Senza titolo 861

Me pìzzica, me mòzzica...
Son pizzichi d'amore, quelli non fanno male
Canta: lo Zio Nino, qui










da: www.repubblica.it


Un matrimonio da brivido
Il re thailandese dei millepiedi Bunthawee Siengwong e la regina degli scorpioni Kanchana Ketkaew sono convolati a nozze.
Lui, a sinistra, (meglio specificare, un si sa mai) è famoso per aver trascorso 28 giorni con mille millepiedi (1000 1000piedi quanti piedi sono?)
lei, invece, ha stabilito il record mondiale nel 2002 per aver trascorso 32 giorni in una gabbia di vetro con 3400 scorpioni.
Dunque ... 1000 : 28=3400 : 32

Quante teste avranno i bambini che nasceranno da questa unione fra reali? Ma soprattutto (sarò troppo normale, boh!?) che gusto si prova, quale emozione può dare il trascorrere un mese circondato da
o ancora peggio da ?


Da piccola, in giardino si formavano colonne infinite di 1000piedi e il mio sport preferito era andare in garage, rubare della miscela a mio padre... versarla sulla "colonna infame" e sflupppp, accendere la fiamma assassina e vederli accartocciare uno dopo l'altro... e sì che mi sentivo una regina...

Gli scorpioni invece fan parte di quegli animali che mi viene proprio da schiacciare a martellate... e dire che non sono più come quando ero piccola.
Tutto questo mi ha fatto ricordare una storia, quella del legionario infingardo e traditore, ficcato giù nella sabbia fino al collo (non si sa se dai suoi "colleghi" o superiori o da qualche popolo del deserto, questo era ignoto).
Chissà perché il berretto glielo lasciavano sempre in testa, glielo avessero tolto sarebbe morto prima col cranio cotto, no?
Comunque col berretto o no... lo scorpione si avvicinava, piano, guardingo, lentamente, conscio di essere lui , in quel momento, il potere immenso che fa di un uomo un cadavere.
L'uomo trema (si capisce dalla sabbia che forma delle ombre sinistre).
L'uomo suda, si capisce dalle ombre che cambiano di colore e diventano più scure.
L'uomo ha due bulbi oculari che nemmeno Marty Feldman dopo due dosi di anfetamina:
lo si capisce dalle ombre sinistre e scure che diventano palline da golf su sabbia.

L'uomo apre, anzi, spalanca la bocca e mostra i suoi 32 denti perfetti, anche se un po' ingialliti dalle Camel e dai baci dei cammelli femmina, unico possibile rapporto, durante le lunghe giornate,passate da solo nel deserto...
Lo scorpione non parla, continua ad avanzare millimetricamente, spostando solo qualche granello fra i più luminosi perché il sole rifrange e la rifrazione va a colpire scaldandola ulteriormente e provocandogli fastidio, i pedipalpi (le zampette a forma di tenaglia, usati soprattutto per catturare le prede e per la difesa, ricoperti di diversi tipi di peli sensoriali).
Il legionario ormai, con la morte a 5 cm da lui non riesce che a urlare parole silenziose, ma parole che gli urlano nella testa e gli provocano visioni orribili e terrificanti che lo fanno grondare ancora di quelle ultime gocce di sudore, miste a una resina giallina che cola dalla falda esterna del berretto.
Il legionario non crede in Dio o altri dei. Ma non sapendo cosa lo aspetta al di là delle dune ha paura.
E prega lo scorpione, assumendolo come dio momentaneo, di sbrigarsi a percorrere quel misero tratto che ancora lo separa da lui.
Per qualche minuto invece, vuoi che è l'ora in cui il sole è allo zenith, vuoi perché non c'è un alito di vento, vuoi perché il silenzio è talmente assordante che non sembra esserci nessuno per almeno 6000 miglia intorno...
I due si guardano così, immobili. Il legionario perché sa che qualsiasi tipo di movimento potrebbe innervosire l'avversario e far precipitare gli eventi. Il legionario vuole che, benché quelli siano gli ultimi 2 minuti della sua vita, possano durare in eterno, quanto meno per poter ricordare qualcosa della sua vita, che lo abbia reso felice per un poco.
E pensa a... (questi sono fatti suoi e non vi/ci riguardano, però).
Un'altra goccia di resina cade dalla falda del berretto...discende verticalmente quasi a formare una divisione (lasciando una scia vaporosa e profumata) netta del volto del legionario. Una parte assume un'aria gioiosa, beata, serena.
L'altra si acciglia, si raggrinza e mostra un legionario brutale e rabbioso.
Quando però la goccia cade a terra il volto si "ricompone" ma non la sua coscienza, quella rimane netta, divisa in due e lui sente chiaramente la divisione fra il bene e il male.
Lo scorpione nel frattempo ha ripreso il suo cammino di morte.
Il legionario ha ancora le due parti in lotta ma un filo di aria riesce ancora ad emetterla.
Sa che ha ancora 30 lunghi secondi per ricordare e si vede ragazzo e ricorda che una volta ha ucciso (motivo per cui è dovunto entrare nella legione straniera) il suo compagno di giochi perché lo aveva offeso, dicendogli che era un codardo.
Si erano azzuffati, avevano lottato, si erano presi a pugni e quando l'altro lo aveva stretto in una morsa di ferro fra le sue braccia... prima che lo gettasse verso il muro di roccia lui , prese una boccata di aria per darsi forza e lo colpì con una testata, spaccandogli la fronte e quello, dopo averlo liberato istantanamente dalla presa, cadde a terra e battè la nuca, fracassandosela, contro il masso di peperino a forma di U.
Lo scorpione era pronto a colpire. L'immagine di sangue che sgorgava dalla testa del suo amico lo aveva riportato nel deserto.
Ecco - disse al deserto - il dado è tratto.
E scuotendo un poco la testa dall'alto verso il basso, come fece quella volta, ma con meno foga, fece cadere il berretto da legionario, a mo di gabbia sullo scorpione, che rimase così intrappolato nel cerchio color cachi.

Il regista finalmente disse: "STOP" e rivolgendosi al legionario gli disse:
Fantastica Larry! Non l'avrei mai detto che il primo ciak sarebbe stato quello buono, complimenti, sei stato magnifico, questo film ti darà l'oscar!


Saluti, mf