<br>MetalliMiti - XV...

MetalliMiti - XVI puntata
Le Arpie e

il Giardino delle Esperidi [facoltativo :) ]






Arpie


"Brutta Arpia!"
Tutti sappiamo come usare questo epiteto negativo... di solito lo si fa nei confronti di qualcuno (una donna, prevalentemente) che, volontariamente, ci ha fatto del male o ci ha sottratto qualcosa solo per il gusto maligno di farlo... dicesi altrimenti: una grande stronza. Comunque... per chi non dovesse conoscere il significato di Arpia... chi erano costoro?
Innanzi tutto erano TRE, i cui nomi spesso discordano... quindi se a voi risultassero diversi non state a puntualizzare. Esistono molte varianti dei miti, come sapete. In questo caso userò una delle versioni più accreditate: quella di Esiodo, almeno per quello che riguarda la scelta dei nomi, per il resto ho davanti a me materiale sparso ovunque e proveniente da almeno tre libri e 12 siti web :)).
Celéno ovvero l'oscurità...
Ocìpete, dal volo rapido (detta anche la Baronessa Rossa :) )
Aello, l'apportatrice di tempesta...

Le tre Sorelline erano figlie di Nereo Taumante (a sua volta figlio di Ponto: la rappresentazione divinizzata del mare. Secondo Esiodo nasce per partenogenesi da Gaia... al solito facevano tutto da soli questi dei primigeni, daltronde si sa, chi fa da se fa per tre... infatti le nipoti furono tre, brutte e cattive ma tre) e dell'Oceanina Elettra (non l'Elettra di Edipo, ovviamente), figlia appunto di Oceano il fiume infinito che circondava il mondo...
Venivano chiamate anche "i cani di Zeus" poiché esecutrici del volere del grande dio...

I due dei acquosi ebbero anche un'altra figlia, Iride, più tranquilla delle sorella, una specie di Ares in gonnella... infatti anch'essa veniva chiamata dagli dei per portar messaggi proprio come Ares. Ma lei ha tutt'altra storia... magari ne riparlerò...
Le tre sorelle come erano? beh, gran brutte e puzzolenti, dei veri e propri mostri polimorfi.
Il nostro SOMMO poeta (Dante) le descrive così nella Divina Commedia, nell'Inferno esattamente nella selva di alberi secchi e contorti nei quali sono imprigionate le anime dei suicidi (un posticino a dir poco meleodorante):


“Quivi le brutte arpie lor nido fanno
che cacciar dalle Strofade i troiani
con triste annunzio di futuro danno.
Ali hanno late e colli e visi umani,
piè con artigli e pennuto il gran ventre:
fanno lamenti in su gli alberi strani”.



Gustave Dorè, Le Arpie

La mitologia classica pone le Arpie, come luogo di "azione primaria", nella Tracia ma in seguito furono confinate (grazie a Eracle) nelle Isole Strofadi (mar Jonio) e si dice che venivano spesso utilizzate da Giove per disturbare le persone che voleva perseguitare.
Delle Arpie si dice pure che esse avevano l'abitudine di piombare nel bel mezzo di un banchetto per rubare le vivande e appestare l'aria del loro fetido odore.
Scrivendo, mi viene da dire le tre Grazie, chissà forse per contrappasso o vai a capire che giringiro di sinapsi stanno facendo i quattro neuroni (Ah! Ermy ed Imma son tornati stamattina... hanno fatto subito, o quasi, amicizia con Joe e Mary... non vi dico che baccano c'è oggi nel cespuglio :) )...

Esiodo ci dice che avevano il volto di donna e fin qui "nulla quaestio" ma che tipo donna?
Modello Sharon Stone? Cindy Crawford? O Mariangela Fantozzi?
Nessuna delle tre citate. I loro volti sono giovani ma spesso brutti ed il loro corpo emana in puzzo difficilmente sopportabile. (Il loro profumo preferito è "CHAnfogne n. 25" ed indossano in genere abiti rubati dalle loro vittime ridotti in stracci dal tempo. Insomma una moda trash, molto in voga in alcuni ambienti vip anche oggi).
Il loro canto può ipnotizzare umani ed animali e spesso le arpie usano questa "dote" per catturare le loro prede.
Si narra infatti che tutti gli uomini che hanno ascoltato le loro nenie sono stati come ipnotizzati, perdendo il libero arbitrio e provando un incredibile senso di attrazione nei confronti di queste...
attrazione che spesso portava alla morte! (Un po' come accadeva per le sirene di Ulisse... ma non si poteva mica andare in giro coi tappi alle orecchie... no?).

