mercoledì 12 marzo 2008

Senza titolo 1473





Metallimiti (LVIII)
Alcmena e Anfitrione










La bellissima Alcmena era una giovane donna che aveva sposato il nobile nonché cugino Anfitrione. Matrimonio di amore vero fra i due, non fate subito la battuta sulla cosa divina della cugina...
Dopo la luna di miele goduriosa e qualche mese di vita a due , Anfitrione fu costretto a partire per una guerra contro i Tafi, che avevano ucciso i fratelli di Alcmena, che durante una ruberia cercarono con tutte le forze di difendere le mandrie e i buoi.
Fu così che Anfitrione partì per combattere i taf(an)i ed espugnare Ecalia e fu costretto a star fuori casa per molto tempo, lasciando la casa e la sposa incustodite e in balia di eventuali pretendenti...
Guarda caso passò da quelle parti, casualmente e fischiettando, il nostro caro PorcoZeus, il quale non appena vide quella florida e splendida fanciulla nel giardino del palazzo, intenta a cogliere fiori freschi per abbellire la casa in caso di rientro dello sposo, non appena la vide, come sempre sentì forte l'impulso di volgere verso quella stella, l'ago impazzito della sua bussola regale e olimpica.
Ma Zeus, che scemo non era e tutto sapeva, era anche al corrente che quella fanciulla era innamorata e devota allo sposo, non come tante ninfette velate, verso le quali era bastato mostrare il suo corpicione divino, per farle cadere ai suoi piedi, implorando il suo amore che pure virava verso Nord, come la stella Polare.
Come fare, dunque, con la bella e inarrivabile Alcmena?
Ma è semplice, si disse Zeus, che ci vuole? Basta che io mi trasformi in suo marito e così, nascosto dietro ad un cedro dell'Ellade: Metamorphikoi!!!, e divenne Anfitrione, e corse subito in casa ad abbracciare la moglie devota.
Alla signora quasi prese un colpo a vedersi davanti il marito... che dopo la guerra sembrava anche più bello, senza un graffioi, una sbucciatura, un livido, la barba in ordine... le venne persino qualche sospetto...
Ma il nostro zeus-trione, ingrifato come un lupo mannaro nella quinta avenue la trascina subito in camera e lì, fra un bacio grecofrancese, una palpatina globalizzante comincia a narrarle delle imprese di pugna ad Ecalia, facendo in modo così di fugare ogni dubbio sulla sua persona.
E infatti Alcmena ci cascò come una pera cotta e cominciò così a ricambiare le globalizzazioni a 360°, sì, anche a 180° 90° e 37°... e per tutta la notte... Girarono il mondo in lungo e in largo e a Zeus -anfitrione piacque così tanto quel viaggio notturno che decise di fare i biglietti pure per tutto il giorno dopo.
Come? Niente di più facile: facendo in modo che la notte durasse il doppio.
Alcmena infatti, a un certo punto, sfinita, esausta e con i muscoli intorpedoniti disse: Marito mio, con te il tempo non passa mai, sarà che mi sei mancato così tanto che adesso ogni minuto sembra durarne almeno due.
Zus che non ne aveva mai abbastanza si limitava a dirle:
Vorrei questa notte non finisse mai, moglie mia amatisima, ma ora girati un po' che vorrei provare con te la posizione dell'upupa dell'Ecalia con l'upupo turco, che ho visto mentre infilzavo il costato di un Pafo bastardo.
E così ricominciava a zummare la finta moglie, tanto Era in quei giorni era in Turchia, a far bagni di bellezza, nella clinicaclinians.
La notte però finì e Zeus dovette abbandonare di nuovo la sposa per tornare lui alle sue sembianze, Anfitrione sul campo di battaglia.
qualche giorno dopo, dei messi regali andarono a palazzo er riferire ad Alcmena che suo marito stava per tornare e anche vincitore. La cosa non stupì più di tanto la sposa e quando un giorno dopo Anfitrione fece di nuovo(?) ingresso alla reggia lei si mostrò quasi indifferente alla sua vista. Sì, un bacino, ma niente di che, un abbraccio ma niente stretta di passione. Moglie mia, si stupì il nobile guerriero - Come mai questa tiepida accoglienza, al tuo sposo che torna vincitore dopo pugna estenuante e dopo mesi di lontananza?
Alcmena lo guardò e pensò che ad Acalia gli avessero dato una sostanza stupidofacente, o che avesse mangiato dei funghi allucinanti e della dimenticanza. Così, con parole dolci e con sguardo di compassione amorevole, gli rammentò che solo pochi giorni prima lei lo aveva accolto non solo con baci e abbracci degni di un marito che torna dalla guerra Troia/Sparta ma che lo aveva accolto nel talamo e ovunque lui desiderasse per lunghe interminabili ore.
Gli rammentò anche di come le avesse raccontato delle imprese in Ecalia e disse ad un'ancella di confermare che il signore era stato lavato e sfamato come si conviene al padrone del palazzo, qualche giorno prima.
Anfitrione, basito e anche un po' sconvolto capì subito che qualche divinità si era presentata ad Alcmena, spacciandosi per lui e spacciandole chissà cosa in grembo.
Ma l'amore per la sposa era comunque immenso e così di nuovo i due passarono una notte d'amore indimenticabile (Certo, pensò Alcmena, Mio marito è un grande amante e io lo adoro maZeus è Zeus, qui, un minuto è un minuto e 2 centimetri non sono 4), La notte fu comunque una lunga notte , e durante questa lunga notte i due concepirono un figlio: Ificle.
Ma forse quello che alcuni di voi non sanno è che Zeus, anche lui aveva inseminato la donna, e nientepopodimenoche del seme che fece nascere il gemello di Ificle= Eracle, o Ercole, se preferiamo.
Quando in seguito Era venne a sapere la cosa si imbestialì come un'orca assassina, e visto che suo marito si era prodigato, in prossimità delle doglie di Almena, a dire che il prossimo bambino nato sarebbe stato il re di Micene, la moglie tradita e infuriata fece in modo che Alcmena avesse le doglie diversi giorni dopo, favorendo invece le doglie di un'altra donna e la nascita di un altro bambino, della stirpe dei Pelopi, e nipote di Perseo: il bambino fu chiamato Euristeo.
L'odio di Era nei confronti di Alcmena e del bastardo Eracle non cessò mai per tutta la durata della loro esistenza. Euristeo si dimostrà un pessimo re e fu anche, sempre grazie ad Alcmena, nemito giurato di Ercole e fu lo stesso sovrano che che impose all'eroe le famose 12 fatiche.
Insomma, il vero bastardo fu lui ma si sa, quando c'è il volere degli dei in mezzo, e quando il volere degli dei è quello di Era cornuta... nel metalllimondomito può succedere di tutto. E di più.
The end
mf

