (nozze d'argento con tanto di rinnovo dei voti in chiesa e poi ristorante "sciccoso").
Avevo chiesto a Max di declinare gentilmente l'invito... come al solito non mi ascolta e ha capito il contrario... quindi ha accettato!
Beh, a voi non ve ne può importare di meno... Immagino, no?:)

Buone barzellette e soprattutto... BUON WEEK END!!!
mf












Bill Gates muore e si presenta a S. Pietro il quale gli offre la possibilità di scegliere fra purgatorio, inferno e paradiso.
I due si dirigono a visitare dapprima il paradiso, costituito da nuvolette, angeli che suonano la lira, e anime in grande serenità; il purgatorio è un luogo monotono in cui le anime sembrano annoiarsi; alla fine i due giungono all'inferno: una spiaggia grandissima, col sole splendente, palme, noci di cocco, e splendide fanciulle nude.
Bill Gates non esita un solo istante: sceglie l'inferno.
Dopo qualche tempo, per curiosità, S. Pietro decide di fare visita a Bill, entra nell'inferno e vede anime che subiscono feroci angherie dai demoni, e Bill Gates, distrutto, a cui sono inflitte forti scosse elettriche in continuazione.
Allora Bill, con un filo di voce:
"Cosa significa ciò, l'inferno che avevamo visitato era tutta un'altra cosa!", e S. Pietro: "Che c'entra, quella era una demo!"



Rispondi con sincerità a questo quesito.
Sei nel bel mezzo di un'inondazione. Sei un fotoreporter e stai scattando le foto più impressionanti.
Attorno a te il fango distrugge case, fa sparire persone, con una violenza inaudita.
Vedi Berlusconi che sta lottando disperatamente per non essere spazzato via dalla corrente. Ormai la furia del fiume sta per portarselo via e tu hai due opportunità: o lo salvi, oppure scatti una foto da premio Pulitzer che mostrerà al mondo la morte di uno degli uomini più importanti d'Europa.
Ecco la domanda:

la foto la stampi in bianco e nero o a colori?














Un uomo compra delle pecore per allevarle e vendere la loro lana. Dopo parecchie settimane, nota che nessuna delle pecore e' incinta, e telefona ad un veterinario per chiedere aiuto.
Il veterinario gli dice di provare l'inseminazione artificiale.
Il pastore non ha la più pallida idea di cosa significhi, ma per non mostrare la sua ignoranza al riguardo, chiede solamente al veterinario come fare a riconoscere quando diventano gravide.
Il veterinario gli dice che quando una pecora e' incinta smette di stare in piedi e di girare per il pascolo, e invece si distende per terra e si rotola sul prato.
L'uomo allora riattacca e ci ragiona sopra. Giunge alla conclusione che inseminazione artificiale significa che e' lui che deve ingravidare le pecore. Così carica le pecore sul suo camion, le porta in un boschetto, fa del sesso con tutte quante, le riporta all'ovile e va a letto.
La mattina dopo si sveglia e osserva le pecore. Vedendo che sono ancora tutte in piedi vaganti per il pascolo, conclude che il primo tentativo e' andato a vuoto e le carica nuovamente sul camion.
Le riporta nel boschetto, scopa ogni pecora e per ben due volte per essere sicuro, le riporta indietro e va a letto.
La mattina seguente si sveglia e trova le pecore ancora a pascolare in piedi.
Un altro tentativo, dice a se stesso, e provvede a caricarle sul camion e condurle nel boschetto.
Passa tutto il giorno a chiavarsi le pecore e una volta ritornato a casa, si stende esausto sul letto.
La mattina dopo non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto per controllare le pecore. Chiede allora a sua moglie di guardare fuori e di dirgli se finalmente le pecore sono distese sul prato.

"No", dice la moglie, "Sono tutte sul camion e una di loro sta pure suonando il clacson!"





Due amici sul tram, l'uno fa all'altro: «Ti voglio raccontare una barzelletta.
Dopo che Berlusconi ha perso le elezioni, Veronica va a trovare la moglie di Fini...
accidenti non me la ricordo più».