Per combattere i nemici ma anche le prede che tentano di ribellarsi... usano i loro artigli e non disdegnano i morsi. (Graffi, pizzichi, morsi e tirate di capelli, talvolta le dita nel naso ma raramente...).
Il tocco di un'arpia ha lo stesso effetto del canto, sebbene con un'efficacia minore dura per qualche momento successivo al tocco.
Sono unicamente femmine e per riprodursi devono deporre uova. (Abbiamo visto già in molti miti che un parto come natura comanda accade raramente tra gli dei)
Si cibano di ogni sorta di creatura e hanno un appetito vorace.
(In alcune versioni ne esistono di bellissime, come pure di apparentemente belle con volti angelici che nascondono bocche piene di denti guasti ed appuntiti, quindi... a fregatura :))) ).
Vengono descritte con il Corpo di uccello rapace (un'aquila...) con tanto di ali enormi e lunghi artigli aguzzi, due lunghe e pesanti tette molli e flaccide alle quali non si sarebbe avvicinato nemmeno l'ultimo pastore o fattore rimasto vivo dopo un'esplosione nucleare catastrofica, per vedere di cavarne qualcosa...
Credo che come descrizione possa bastare, un'idea ve la siete fatta, no?




Ma che lavoro facevano queste "signore alate"? Di cosa si occupavano? La puntata scorsa abbiamo visto che le Erinni erano addette a perseguitare uomini che "avevano commesso gravi peccati" nei confronti dell'umanità o degli dei...
Le nostre, è stato già accennato poco fa, di solito erano use a gettarsi a capofitto sulle mense solennemente imbandite e a razziare quanto potevano in tema di vivande, spandendo sulle rimanenti (per esempio, lasciavano il pollo e il piccione... non era di loro gusto mentre ci davano giù con carni di tutti i tipi, e soprattutto con i dolci) i loro bisognini di un puzzo tale che i commensali (ovvio, io non avrei avuto problema alcuno) schifati, nemmeno si degnavano di toccare il povero EX bocconcino prelibato...
Il termine Arpia infatti, in greco HARPAZEIN, significa "rapire con impetuosa violenza".
Oltre a razziare cibi e bevande da lauti banchetti (per lo più di nozze ma anche cresime e comunioni non venivano disdegnate) le nostre Arpie personificavano pensate un po', la MORTE violenta e quindi avevano il funereo compito di trasportare le anime dei morti nell'aldilà, compresi i poveracci che finivano sotto le loro grinfie per volere degli dei o per il semplice caprice d'arpiè (detto anche Caprice de Dieux: ottimo formaggio dolce-molle che gli dei mangiavano insieme l'ambrosia, durante i loro lauti banchetti).
Quando le ragazze non erano in giro a scorrazzare per ristoranti, taverne e pub della zona, si ndavano a fare "belle" e a rilassarsi, come molti dei... nel famosissimo Giardino delle Esperidi
(n.d.r. per chi fosse interessato, dopo le Arpie ci sarà un "metallapprofondimento" sul "Giardino" )

Le tre sorelle agivano, come già detto, per lo più in Tracia, terra nobile e ricca, e qui presero di mira il povero Fineo, già disgraziato di suo, dopo che per il poco rispetto manifestato agli dei, questi, come facevano spesso, lo punirono togliendogli la vista.
Ma in compenso il dio Apollo che in quel periodo probabilmente aveva La Pizia in ferie oppure, causa bassa paga, la sacerdotessa aveva indetto uno sciopero ad oltranza, spinta e fomentata dal sindacato dei piziobas costringendo il povero Apollo a turni anche notturni a Delfi, forse proprio per tutto questo, decise di dare al povero Fineo il dono della profezia.
(Come successe a Tiresia prima non ti fanno vedere una mazza poi, bummm... ti fanno vedere il futuro... che pare una vera e propria mazzata)
Ciò non toglie che Zeus, per fargli scontare la giusta punizione, ad un certo punto gli inviò tramite il volo Arpialines delle 12,30 le tre sorelle... le quali, ogni volta che il pover'uomo stava per mangiare qualcosa, gli toglievano il cibo e lo "lerciavano" con i loro escrementi puzzolenti così che nemmeno la mosca più affamata di Tracia potesse avvicinarcivisivicivi...
Ma... ad un certo punto chi ti arriva?
Come il prezzemolo, così in ogni racconto prima o poi arrivano, anzi, sbarcano in Tracia... Gli Argonauti ai quali il povero re Fineo, ormai più smunto e anoressico di Fassino, chiede aiuto in ginocchio, in piedi e sdraiato... pregandoli di far qualcosa contro le Arpie.
Si fanno avanti due di essi, due omaccioni boccoluti e muscolosi: Zete e Calai detti anche Boreadi in quanto, appunto, figli di Borea il vento del Nord.



