mercoledì 27 febbraio 2008

Senza titolo 1464




Gioedi, 28/02/2008


Come ieri, più di ieri= the post remains the same

Tiro, Pelia, Neleo e altri feat. Jimmy, Robert, John...
I had a dream. Crazy dream. Listen here




PS: Crepi la liquirizia: voglio anche confortarmi con le stelle, che oggi sembrano essere positive (saranno malate?)



cancro

Oroscopo del giorno
Giovedì 28 febbraio 2008

Oggi grazie a Urano in buon aspetto puoi prendere una iniziativa coraggiosa alla quale pensi da tempo.
Sia l’amore che il lavoro sono sotto la buona stella.
















Metallimiti (LVII)

Tiro, Pelia, Neleo e altri











C'era una volta una bella fanciulla. il suo nome era Tiro. Tiro andava sempre con le sue amiche, al fiume vicino casa, a lavar la biancheria, a raccoglier sassi di fiume, a raccoglier fiori nel campo adiacente...
Vai oggi, vai domani, ogni giorno si bagnava presso la riva del fiume Enipeo, tanto da arrivare a covare per lui (per il fiume, sì!) un folle amore.
Inginocchiata sulla sua riva giorno dopo giorno gli sussurava parole soavi e dolci... era amore
Fiume fiumello sono innamorata di te, sogno di tuffarmi nelle tue acque e di lavarmi con la tua schiuma , ti prego, dimmi che anche tu mi ami come io amo te.
E così per giorni e giorni... Ma Enipeo niente, non se la filava di pezzo... nemmeno un'onda a bagnarle la veste virginale, quell'infamone.
Poseidone, fratello di porcoZeus e non meno impudico di lui, dal profondo del mare che tutto ode aveva ascoltato per giorni quelle parole d'amore e aveva capito che Enipeo proprio non voleva saperne della bella Tiro.
E visto che era proprio bella e quelle parole erano veramente suadenti
in tiro ci fini lui con tanto di tridente impennato verso il cielo, a sfidar la gravità marina.
E così, visto che era bobile e generoso decise di fare una buona azione e di aiutare quella povera vergine a riempire il suo cuore di amore e... trasformatosi in Enipeo dichiarà tutto il suo amore a Tiro e in tiro per tiro e su tiro e i due si accoppiorno per ore ed ore, annaspando fra i flutti e le onde (oggi qui tra noi ci sarà un blogger che leggerà, con tanto di brevetto da sub, appena conseguito, e immagino si immergerà in apnea, nel postiro:).




Ph: Lucien Clergue (© tout droit réservé galerie baudoin lebon)


Come in tutte le storie di accoppiamenti non protetti, lei rimase incintissima... Non solo, capì ma non chiedetemi come che non era stata "presa" da Enipeo ma dal possente Poseidone e dalla vergogna decise di nascondere i frutti del suo peccato (va beh, vergogna, vuoi mettere il grande pesce degli abissi con un pescetto d'acqua dolce?) e così in segreto partorì due bei gemelloni e sempre in segreto li abbandono sulla montagna.
Come in molti altri miti passò di lì a breve e per caso un guardian di cavalli che aveva sentito piangere un bambino. E ti credo, un cavallo, passando aveva dato una zoccolata in fronte a uno dei due e fu per questo che il guardiano non appena li vide, chiamò Pelia quello col bozzo sulla fronte (meno male che non lo aveva scalciato sulla fontanella aperta!) e Neleo quello senza bozzo. E se li portò a casa dove l'aspettava sua moglie (una befana antipatica e scorbutica) Sidero e ivi crebbero i due pargoli.