«Non fa niente, l'inizio è bellissimo».









Buon week end a tutti!!!!! mf

venerdì 25 giugno 2004

Senza titolo 386


English/italian/mist fiaba
THE LITTLE Prosperaia

By Metal C. Andersen






Once upon a volta, in a little citè during a terribile winter cold ma che più cold doesn't si poleva...na piccola ciuccerella, without a dignitous cappottin neither a wood shetland hat on the capoccett ... walked in a big street.
She wore a striminzit vestitin a pois and a pair of pantofols..che really se le avesse left under the bed it would be stata the same thing.
Why??? bicòs the pantofòl were so big that pareàn du shippette al largo of the sea coi little feet (six under) che inside sciaqquettaving and siccome that in the frattime two carts (per fortune not armed) crossed the street and the poor bimbètt per non to be acciakked run away and left the pantofòls on the street.
Uàn finitte in un tombèn ave le mice and di oder wasi picked up bay a boy who said:
When I'll be a babbo I'll use this scarpett as culla pour les my niños!Ciàpa chi!
So .. the poor piccolett now walked per la street barefoot (scalza) and the piccoli foot became like a violet in the wood, cioè PURPLE
But...why the poor ciàild stava in the city? simple! because she had a job...she was the match-girl (no, che avete capito? non faceva la pugilessa ma vendeva matches, ovvero fiammiferi)
But that day she didn't sell manc un prospero ( per gli extracomunitari, a Roma Prospero= fiammifero) so in the saccoccett of the vestitèn she hasn't gnanca un cent..but in the little hands she teneva nu mazzett di big matches unseller...she was there at the corner, over the snow tutta rincagnata dal iced wind e avec le tears che colavan down from the little eyes and when arrived on the floor there was little snowballs.
You must know thet was the last day of the year of the cat and cat stevens ...no...sto sforando spetta:)))







it was 31 of december, saint silvester (stallion) and the birthday of my father (aho', mio padre è nato il 31 dicembre e pure a mezzanotte spaccata...mica è colpa mia:))) and from all the addobbed houses and from alla the opened windows there was an odorin di arrosti misti that was so wonderful and so inviting that to the little bimba began to rantol the empty stomachett...sniffa sniffa she realized tha teneva na fame da steppenwolf
end of part uàn...

But she hadn't nemmanco un soldo avec the blac hole and so...siccome she had a big fifa that if her father realized that she hadn'd sold not 8 but gnanca uàn match she would beat the piccolett like an amazzonia's tree... so the pupetta prefererd stay encore in the corner sitting at the dock of the bay ...acc...ho risforato, forgive me...
!Tanto" she said fra she e she..." at home it's cold d'esame or here or there..the song remains the same...and si accucciatte on the snow in the corner...
Tutt' dun tratto...BIG IDEA If I light a match pereps its flame mi scalla nu poco...ando so...sfregghed the match and FLASH! a big quick flame made hot for a second.
she lighted anoder match and WOWWWWWW...the flame illumined the wall and she saw through the window a big stanz wit a table i at the centre...a big table imbandited avec ogni gud of GOD...there was a big duck ingolfed like the poor turkeys of "thanksgiving day", pure avec la apple in the back...







at uàn certain point the big duck zomped down at the floor and wit the fork and the cutter infilzed on his bach began to walk toward the piccolett that remained wid a spalanched mouth while on the plus belle il match smorzed and the dark returned...
and the wall ridivented cold and iced...
another match and another match were flamed and stavolt she saw the most beautiful cristmas' tree she had never seen...WOWWWWWWWWWWWWWWWW
but the match turned off again...so...ogni prospero che eccendette le showed something of very special and marvellous...and fantastic and her eyes brilled like all the stars in the sky.
She remember that her gud nonna once said:
When you see a star falling down there is someone che sta per moring...so she now saw a star falling down abd sai...nonna nonna...Il'll pray you...famme venì da you!!!! plis nonnetta bedda...je ne voje estad mas aqui in this waste land..plis nonnetta bedda...
and while she said these uòrds craing like a spoon river lighted another match and behind the flame she saw a sparkling nonny andi siccome she non voleva that la nonny PUFF scomparisse..she lighted on uàn behind the other the mazzett of matches...
quasi quasi parea l'alba tanta light she done!
The nonny embraced the piccolett and together flyed to the sky contente like two pasques...







