martedì 28 ottobre 2008

Senza titolo 1633


Il virtualefralesbarre






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una notizia, che sinceramente non so come prendere riguardo alla sentenza, soprattutto).In breve: In un "role game" la moglie virtuale, dopo essere stata scaricata dal marito (virtuale), lo ha ucciso (nel virtuale).
La "moglie", dopo varie denunce da parte del marito (morto) è stata condannata.
Dopo il post su fb so già quello che molti di voi diranno, ma spero che non neghiate che il mondoweb stia entrando sempre di più nelle case, e che alcuni, a volte non riescano ad uscirne.
"WEBBO ergo sum"? Frequento il web da più di 10 anni e mi sono anche divertita qualche volta ad essere altro da me. Sempre per un fine ludico, rarissimissime volte credo di aver "confuso" il fake dal "true", ma so che può accadere. Ahimè le statistiche lo confermano. Ma nonostante i soli 4 neuroni (Erminio, lo sapete, si macchia sempre delle colpe "peggiori"), la domenica, o in periodo di ferie, quando sono fuori da tutto io sto (ancora) tanto bene.*
mf



*= stare bene nella vitareale è un ovviamente un eufemismo ma era per farvi capire:)

11 commenti:

Skylark ha detto...

Da quello che hai scritto sembra che l'abbiano condannata per omicidio, il che avrebbe reso il giudice un malato mentale.

Invece, come si legge nell'articolo, è stata condannata per un crimine informatico, ossia per essersi impadronita di dati riservati violando la protezione in rete. Crimine che è stato punito in base alla legge giapponese.

Se fosse stata condannata per omicidio sarebbe una notizia. Così è una non-notizia, astutamente travisata dal titolo di Repubblica. Chissà perché non sono stupito.

anonimo ha detto...

Sky: questo è vero ma comunque resta il fatto (e la notizia verso la fine dell'articolo lo dimostra ulteriormente) che a quanto pare il limite fra reale e virtuale si assottiglia sempre di più... non credi?

varasca ha detto...

cerco sempre di ricordarmi che, se salta la corrente, è sempre il reale che sopravvive.

Skylark ha detto...

Quella del tribunale olandese? Così come è esposta non si capisce bene: "questi beni virtuali sono pur sempre beni secondo la legge olandese". Quali beni? Cosa dice esattamente la legge olandese?


Credo però che il confine fra virtuale e reale si assottigli soprattutto nella mente di certi soggetti. Il pericolo di abdicare a vivere esiste per molti.

anonimo ha detto...

Mi sono rotto virtualmente le palle del mondo reale, mentre il mondo virtuale mi fa venire realmente il mal di testa.


Non resta che rifugiarsi nei vecchi cari paradisi artificiali.


Lot

sysjena ha detto...

...i giapponesi non fanno testo....

;-)))))

latendarossa ha detto...

Del resto la vita webbica può essere a volte più loca di quella reale. Ma se il confine, come dici, si assottiglia, essere arrestati nel mondo virtuale comporterà danni su quello reale? Che so, come esiste l'interdizione dai pubblici uffici, si arriverà all'interdizione da navigazione-web?

NYBRAS ha detto...

VARASCA> Vallo a dire a quelli che sono attaccati ad un respiratore artificiale! :/


Per il resto, la trovata di LOT è una strada da tenere presente.

Medicineman ha detto...

il fatto è che è bellissimo per certi volponi fare soldi col virtuale. Solo che si devono acchiappare i polli da spennare, e ce ne vogliono sempre di nuovi, cosicchè la stampa viene istigata a parlarne. Qualcuno mi sa dire che fine ha fatto second life che avrebbe dovuto soppiantare del tutto chat, blog, communities e chi più ne ha più ne metta...appena hanno smesso di pompare denaro ai settimanali ed ai quotidiani, non se n'è parlato più. Il virtuale esiste solo se se ne parla, altrimenti torna, appunto , virtuale.

IceKent ha detto...

per quel che riguarda il caso giapponese si, ho la stessa opinione di Sky. il fatto dei ragazzi olandesi, andrebbe spiegato meglio; anche lì forse c'è stato il furto della password e del nick. in ogni caso ci si può rivolgere al moderatore/amministratore del gioco. sembra che i giornali di carta non sappiano cosa inventarsi per dipingere con colori oscuri la rete.

Petarda ha detto...

guarda, sarò sincera: se mio marito si mettesse su un avatar cesso come quello lì della tua foto, lo ammazzerei pure io: appena lo vedo, però.