Durante il periodo in cui i ragazzi vissero col mandriano e signora, questa si comportò peggio che la matrigna con Biancaneve, li trattava male, li picchiava, li faceva sgobbare come muli e li trattava come due schiavi, anziché come due figli, come avrebbe dovuto essere. Ma i due se lo ricordarono, poi, di tutto quel che Sidero (fredda, lo dice il nomen omen!) gli aveva fatto passare. Quando i due furono abbastanza grandi gli fu rivelato chi fosse la loro vera madre e i due decisero di vendicarsi della matrigna. UCCIDENDOLA.
Sidero, che stupida non era e che un po' di sensi di colpa forse li aveva capì subito le intenzioni dei fanciulli e andò a rifugiarsi e di corsa nel sacro tempio di Era. Si sa, come in chiesa un tempio è sacro e inviolabile, chiunque puà chiedere asilo e ancor più nell'antica Grecia. Gli dei che vedevano oltraggiati i loro templi potevano diventare veramente feroci, dpo.
Ma Pelia e fratello se ne sbattevano del tempio e una volta dentro, per Pelia fu un attimo acchiappare Sidero, bloccarla e, tagliarle di netto la gola proprio davanti l'altare della grande dea Era (n.dr.Rimembrate questo fatto).
Dopo l'efferato eccidio la loro madre, Tiro, oramai adulta decise di sposarsi, stavolta niente fiumi o mari o pesci ma con Creteo, un eroe tessalo. Da Creteo ebbe altri figli fra cui Esone , che da grande sarà il padre del grande eroe Giasone. Ma ora questo non ci interessa.
Pelia, che proprio uno tranquillo, come si è visto, non era ad un certo punto fece la voce grossa e usurpò il trono al fratellastro Esone, che vabbè, ha la rima già stonata di suo ma se è per questo ce l'hanno tanti politici nostrani la rima in Oni e non solo quelli che io non amo particolarmente:).
;a anche questo ci interessarà dopo metà aprile, vediamo che succede con gli oni del M. mito:).
Pelia ora era diventato il re di Iolco e siccome non si sentiva la coscienza tanto pulita decise di andare dalla signora Pizia per sentir cosa gli riservava il futuro.
la Pizia, precisa come sempre gli predisse che un bel dì avrebbe dovuto tenersi alla larga da un uomo con un sandalo solo.
Cazzo dice questa? Penso' Pelia ma ringraziò e tornò a palazzo e per lungo tempo le cose andarono lisce come l'olio di Grecia che è buonissimo.
Tempo dopo il re Pelia decise di indire una giornata in onore di suo padre Poseidone , giornata di festa, di agnelli e buoi sacrificati, di danze, di balli, di qualche orgiuncola e di musica a base di aulos, cetra, flauto e siringa. Il re Pelia , che aveva un bel palazzo fuori città, per onorare la festa dovette spostarsi e attraversare il fiume che lo separava dal villaggio.
Nel frattempo per il sacrificio a Poseidone un altro uomo si recò al villaggio, Giasone e nell'attraversare anche lui il fiume smarrì uno dei sandali. Non appena Pelia lo vide ebbe anche una chiara visione dell'oracolo e, senza perdere minimamente la testa si avvicinò con nonchalance al giovane e gli disse:
Senta lei, buon uomo, mi consenta una domanda: se lei fosse un uomo di potere e se un oracolo, mettiamo la Pizia le rivelasse che uno dei tuoi sudditi ti ucciderà, lei che farebbe?

Giasone che era stato già avvisato e "imbeccato" da Era (che doveva vendicarsi per l'affronto subito nel suo tempio, ricordate?) rispose con altrettanta nonchalance:

Manderei questo cittadino alla ricerca del Vello d'Oro, vostra maestà.
Pelia non se lo fece ripetere due volte e ordinò al giovane di andare a cercare il Vello d'oro e senza perdere tempo.
Giasone in poco tempo mise insieme il meglio della gioventù greca e insieme partirono alla ricerca di questa che altro non era che la pelle di un ariete che era stata consacrata al dio Ares e che era passata di mano in mano fino a consumarsi e fino ad essere protetta da un drago grande e grosso, in una terra ai confini del mondo conosciuto, chiamata Colchide, che a saperlo, col cavolo che Giasone sarebbe andato, con tutti i casini cui è andato incontro, dopo averla cercata facend un giro che pure Amundsen a saperlo, e guardando QUESTA mappina, si sarebbe rifiutato di fare.
Nel frattempo Pelia si macchiò di altri crimini, mai stanco di potere e di esercitarlo su chiunque.
Aveva condannato a morte il fratellastro, Esone, nonché padre di Giasone. In onseguenza di ciò la moglie di Esone, nonché madre di Giasone si tolse la vita, impiccandosi maledicendo quel farabutto spietato di Pelia.
Nel frattempo la donna, aveva avuto un altro figlio da Esone, quindi fratello di Giasone: Promaco. Figlio che seppure di pochi mesi, Pelia ebbe il coraggio di uccidere, eliminando così, un altro possibile successore al trono.
Insomma, una specie di Unno greco, una morte falciatrice spietata il cui futuro era comunque già stato scritto e rivelato anni prima, dall'oracolo.