now she had no more cold, no more fear no more fame no more sete...entrambes were on a nuvolett near the empireous gold...
the morning appress però, in the citi, at the corner between la 18ma et la 19ma lo spazzin while piched up oll the monnezz found a little body freddo come il mammo of Carrara... and near the corpisin all the matches sbruciakkiaten...
A passante looking at the little bimba said: "she needed to warm up" mat nobody culd sapere all the beautiful things the bimba had seen during the night and that that her gud nonny embraced the little chaild to let her avec sè in the sky.
The end.

A gud giurnè tout vouz

giovedì 24 giugno 2004

Senza titolo 385


La padella e le crepes
Attenzione:Nuovo delirio a cura dei fantastici 4!




Anno 2004, giugno: Un carpentiere di Calcata, Elogio D., esce di casa per andare a comprare una padella antiaderente a sua suocera Evelina, la quale gliel'aveva chiesta la mattina prima che uscisse di casa perché era il periodo di crepes su sette e lei era una maga nel farle. Ogni anno però aveva bisogno di una padella nuova perché di solito cucinava 3589,6 crepes al giorno, per la durata di tutta la festa patronale di Sant'Elogio (non a caso il genero si chiamava proprio come il santo protettore del paesino dove vivevano) ovvero una settimana più due. Alla fine della festa, di solito, la signora Evelina, detta la Frittarola aveva cucinato 75.381,6 crepes su 7, sfamando così per giorni l'intero paesucolo.

Perché proprio le crepes direte voi... beh, la risposta è semplice:e qui inizia il racconto:)
nell'anno 1901, quindi agli inizi del secolo scorso, in quello che allora era chiamato il paese dei ciliegi, (niente a che fare con il solito Giardino Cechoviano, tutt'altra storia:)), poiché tutti avevano nell'orto o nel giardino, chi addirittura un intero campo... almeno un albero di ciliegio:
ogni anno, ciascuna dava dei frutti meravigliosi e in quantità tali che sommate tutte le singole raccolte si aveva una produzione tale di marmellata e prodotti "ciliegiosi" da sfamare l'intera regione per un anno...
un giorno dicevo, si abbattè una pioggia improvvisa (era il mese di giugno) con tuoni e fulmini che nemmeno il sommo zeus si era mai azzardato a scagliare, talmente forte e battente che tutti gli alberi furon piegati in due e il raccolto svenne tutto a terra, mischiandosi col fango e l'argilla e dando vita a pozze che sembravan terra di caporetto negli anni a venire.

I villani eran distrutti dal dolore per il raccolto perso e tutti, convocati dal parroco in chiesa, si inginocchiarono e pregarono davanti l'icona del santo raffigurato, Sant'Elogio martire.
Mentre pregavano tutti entrò, in ritardo perché aveva dovuto assistere al parto trigemellare della fornaia, Evelina la "levatrice" che portava seco un fascio di quelli che erano stati, fino a poche ore prima, rami carichi e gonfi di cerase del suo orto grasso. Se non che... uno dei rami era sì lungo che raggiunse il quadro raffigurante il dipinto del santo, graffiandolo in corrispondenza del volto.





