martedì 20 maggio 2008

Senza titolo 1517



Meta(LLI)mito nipponico
Izanami & Izanagi








Izanagi e Izanami erano due importantissime divinità giapponesi, dei primigeni e Creatori, erano anche fratello e sorella e il fratello rappresentava il Maschio invitante e Izanami la femmina invitante.
La leggenda narra che quando ancora i due dimoravano nei cieli, il primo gesto che fece Izanagi fu di far sorgere dall'oceano delle terre e di mescolarle con una lancia (metallica) chiamata Ame-nu-Hoko (e qui i giochi di parole si sprecherebbero, ma oggi piove e non ho voglia di sprecare niente, nè tempo nè soldi.
La lancia si riempì di fango e quando Izanagi fece per pulirla il fango che colò formo un'isola: Onogaro-Shima, ovvero il Regno Terreno.
Poi i due crearono altre otto isole che diedero i natali al Giappone, che altro non è che una pizza di fango?
Dopo queste fatiche Izanagi e Izanami si trasferirono sulla terra da essi creata, e qui
I due grazie ad un uccello, uccello di cui non so dirvi la specie né dimensioni né piumaggio appresero le pratiche dell'amore. Pratiche che subito dopo la teoria misero appunto in pratica, su suggerimento di Izanami e senza troppo farsi pregare.
Pratiche che, come accade di solito se non si prendono le dovute precauzioni, ed evidentemente l'uccello maestro aveva omesso tale indicazione, fanno riempire la pancia della donna di altro essere più o meno umano.
Perché dico questo? Semplice, il frutto di quelle pratiche amorose fu un figlio a dir poco mostruoso, figlio che i sue, dopo averlo visto e dopo essersi guardati negli occhi, pensarono essere figlio di chissà quale magìa o diavoleria e così, il bambino fu messo con tutta la sua mostruosità, su una zattera e abbandonato al suo destino. I cassonetti capite bene, al tempo non c'erano e i fiumi rappresentavano spesso "la forza del destino".
Izanagi e Izanami però volevano capire il perché di quell'orribile risultato dopo una notte invece tutt'altro che orribile, e così vollero salire in cielo per domandare agli dei superiori dove e come avevano sbagliato, nel mettere in pratica l'insegnamento dell'uccello.
Gli dei del cielo dissero loro che il bambino era nato deforme e mostruoso, semplicemente perché a parlare di certe cose e a proporle, soprattutto, per primo deve essere il maschio e non la donna.
E qui i nipponici mi cadono dalle braccia e dalle ginocchia, e meno male che non ho figli, sarebbero tutti metamostriciattoli (?!?)
Anyway...
Dopo le spiegazioni dei sommi dei, Izanagi e Izanami se ne tornarono a terra e stavolta fu l'OMO a farsi avanti, lancia in resta e a proporre un sacco di giochi nuovi, e lei non disse no, ho mal di testa, ho le mie cose (che poi perché si dirà mie cose quando sono di tutte le donne fino a che la fertilità fa parte del loro essere riproducibile), è scaduta la bolletta del gas, piove e ho paura dei tuoni, meglio stare solo abbracciati... e così via.
Izanami disse sempre "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", "Sì", sette volte sì fino a che quelle sette "note" generarono le isole Awaji, Ikishima, Kyushu, Hondo, Oki, Sado e Tsushima.
Da qui il detto "Ogni donne è un'isola"?*

...Continua

11 commenti:

Skylark ha detto...

Il mito lo leggerò nel pomeriggio, al ritorno dai giri.


Poi avrei una cosetta da dirti.

Albamarina ha detto...

Insomma, io leggo ma poi mi torna in mente la storia del blog stanco, e mi angustio, ecco.

metallicafisica ha detto...

Alba: Mangi l'Angus? Carnivora!:)****


Sky: dica pure, dica...***


latendarossa ha detto...

Ma se nessun uomo è un'isola, allora ogni donna lo è.

Ah che bello, mi piace quando sconfini verso i miti di altri lidi, dalla Grecia al Japan (in quest'ultima lochescion le divinità hanno gli occhi a mandorla e usano gadget ipertecnologici Sony). In questo mito mancano solo Lupin, Jighen e Ghemon (e Doraemon).

Princy60 ha detto...

Mi vengono in mente un sacco di cose sul tipo di uccello ma..... non me le ricordo più.... ;-)***

sysjena ha detto...

...ah...era un volatile ?? pensavo fosse l'uccello di Izanagi...che poi tra fratelli e' facile che si generino mostruosita'....

;-)))))))))))))))

Skylark ha detto...

Questo mito è molto istruttivo. Insegna che:


1) fin dall'antichità i maschietti giocavano col fango;

2) per apprendere le pratiche dell'amore ci vuole un uccello;

3) se usi un preservativo di fango, la protezione non sarà un granché;

4) a parlare di certe cose il primo dev'essere il maschio. Anche se è solo per dire "quanto?";

5) quando la donna dice SI... SI... SI... sette volte, nascono isole. Quando dice NO anche una sola volta, nascono complicazioni legali;

6) ogni donna che somigli a un'isola tenderà ad accoppiarsi con un promontorio a forma di uccello.

anonimo ha detto...

SKY:E non è ancora finito!:)*


SYS: al tempo non succedeva, zeus si è trombato pure la su mamma e i figli che nacquero furono belli e sani:)*


Princy: rendici partecipi dei tupi pensieri (sconci:)***


Marcello: i Manga non mi piacciono, ho solo e sempre tifato UFOROBOT:)***

Medicineman ha detto...

ma izanagi aveva la testa a pera? :-)

luiperre ha detto...

strano che l'uccello sia stato così poco preciso!

nonsologeomangio ha detto...

e dire che ci sono in giro tanti bambini bellissimi, nati per volere delle "lei"...


ma il figliolo che fine fa? Viene per caso raccolto in Egitto dentro una cesta? ;)))


Buona piovosa giornata! :)