Giasone affrontò decine e decine di avventure, prima di riuscire a conquistare il Vello d'oro ma, come sappiamo, alla fine ci riuscì e lo portò trionfante a Iolco, da quel re che gli aveva fatto quella strana domanda. Una volta arrivato in patria venne a conoscenza della morte di Esone, di sua madre, dell'assassinio del piccolo Promaco e di tutte le schifezze perpetrate sa quel mostro malato. Ma attese. Andò da Pelia, gli consegnò la pellaccia dell'ariete morto e salutatolo come si fa con un re, se ne tornò a casa sua, dove c'era sua moglie , la maga Medea che si era portato direttamente dalla Colchide. E siccome in quel periodo andavano ancora d'amore e d'accordo come due piccioncini, una volta arrivato al porto, dove ancora era ancorata la nave con parte dell'quipaggio a bordo, dopo averla coccolata per un'oretta e 48 minuti le disse: Medea mia, tu mi devi aiutare a fare in modo che quel figlio di Tiro la paghi cara, per tutte le sue nefandezze!
Medea che era maga, nipote di Circe, bellissima donna e donna temibilissima (anche lei, in quanto a nefandezze non è seconda a nessuno ma questa è un'altra storia) che fa? Promette al suo beneamato di aiutarlo e il giorno dopo, dopo essersi, grazie ad una pozione magica trasformata in una vecchia mendicante riesce ad entrare a palazzo del re così conciata.
Una volta dentro "PUFFFF" si ritrasforma nella splendida donna che era, anche con qualche rotondità in più che si sa, non guasta mai e si propone al re come colei che puo' farlo ridiventare giovane e forte come tanti anni prima.
Per far questo si serve della magia e, preso un ariete (il solito povero ovino sacrificale), lo uccide, lo fa a pezzi e lo mette a bollire in un gran pentolone.
Mescola un poco e dopo poco ne tira fuori un giovane agnello belante. Cazzo!!! Esclamò Pelia,incredulo , che forse avrebbe dovuso chiamarsi Pelione, vista la furbizia dimostrata in questo caso. Come hai fatto? Pure io, pureio voglio tornà bello giovane e forte così butto via ste pastikkoi da puffo che mi fanno male al Kardià - e pregò la maga di sottoporlo al trattamento antirughe il prima possibile.
Medea che non cercava altro gli disse di andare a adormire e, trovate nel palazzo le sue due figlie, Evadne e Anfinome, le convinse ad ucciderlo, farlo a pezzi e metterlo nel calderone a bollire. Va da se che le due figlie non amavano il padre alla follia ma rimasero comunque titubanti per parecchi minuti prima di farsi convincere dalal maga Medea , che alal finele convinse al cento per cento della storia del ringiovanimento. E così fecero.
Pelia fu ucciso nel sonno, smembrato e bollito.
Medea, che aveva calcolato tutto, disse alle due donne di andare su in cima alla torre perché per fare in modo che l'incantesimo riuscisse, qualcuno avrebbe dovuto agitare delle fiaccole in direzione Olimpo, per ingraziarsi gli dei. Ovviamente questo era il segnale convenuto con Giasone, affinché si apprestasse a salpare l'ancora e aspettare che Medea lo raggiungesse, dopo essersi accertata che il gran bastardone fosse diventato purea di Pelia, anziché farlo resuscitare con 30 anni di meno.
E fu così che Giasone ebbe la sua vendetta. Acasto, figlio di Pelia, una volta scoperto il parricidio divenne lui re di Iolco e bandì dalla città e Giasone e le sue sorelle, colpevoli di parricidio e istituirà dei giochi ginnici in onore di suo padre.
Ma la storia di Acasto magari ve la racconto la prossima volta, che è pure più breve di quella del nefando padre.
saluti, mf

23 commenti:

metallicafisica ha detto...