Questo subito cominciò a sanguinare copioso e in men che non si dica un rigagnolo di sangue arrivò fino in terra, bagnando il pavimento della chiesa fino ai piedi di donna Evelina che, tra il terrorizzato e l'incredulo cominciò a farsi il segno della croce per tutti i versi e a recitar pater noster anche nella lingua austroungarica di suo nonno Hans, nonché nel dialetto locale e a sentirla a qualcuno scappò da ridere:
voce impairita, agitata, frenetica e in falsetto
A bà de noantri
che stite nu celo
che nissuno possa biastimatte
Che arrivi il regno tuo presto
siffatto tutto quello che voi
prega pe' noi che ne famo troppe
te pregamo: levace da li debbiti che se no morimo de fame
comme nnoi li rimettemo a li strozzini sennò c'ammazzano
ma nun ce mette satana tentatore davanti che sinnò è un casino

Mentre la signora paternostrava e gli altri dietro di lei un po' seriamente un po' ridendo... ad un certo punto dal quadro sanguinante uscì fuori l'anima lucente del santo che, allargando le braccia a mo' di abbraccio, parlò a voce alta e senza microfono:





fratelli e fedeli... la vostra devozione è sì forte che il signore di tutti noi mi ha concesso di farvi la grazia... quando uscirete fuori troverete i vostri alberi così come erano fino a stamattina e potrete avere anche quest'anno il vostro raccolto e riuscire a sfangare l'inverno tristo e freddo...
In cambio di ciò solo una cosa vi chiedo... che una volta l'anno in questo periodo fino alla fine del mese vengano sfamati tutti i bisognosi del paese e insignisco la signora Evelina (che si fece il Nomine Patri altre sette volte) del titolo di capoCUOCA: a lei l'onore di scegliere la pietanza (e rivolgendosi a Evelina con l'occhiolino chiuso le disse... io andavo matto per le crepes di vostra bisnonna, sapete farle? Quella tutta reverenziale e timorata fece un inchino con la testa, con le gambe, con le spalle e sbattè le palpebre all'infinito)
Dopo di che il santo fu risucchiato nel quadro e smise anche di sanguinare.

Usciti tutti fuori notarono che il santo aveva detto il vero, tutti gli alberi erano di nuovo in piedi e tutti erano stracolmi di frutti maturi da raccogliere al più presto.
Da quel giorno le ultime tre settimane di giugno nel paese che poi divenne SANT'ELOGIO si fa festa grande e dopo la signora Evelina, sua figlia, la figlia di sua figlia e ora la ultima Evelina della generazione sono addette alla preparazione delle crepes su 7...
Da quel giorno ogni figlio maschio nato fu chiamato Elogio e ogni figlia Evelina...
Una volta passò di là Erasmo da Rotterdam, gli fu raccontata la storia e da quella prese spunto per scrivere il suo Elogio della follia.




Questa è l'ultima settimana di festeggiamenti, ci saranno anche i fuochi d'artificio e la processione col quadro del santo (retaurato) in prima fila...
Elogio, il genero della capocuoca attuale, è addetto all'acquisto di una speciale padella forgiata direttamente dai piccoli Efesti del paese che chiaramente gliela vendono a un prezzo speciale per via della tradizione.Se volete venire, fatemelo sapere... le crepes di zia Evelina sono da leccarsi le dita!!!

Un saluto a tutti e buona giornata, mf

mercoledì 23 giugno 2004

Senza titolo 384


Metallitrophy
Una settimana da stordita









Il buongiorno si vede dal Mattino che ha l'oro in bocca:
In questi ultimi tempi, vuoi la fretta, vuoi i pensieri tra le nuvole, vuoi la poca presenza a me stessa, vuoi lo stress, vuoi il logorio della vita moderna, vuoi che il Cynar mi fa schifo, ho combinato una serie di "guaietti" che sono... nell'ordine sparso e non cronologico:
Tentato di farmi la doccia con il balsamo per capelli;
Scambiato la pattumiera per l'oblò della lavatrice e se non era per l'urlo di GengisMax a quest'ora un telo da bagno era finito tra gli avanzi di pollo e le cacche del gatto!
"Macchiato" il caffè con succo d'arancia (Era quello di Max, per fortuna mi sono accorta in tempo e ho scambiato il mio con il suo!
Cercato per 20 minuti le chiavi di casa e del garage prima di uscire...guardato ovunque, compreso l'appartamento al piano di sopra, dove abitano i genitori di max...
Alla fine Max le trova e io mi ricordo che le avevo messe lì la sera prima perché era un posto facile da ricordare!!!!!!!





