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MetaGenesi, cap. II (parte seconda)
Caina e Abelarda





Marc Chagall - Litografie per la Bibbia, Caino e Abele , (1960)



Dopo aver scelto di essere uomini i due ragazzi cominciarono a lavorare (visto che il signore,dopo che quei bischeri del babbo e della mamma avevano disobbedito, glielo aveva "imposto").
Caino imparò a coltivare la terra, mentre Abele diventò un pastore.
I due continuarono ad essere dei buoni fratelli, lavoratori instancabili e sebbene un tantino rozzi, sempre gentili e premurosi verso i genitori e verso il signore (che dall'alto del suo scranno paradisiaco vigilava e riportava ogni giorno sul suo blog personale diolifaepoiliaccoppa tutto quello che le sue "creature" facevano durante le lunghe giornate terrestri.)
Passarono giorni e poi mesi, i due fratelli ogni tanto bisticciavano ma per quisquilie, pinzillacchere, scaramucce che ognuno di noi che ha avuto a che fare con un fratello o sorella rompiballe conosce bene... per i figli unici, beh... hanno altri problemi:)))
Venne un giorno in cui Caino fece un buon raccolto: grano dorato, chili e chili di frutta vitaminica, insalata a go go, erba medica, erba da cucinare, erba per gli animali da cortile, erba.
E visto che il raccolto era andato così bene volle fare un'offerta al signore e gli offrì appunto, parte dei frutti raccolti.


Abele pastore, digiamolo, fra i due era un po' il cocchino di Adama, poiché più piccolo e anche più mingherlino; egli era cresciuto imitando dapprima le gesta della sorella (stessa pelle di leopardo a mo' di minigonna, stessi pampini intrecciati nei capelli, stessa terra per truccarsi e via dicendo) e poi quelle del fratello, soprattutto in età adolescenziale (stesse letture nella BAThcaverna, stesse pietre per cacciare, stesso "taglio" di capelli ecc. ecc.)
Quindi Abelino quando vide Caino offrire parte del raccolto al signore subito andò nell'ovile e, scelti i primogeniti nati da poco e l'agnello più grasso li uccise offrendoli in segno di ringraziamento.
Il signore gradì moltissimo l'offerta di Abele e molto meno quella di Caino (che, come certi fruttivendoli, aveva tirato un po' sul peso).
Subito Caino si immusonì e girò le spalle al fratello e al signore (il quale leggeva nei pensieri ma faceva finta di no) che con voce rassicurante ma tonante gli disse:
Caì, que pasa? Perché ti sei costì immusonito che sembri un caprone scornato?
Forse sai di non aver agito nel migliore dei modi e il peccato lo senti vicino? Guarda che io lo so che tu sei nu' poco avaro e bramoso di possesso ma devi dominarti che a me non piacciono le persone così.
E se ne andò via con un paio di arcangeli che gli facevano da scorta.
Caino vide che Abele era rimasto in piedi con un'espressione soddisfatta e di vittoria e gli disse:
Abè, ti va se io e te si va a fare un giro su in collina? Ho bisogno di trovare nuove pietre che le mie le ho usate tutte per dissotterrare le carote...
E Abele disse: Va bene, ti accompagno che tanto ho anche tre o quattro agnellini da recuperare, andiamo!. E si avviarono verso la collina.
Mentre erano su per la collina e cercavano pietre, ma anche qualche fungo e un po' di erbette selvatiche per fare la zuppa successe che Caino, mentre Abele era piegato verso il terreno alzò la mano su di lui e lo UCCISE.
Il signore che tutto vede ma a volte fa finta di non vedere si palesò e disse a Caino:
Caino, dove sta tuo fratello Abele?

Caino, fischiettando e facendo finta di nulla, nascose la pietra insanguinata e con le sue impronte dentro lo zaino da campagna e disse al signore: Abele? Un saprei, 10 minuti fa l'ho visto che andava dietro quell'albero che avea da far pipì e poi un saprei, forse si è fermato anche a fare la cacca, visto che aveva anche dei dolorini al colon, sai che deve essere successo, signore? Oggi a pranzo abbiamo mangiato rane allo scoglio (Ricetta che Adama aveva tramandato ai figli e che consisteva nel pescare una ranocchia nello stagno, "sfracchiarla" contro un masso, strizzarla nella mano per farle uscire i gas e i liquidi e poi, mangiarla, previa una strizzatina di limone per tutto il corpicino), Abele se ne è pappate sette, gli avran fatto male... e poi signore, scusami ma io non sono mica la guardia del corpo di mio fratello...
e il signore: Disgraziato, figlio di tua madre !!! Non posso dirti nemmeno figlio di puttana che tua mamma ha conosciuto solo l'tu' babbo (almeno finora)... Che hai combinato!!! Pensi che io non sappia cosa hai fatto??? il sangue di Abele è ancora caldo che grida sotto terra... ora son cazzi tuoi!
D'ora in poi lavorerai la terra ma quella non sarà più benigna con te come lo è stata sinora;
e sarai costretto a spostarti ramingo per trovare terre fertili...
E Caino: L'ho combinata grave, e la mia colpa è immensa, fuggirò da questa terra ma d'ora in poi chiunque incontrerò sarà padrone di uccidermi perché saprà che mi nascondo da te, me tapino, me Caino!!!!.
E il signore: Chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte! e il signore impose a quell'empio un segno cosicchè chiunque lo avesse incontrato non lo avrebbe ucciso.
Quindi l'assassinAbeli fece un fagotto coi suoi quattro stracci e se ne andò verso l'oriente dell'Eden, esattamente a Nod (non a Nord:).

Ora la questione si fa scottante:

la Bibbia, dopo la cacciata dell'uccisore di Abele recita così a proposito della "stirpe di Caino":








Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech.
Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla.
Ovviamente la domanda sorge spontanea e col sorriso sulle labbra, nonché stupore:
Se il signore aveva creato una donna e questa aveva partorito due figli maschi e Caino poi era andato a vivere a Nod, la moglie di Caino da dove esce fuori?
Non solo, ma Ada e Zilla che pure sono femmine, da dove escono fuori??? Almeno gli dei greci usavano la partenogenesi, qui c'era già il mago Silvan?
Queste credo siano le domande che chiunque abbia affrontato la lettura del libro della Genesi si sia posto, o no?
In realtà esiste una spiegazione e non è la partenogenesi o la magia ma... leggete!
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I patriarchi prediluviani
(Genesi, cap. 5)

Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set. Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.
L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì. (SALUTE!!!!!)

Set aveva centocinque anni quando generò Enos; dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.
Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie. L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì.


E via dicendo, fino a NOE'...tutto un zumma e genera, zumma e genera... un gerontocomio di zummatori folli, altro che eden o terra santa...
Qui pareva di stare a Villa senonhaialmeno200anninonsientra.
La cosa che fa sorridere è che i nomi delle MADRI non vengono mai citati...solo dei PADRI... ma non si diceva che è la MADRE ad essere sempre certa?

Non so voi ma io preferisco i Miti, metallici e non:)
Un saluto a tutti, mf