12 commenti:

metallicafisica ha detto...

Meta, ci racconti le 12 fatiche di Ercole?:))))

Effe ha detto...

(si fa le domande da sola?)

Sì, sì, comoda la scusa di Zeus multiforme.

Quella Alcmena era da prendere a regali mazzate

riccionascosto ha detto...

Certo, Herr.

Zeus si faceva le zummate e poi erano le povere vittime di turno che scontavano la pena.

Insomma, per un languore mille pene (e mai il contrario, mannaggia! :PPP)

metallicafisica ha detto...

Riccio lei mi penalizza troppo con il suo commento, stia attenta:)***


Effe: Ascolti quello che la saggia sorellona le risponde:.
Lei non parla mai con se stesso? Io parlo sempre con i magnifici 4, non siamo DA SOLI:)***

riccionascosto ha detto...

Sorellona, guarda che il mio "certo" non era per le domande che ti faresti da sola... era un "Eh, certo" rivolto alle mazzate che, secondo l'Herr, meriterebbe Alcmena.

(Mi sa che mi tocca parlare con Erminio, mi sa... ;)) )

metallicafisica ha detto...

Riccio: diciamo che lei non vuole capire...Erminio invece ha capito benissimo:)***


psttt non dirlo a Effe ma a quel maschilista retrogrado di herzog gliela darei io una mazzata:)))***

Epimenideblog ha detto...

Anche 4 però non è che sia proprio il massimo....

Skylark ha detto...

E 58. Zeus si ripassava le mortali e noi ripassiamo i miti ;-)

NYBRAS ha detto...

Ificle Tchen Tchen! :DDD

lotrovassi ha detto...

Sarà stato anche Zeus, ma 'sta storia della notte al rallenty non me la bevo proprio.


metallicafisica ha detto...

LOT: tutta invidia, la tua, solo perché Zeus non tifava Inter:PPP***



NYB: non l'ho capita:(***



SKY: Guarda che ti iinterrogo, sul ripasso eh?:)*


Epì: invece per me DEVONo esserlo, non ho alternative:)*

varasca ha detto...

... e anche questa lezione l'ho capita tutta :-) grazie metalla!

(non potrei sostenere, però, un'interrogazione, dato che dimentico i nomi con la troppa facilità)


con una certa vergogna, in cambio, ti posso illuminare circa il commento # 9:

quando ero (eravamo, eh Nyb?) adolescente girava la versione italiana di un fotoromanzo porno francese, SuperSex, il cui protagonista (interpretato dal mitico Gabriel Pontello) era un alieno dotato di straordinari poteri che scelse, come identità segreta, quella di un ispettore della polizia parigina. in ogni numero risolveva un caso, grazie soprattutto alla capacità di "far scattare il fluido magnetico". a quel punto si trombava qualunque femmina fosse nei dintorni e nel momento clou urlava, un po' come "nano-nano" di mork, "IFIX TCHEN TCHEN!

ecco, adesso che ho contribuito col mio apporto filologico, posso correre a nascondermi :-)))