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MetalliMiti (brevi)











B. Cellini - Apollo e Giacinto, 1548



Giacinto:

Giacinto era un bellissimo fanciullo, figlio di tal Amicle (che era un protetto del dio Apollo) e della bella Diomèda (una delle schiave del prode Achille con il quale si dice, pare, sembra ma chi ci crede è un pirla chè tutti sappiamo Il "pelide Achille" essere stracotto di Patroclo, comunque la leggenda dice che dopo che quell'omaccione vero di Agamennone gli aveva sottratto la bella Brisèide lui la sostituì con l'altrettanto bella Diomeda e come schiava e come scaldaletto consolatore).
Giacinto crebbe appunto così bello e sano e forte che subito il dio Apollo ci mise sopra gli occhi e dati i tempi e i luoghi e una vaga parentela con Achille, anche altro.

Ma...

Qualcun altro volle metterci del suo con (in su per tra fra... fate vobis) il bel Giacinto, ovvero Zèfiro, il vento d'Occidente figlio di Eolo e guarda caso in qualchw modo imparentato anche lui (sebbene di uno strano grado) con Achille.
Zéfiro, infatti pare fosse il padre dei cavalli immortali Xanto e Balio del sempre "pelide Achille" (chè pelide non è che sta per pieno di peli, ma per figlio di Peleo).

Insomma... Apollo s'impollava Giacinto, Zefiro gli si avVENTava contro e tutti e tre si divertivano un sacco.
Un giorno di primavera Apollo e Giacinto si ritrovarono su un bel prato a giocare a pitolomazzo... no, scherzo, quello è un gioco tipico delle campagne montefiasconesi ma non chiedetemi in cosa consiste... sappiate solo che trattasi di "gioco erotico";
I due invece di "pitolomazzo", quel giorno giocavano al fresbee attico, ovvero al lancio del disco; disco che ovviamente non era di plastikoi nè a 33 giri ma bello pesante e levigato... così pesante e levigato che ad un certo punto mentre Apollo fece il suo tiro verso il giovane amante intervenne Zèfiro ventoso e geloso che deviò il disco e la musica cambiò:
Il disco deviato andò dritto dritto a colpire la testa riccioluta di Giacinto, il quale rimase morto stecchito sul colpo.
Zèfiro accorse facendo finta di niente ai piedi dell'amato morto ammazzato e Apollo disperato e piangente che fece?
Beh, un dione importante come lui (dopo Zeus era il secondo, ricordate?) decise di rendere quel giovane sì amorevole in qualcosa che fosse tale e quindi Apollocadabra, sim salabikoi, lo mutò nel fiore che appunto, porta il suo nome, in uno splendido giacinto.

the end

Colonna sonora: P. Gabriel, San Jacinto

Buon mercoledì a tutti, mf

PS: possibile m.mito aggiuntivo in corso della giornata, stay tuned;-)








M. miti brevi II
Tespio e le sue figlie (clicca)







Nel periodo in cui Eracle stava tentando di compiere la sua prima fatica (cacciare e uccidere l'indistruttibile Leone di Nemea) era ospite del re Tespio.
Questo sovrano, ormai anziano e stanco aveva ben 50 figlie, tutte belle e in età da marito ma come dire... tutte un po' irrequiete e gaie come pare fossero tutte le donne tespie (compresa la loro madre e sposa del re) e il re aveva paura che qualcuna di esse avrebbe potuto commettere qualche sciocchezza (tipo rimanere incinta di uno degli schiavi di palazzo, dando vita così a una stirpe "bastarda") e quindi, stanco sì ma ancora realmente furbesco pensò di perpetuare la stirpe reale facendosi, come dire... aiutare da quell'ospite sì affascinante e instancabile quale era il grande Eracle.
Tra se e se pensò: ":Chi meglio di un semidio per avere dei nipoti che in seguito governeranno il mio regno, invece di qualche scavezzacollo capellone, magari ebbro rimbambito dal Nepente"
E quindi una sera il nostro forzuto,, dopo essere andato nelle sue stanze si vide arrivare tutta pizzi e tulle e con andamento lento sulle anche, la figlia primogenita di Tespio, Procri.
Gli eroi, come gli uomini (tranne la solita eccezione, ovvio) si sa, non son di marmo e sebbene Eracle parea esserlo quanto meno a muscolatura e dopo l'entrata regale di Procri, anche altrove... non disdegnò l'offerta e...

Il re Tespio tutto contento del resoconto (magari non dettagliatissimo) della figlia l'indomani mattina... decise di mandare a Eracle ogni sera una figlia diversa (quelle tanto, dopo quello che aveva raccontato Procri, già ormonelle come erano, non aspettavano altro che essere Ercolizzate e quindi furono scritti dei numeri su pezzetti di stoffa e posti in una cesta, dopodiché ogni "principessa" pescava il suo "numero di turno" per accoppiarsi all'erculeo giovane ospite).
Ovviamente il supereroe non doveva accorgersi degli scambi e quindi le fanciulle, daccordo col pdre e con le ancelle, con numeretto alla mano, ogni sera si "svestirono", truccarono, profumarono e impararono il da farsi dalla sorella Procri, che era anche la più esperta in fatto di sesso, e poi procedevano ad "immolarsi" per la causa paterna.
Ah, non vi ho detto che di queste 50 ormonelle solo una era vergine e pura e quindi fu esclusa dalla riffa perché il re voleva serbarla per ultima come dono (praticamente la tredicesima fatica) all'eroe.

E quindi per 49 notti Ercole seppe come trastullarsi! (chiaramente rallentando di giorno, causa lieve spossatezza, la caccia al leone).

Ma

Un'altra versione dei fatti dice che:

Ercole in una sola notte se le strombazzò 50-1 poiché una lo rifiutò e rimase vergine fino alla morte, servendo come sacerdotessa nel santuario di Tespia.

Da questa unione Eracle ebbe 51 figli: uno da ogni principessa che si era "immolata", fatta eccezione per Procri che sfornò due gemelli (Antileone e Ippeo)
Figli che in seguito per la maggior parte furono mandati dal padre insieme al fido Jolao, come coloni in Sardegna... ma qui cambiamo storia

the end 2