H: Hopper - Attesa 2006
La vita gli pareva inesauribile, ostinata illusione, benché la giovinezza fosse già cominciata a sfiorire.
Ma Drogo non conosceva il tempo.
Anche se avesse avuto dinanzi a sè una giovinezza di cento e cento anni come gli dei.
Anche questo sarebbe stata una povera cosa.
E lui aveva invece disponibile una semplice e normale vita, una piccola giovinezza umana, avaro dono, che le dita delle mani bastavano a contare e si sarebbe dissolto prima ancora di farsi conoscere.
Da "Il deserto dei tartari", D. Buzzati]
13 commenti:
triste
Tutt'altro dalla nostra 'poetica dell'attimo fuggente, nevvero, tesò? ;-)**********
Come sai mi piace moltissimo Hopper. In particolare questo quadro...l'attesa di qualcosa, non si sa bene precisamente di che cosa. Però se si attende, c'è sempre una speranza, no? Una sospensione metafisica del tempo...con una malinconia dentro...
marcello: una speranze DEVE esserci:)*
Ecatina: Carpe diem, Madame!:9***
geo: non se si hanno 10 dita, tutto sommato:)*
vabbè facciamo che io avevo 50 dita... :P;)
Tempo che passa, deserto. Un binomio catastrofico... Ciao Cespuglietta ;]*
TIO VAH........ una sostenibile leggerezzza dell'essere....
...Mary mi aspetta sempre cosi'...come nel quadro...;-))))
Bacio....Andy
Non hai messo il sottotitolo: "Certi giorni non si vede un cliente".
Hopper bello.
libro stupendo, l'ho portato ad un esame...
ti consiglio anche "60 Racconti", sempre di Buzzati...;)
Bacini & Rock'n'Roll!!!
Hopper graffia come pochi
baci
In attesa del prossimo giro. Un vero
ri-ciclo insomma. :-)***
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