Qualche giorno fa:

ho fatto viaggiare gratis nel portabagagli il sacchetto dell'immondizia di cui sopra ... ho parcheggiato la macchina e sono andata in ufficio:
dopo qualche ora, vado a prendere la macchina, Max è con me e andando verso casa comincia a fare il cane da tartufo...snifff , snifff..."che c'è in macchina" e dopo tre volte che gli dicevo..."le solite cose, cosa vuoi che ci sia???" grido...L'immondiziaaaaaaa
e max comincia a sbraitare e a darmi della stordita sorda di naso che potrebbe andare in giro con la cacca di cavallo come ponpon sui vestiti e non accorgersene...
Aho', ma se il mio naso è sordo, non è mica colpa mia, no?




Lo Sbadoing tutto sommato è stato clemente....Se ora non ci vedevo che faceva? Si lamentava perché andavo a sbattere con l'auto???

Max stamattina mentre ero in giro per la casa a cercare non so cosa:
Sabrina, ma tu sai cosa è l'entropia? O ti è completamente sconosciuta?


MF: Max, sei un rompiballe e questo è assodato da secoli...ora vuoi anche che diventi ENTROPICA? Vedi che ho ragione io che così come sono non vado più bene?
Ma secondo voi, che voleva dire Max? Vi do' un aiuto: era appena uscito dal bagno per la lettura mattutina e relativi bisogni cul - turali: un saggio di G. Agamben
Una buona giornata a tutti!!! mf

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Precisazione maxiana
Il contesto è riportato in modo sbagliato: al bagno ho letto Vanity Fair e non Agamben perché ho dormito male e non avevo voglia di letture serie. Quando ho fatto la domanda sull'entropia Sabrina girava in tondo stordita da almeno un quarto d'ora, una volta alla ricerca del cellulare, un'altra del cerchietto per i capelli e così via... contribuendo a far aumentare il mio nervosismo, quindi le chiedevo legittimamente il perché di questo spreco d'energia; perché non fosse in grado, come gran parte degli esseri viventi, di fare economia di risorse... uff, adesso le ha fatte sprecare anche a me per spiegare.
Torno nell'ombra,
Max



martedì 22 giugno 2004

Senza titolo 383


MetalliPoeti
Guido Gozzano



Dante Gabriel Rossetti, The Blessed Damozel


Buongiorno Splinderisti!
Visto che in questi giorni la "metallicità" pare essersi un tantino offuscata e che forse è ora di dare una bella lucidata a tutta al carrozzeria ( evitate commenti acidi, please!) posterò immagini che più "rappresentano" questo spazio e anche parole, come quelle appresso, che appartengono ad altri ma che apprezzo in modo particolare.
Visto che siamo in periodo di maturità scolastica e che G. Gozzano faceva parte (almeno fino a qualche anno fa...) del programma di letteratura italiana, posto un suo scritto tratto da "Poesie sparse".
Un ritratto di donna forse meno "gozzaniano" di molti altri suoi ritratti ma decisamente, a mio modesto parere, tra i più evocativi... leggete e ditemi se, mentre leggete, non vi appare come foste voi i pittori una figura femminile... misteriosa e affascinante.

Buona lettura e buona giornata a tutti, mf.



 
La preraffaelita

Sopra lo sfondo scialbo e scolorito
surge il profilo della donna intenta,
esile il collo; la pupilla spenta
pare che attinga il vuoto e l'infinito.


Avvolta d'ermesino e di sciamito
quasi una pompa religiosa ostenta;
niuna mollezza femminile allenta
l'esilità del busto irrigidito.


Tien fra le dita de la manca un giglio
d'antico stile, la sua destra posa
sopra il velluto d'un cuscin vermiglio.


Niuna dolcezza è ne l'aspetto fiero;
emana da la bocca lussuriosa
l'essenza del Silenzio e del Mistero.

Guido Gozzano