Coppa calcidese. - 530 a.C. I Boreadi inseguono le Arpie. A dx., Fineo a mensa.




Si dice che i due ragazzoni avessero le spalle coperte da scaglie d'oro, le ali ai piedi e lunga capigliatura (fatti apposta per le sorelle cagone, no?)
Questi, essendo appunto dotati di ali, anche loro tutto sommato due uccelloni, non appena intravidero all'orizzonte arrivare le Flying Sisters tutte piumate di nero e con il piercing al naso, gli andarono contro, e cominciarono a imprecare contro le tre e ad offenderle pesantemente, scagliandogli contro pigne, pere, ananas e meloni... tutto quello che riuscivano a cogliere volando, insomma...
Quelle vista la "mala parata" si diedero alla fuga. Ma dopo parecchi chilometri i due ancora non mollavano, anzi le avevano praticamente raggiunte e, data la mole imponente, probabilmente a cena avrebbero mangiato cacciagione quando... davanti ai due arrivò da sud est, spedita come una saetta, la quarta sorella, la messaggera iride (visto che a qualcosa serviva?) la quale chiese implorante ai Boreadi, in procinto di acchiappare le tre e fargli uscire le uova a forza di cazzottoni nello stomaco, di non uccidere le "aquilesse" ormai più lesse che aquile, promettendo che esse (sempre le lesse) non avrebbero mai più perseguitato Fineo...

E così fu, i due tornarono dal Cieco che, non ci vedeva più dalla fame oltre che dal fatto che era senza vista e ordinò una grande FIESTA con cioccolato e pandispagna a go go... e come ringraziamento e riconoscenza suggerì all'Argonauta capo... Giasone come attraversare lo stretto del Bosforo: liberando una colomba mentre le rocce si aprivano...

The end...










Il Giardino delle Esperidi
Facoltativo:)


 



 
Esperia era l'antico nome che i Greci davano all'Italia, ovvero terra verso Occidente o verso il tramonto...
Le Esperidi appunto erano tre bellissime ninfe , figlie di Atlante e di Esperide, i cui nomi Egle, Aretusa e Iperetusa erano intonati ai colori del tramonto (La vespertina, la lucente, la rossastra).
Ipotenusa fu generata in tempi successivi e destinata a essere presente negli incubi dei giovani studenti delel scuole medie, che in geometria erano delle vere capre. ( ogni riferimento a persone o blogger è puramente casuale:))

Abitavano su un'isola dove c'era un meraviglioso giardino rigoglioso e fare il paragone con il "nostro" EDEN... pare d' obbligo in quanto in questo giardino cresceva l'albero dei POMI D'ORO, chiamati anche Pomi delle Esperidi...




Questi pomi erano stati uno splendido dono da parte di GEA (la dea della terra) ad Era in occasione delle sue nozze col porco Zeus...
Questi meravigliosi "frutti" erano vigilati da un Drago dalle 100 teste Ladòne che fa sempre rima con Orione:) (no no...non 98 o 101...100!!! un vero POLITEiSTA!!!!!:))e da Atlante che comunque già aveva il suo bel da fare col cielo sulle spalle...
La leggenda (sempre essa) narra che l'undicesima fatica di Eracle consistette nel trovare il giardino e "prendere" (leggi rubare) alcuni pomi...
Sempre secondo la leggenda dopo che Eracle ebbe rubato i pomi le Esperidi dal gran dolore furono trasformate in alberi... ma esiste anche la versione secondo la quale, le tre, grazie all'intervento della pietosa Atena recuperarono i meravigliosi pomi con l'aiuto degli Argonauti (pare che quell'Orione di Ercolone, avesse Lasciato il bottino incustodito sulla nave Argo) e poterono così seguitare in eterno la loro missione di custodi del Giardino



The end
Un saluto a tutti
MF