lunedì 19 giugno 2006

Senza titolo 991


Paesaggi di Passaggio (III)



© S. Manfredi, Polifemo, 2006



Ancora una foto della serie "Paesaggi di Passaggio", che ora chiamerò direttamente P.d.P. per semplificare.

E ovviamente un "omaggio" al caro Omero:
dal libro IX dell'Odissea alcuni versi (l'accecamento di Polifemo) molto intensi e "scottanti".
Buona settimana a tutti, mf

D'insolito ardimento il cor ci armava.
Quelli afferrâr l'acuto palo, e in mezzo
Dell'occhio il conficcaro; ed io di sopra,
Levandomi su i piè, movealo in giro.
E come allor che tavola di nave
Il trapano appuntato investe e fora,
Che altri il regge con mano, altri tirando
Va d'ambo i lati le corregge, e attorno
L'instancabile trapano si volve:
Sì nell'ampia lucerna il trave acceso
Noi giravamo. Scaturiva il sangue,
La pupilla bruciava, ed un focoso
Vapor, che tutta la palpèbra e il ciglio
Struggeva, uscìa della pupilla, e l'ime
Crepitarne io sentìa rotte radici.
Qual se fabbro talor nell'onda fredda
Attuffò un'ascia o una stridente scure,
E temprò il ferro, e gli diè forza; tale,
L'occhio intorno al troncon cigola e frigge.
Urlo il Ciclope sì tremendo mise,
E tanto l'antro rimbombò, che noi
Qua e là ci spargemmo impauriti.
Ei fuor cavossi dall'occhiaia il trave,
E da sé lo scagliò di sangue lordo,
Furïando per doglia: indi i Ciclopi,
Che non lontani le ventose cime
Abitavan de' monti in cave grotte,
Con voce alta chiamava.



Omero, Odissea - Libro Nono
Trad. I. Pindemonte

15 commenti:

sysjena ha detto...

...da bambino andavo a letto dopo l'arcobaleno...nemmeno dopo carosello...ma mi fecero la concessione per l'Odissea televisiva...non mi ricordo l'anno....'68 ?....'69 ?. Ma quanto mi colpi' la puntata sull'accecamento di Polifemo...

Bacio Sab. Andy

P.S. Io ero pero' innamorato di Penelope....Irene Papas...adoravo i suoi boccoli davanti alle orecchie...la trovavo..........sublime...

;-))))))))))))))))))))))))

Princy60 ha detto...

Grazie per il divo Omero...leggerlo il lunedì mattina riconcilia col mondo. ;-)***

Masso57 ha detto...

Brava, brava, BRAVAAAAAA!!!!

Questa foto parla.

metallicafisica ha detto...

Masso: Ellapeppa che entusiasmo di lunedì mattina:) Un occhio che parla?:)***

da qui la frase... Ha degli occhi che parlano?


Princy: Prego! Bastasse così poco a riconciliarsi col mondo dovremmo avere una copia di un'"Omereide" in borsa, tutti quanti:-)***


SYS: è del 68, sì ma io vidi lo sceneggiato la prima volta negli nni 70 mi pare e poi tutte le volte che l'hanno ritrasmesso... PS: Ma non era più bella Calypso coi boccoli biondi?:)***

nonsologeomangio ha detto...

"Ciclooooopiiii!

Ciclooooopiiiii!

Nessuno m'ha accecatoooo!"


"e allora che te lamenti a fa'!"

"lassace n'paaaace...."

;)

(ho svelato il finale???)


Bellissimo occhio parlante!

Omero non lo leggevo più da...

...Ossignur da quanto non lo leggevo più!

Skylark ha detto...

Vorrei che l'Odissea televisiva la pubblicassero in DVD... è stata uno degli sceneggiati più belli che abbiano mai trasmesso.


Comunque Calypso 9,5; Penelope 4. Te credo che Ulisse ci ha messo 10 anni per decidersi a tornare ;-)

padrepaio ha detto...

Mi ricorda un pulcino ammollato.

sysjena ha detto...

...sara' anche stata piu' bella Calypso (che neppure mi ricordo)...ma a me allora piaceva solo Penelope.....uffa....be'....voi dividetevi Capypso che io Penelope l'ho tutta per me.....

;-)))))))))))))

mestesso ha detto...

mi schiero anch'io dalla parte di penelope...

baci :)******

anonimo ha detto...

Penelope ... chi era costei? ;-)*****

metallicafisica ha detto...

Ecatina: Una tipa che tesseva... e filava:)****


mestesso: e sia!***


sys: guarda che a me piaceva Antinoo:)***


PP: io non ho ancora visto il pulcino, qui:)***


skylark: guarda ch è uscita in dvd! Guarda QUI!


GEO: La fine è nota... almeno credo:)***

Skylark ha detto...

Stupendo! Devo assolutamente averla! Vado subito a cercarla (tenuto conto che non faccio acquisti in rete).

latendarossa ha detto...

Può essere divertente confrontare con una traduzione più recente...che dici? :))


...un dio ci ispirò gran coraggio.

I compagni, afferrato il palo d'ulivo, aguzzo all'estremità,

lo ficcarono dentro il suo occhio; io, sollevatomi, lo giravo

di sopra, come quando uno fora un legno di nave

col trapano, che altri di sotto muovono con una cinghia

tenendola dalle due parti, e sempre, senza sosta, esso avanza;

così giravamo nell'occhio il palo infuocato,

reggendolo, e intorno alla punta calda il sangue scorreva.

Tutte le palpebre e le sopracciglia gli riarse la vampa,

quando il bulbo bruciò: le radici gli sfrigolavano al fuoco.

Come quando un fabbro immerge una grande scure

o un'ascia nell'acqua fredda con acuto stridio

per temprarle - ed è questa la forza del ferro -

così sfrigolava il suo occhio attorno al palo d'ulivo.

Lanciò un grande urlo pauroso: rimbombò intorno la roccia.

Noi atterriti scappammo. Dall'occhio

si svelse il palo, sporco di molto sangue.

Lo scagliò con le mani lontano da sé, smaniando:

poi chiamò a gran voce i Ciclopi, che lì intorno

in spelonche abitavano, per le cime ventose.



[traduz. di G. Aurelio Privitera]

Giocatore ha detto...

Beati monoculi....

Zambini ha detto...

POLIFEMO..ho sempre amoto polifemo più di Ulisse :)