SYS: Qui le sveltine non le amiamo!***

sysjena ha detto...

...mamma mia...ero qui per una cosa veloce....mi sa che devo tornare....

;-))))))))))

riccionascosto ha detto...

Eh, anche Medea, però.

(comunque, di gente fatta a pezzi e cucinata, nei miti greci ce n'è a bizzeffe. Anche quel ragazzino che poi gli misero la spalla d'avorio perché qualche dio se l'era mangiata... chi era?)

metallicafisica ha detto...

RICCIO: Era Pelope... sì, ci feci un metamito nel secolo scorso:)))) e di esempi ce ne sono molti, sì!****

giarina ha detto...

letto solo metà.


però attentamente.

Skylark ha detto...

C'è una ramificazione del mito di cui non hai parlato.

Tiro, dopo aver abbandonato i figli, incontrò il guardiano di cavalli e se ne innamorò. Non del guardiano: del cavallo. E ci si accoppiò: da cui l'espressione "cavallo da Tiro".

metallicafisica ha detto...

SKY: Trovane una di soluzione, anche per il Tiro alla fune:)*


Giarina: guarda che nell'altra metà c'è una parolaccia!:)****

Skylark ha detto...

Siccome l'accoppiamento coi cavalli era proibito, per punizione Tiro fu legata a una fune al posto del cavallo ;-)

sysjena ha detto...

....ecco dove la Cianciulli ha preso l'ispirazione....il sapone per la Pelia....interessante...

;-)))

varasca ha detto...

Grazie, mf!

a quando un libro di testo per ragazzi svegli? mi ricorda una versione slang di Lhao Tse ;-))

lotrovassi ha detto...

Con l'autorespiratore, m'immersi nel mito. Ne uscii senza fiatare.

metallicafisica ha detto...

LOT: Il brevetto quasi conseguito, allora funziona!:)*


Varasca: è una versione slanghissima di alcuni miti greci... grazie a te:)*


sysiena: Medea non era una saponificatrice, dài:)***


SKY: potresti fare di meglio, tu:)***

Epimenideblog ha detto...

Giuro (non) l'ho letto tutto! ;)))

goodnightmoon88 ha detto...

bellissimo post in cui si coglie sempre il tuo umorismo tra le righe...


mi fa sorridere... ciao Sabri


Ot vedo che sei in forma, cioè guarita!

lefty333boy ha detto...

mamma cè una donna tutta nuda .(ok qui leggo dopo da casa ( mi serve qualche mese ;)) muahamuccakiss


where is the passion ? you make your own life a celebration

metallicafisica ha detto...

LEFTY: c'è una donna nuda sì... bella vero? leggi leggi... è un grecomitoindomito**** come te, che fai bollire i gatti di tuo marito:)***


MOON: sto molto meglio cara, sì... e grazie a te! siete in pochi a leggere per intero questi metapapponi:)***


EPI': usalo contro l'insoMNIA!:)***

ozzo ha detto...

La cosa migliore quando perdi un sandalo è buttare anche l'altro.

Senonaltrosiaccorcialastoria.:)

ezraz ha detto...

...è talmente lungo che, o mi cavo gli occhi, o lo stampo!

(scriverli a puntate no, eh???)

bacibà

metallicafisica ha detto...

Ezraz: L'ho fatto in tempi andati ma... ogni puntata mi veniva lunga quanto questo post:)***


Ozzo: troppo facile, così!:)***

sysjena ha detto...

...il mio oggi e' sibillino...be'...e' sempre sibillino....;-)))

anonimo ha detto...

E' che questo blog mi piace ma non ho mica avuto il tempo di leggere per intero tutti i posts, lo farò...

metallicafisica ha detto...

Senzanome: Grazie e benvenuto/a. Leggerti quasi 5 anni di mf? Sei masochista!:)*


SYS: vuoi il mio sabrillino?:)***

Skylark ha detto...

Ascoltato intermezzo sonoro del metallimito. Nel frattempo postato. In attesa fine giornata.