venerdì 5 maggio 2006

Senza titolo 950


Metallimito (54 puntata)
Melampo, suo fratello e le loro storie










Metallimito lungo, lo so ma a chi interessa potrà leggerlo con calma, rimarrà qualche giorno:)




Melampo fu un tipo molto particolare e straordinario.
Innanzitutto fu il primo uomo fra i mortali a cui fu concesso (dal sommo Apollo) di profetizzare attraverso la "lettura" delle viscere degli animali.
Pigliava il cuore di un capretto o la milza di un furetto e ti sapeva dire se quell'azione in borsa ti avrebbe fruttato parecchie dracme o se , al contrario il rischio era il "Ricucciaggio" e la bancarotta o in mancanza di liquidi per rientrare anche un'anca rotta fraudolenta (La B è della Banca, di default).
Melampo fu anche il primo ad esercitare l'arte medica e il primo che costruì un tempio al dio Dioniso in Grecia.
Insomma , un primo della Classe (quand'ancora Classe nemmeno esisteva e nemmeno Apollinare).
ma non è finita qui: Il nostro Melampo capiva la lingua degli uccelli(*) : Allodole, pettirossi, rondini e colibrì, passerotti e quant'altro... Meglio di San Francesco che in seguito per distinguersi da lui imparerà anche a parlar coi lupi.
E sapete come fece ad imparare il linguaggio della LIPU che, guarda caso anagrammata dà proprio LUPI? (Melampo, non Francesco)
Un giorno, mentre giringirava per il solito bosco vide un uomo (dagli stracci laceri che indossava e sporco com'era gli sembrò un servo) che aveva in mano una cesta. La cesta era piena di serpenti appena nati, dei cucciolini che a vederli ti veniva voglia di farti una sciarpina sibilante e morbida o un collier viscido da sera con linguina biforcuta che finisce fra la scollatura ...
Il servo però a quei cucciolini voleva eliminarli: quando Melampo vide che il servo accendeva un focherello per farsi gli spiedini di serpe a cena intervenne e lo fece fuggire minacciandolo con un bastone, una spada e un temperamatite.
E mentre stava riponendo nella cesta, amorevolmente, due dei serpentelli che avrebbero dovuto essere sacrificati per primi, tutti gli altri, per riconoscenza gli si inerpicarono su per le spalle, poi al collo e infine gli andarono tutti, in fila per uno, come bravi scolaretti, a leccargli le orecchie...
Quelli più piccoli e sottili fecero anche da cotton fioc, infatti, poi, il nostro oltre a capire quel che dicevano gli uccelli, ci sentiva 100 volte meglio tanto che udì la su mamma chiamarlo dalla casetta in paese:
Melampooooo, Melampo vieni a casa che t'ho preparato il souvlaki come piace a te!!!!!
Ora non venitemi a chiedere perché uno che viene leccato da un serpente si trova a parlare l'uccellese... e non provate nemmeno a scrivere nei commenti il processo "inverso", okay? Vi diffido dal farlo, pena la cancellazione del commento:))))
Torniamo a Melampo.
Costui aveva un fratello che si chiamava Biante. Biante era innamorato di Pero. Pero era la loro divina cugina (e pure qui niente battute ché il commento ve lo cancello!:). Ma Pero aveva un padre, tal Neleo (di cognome faceva Locco) che, avido com'era pretendeva che chi sposasse il Pero portasse in dote la famosa mandria del re Filace.
(Filace, era così geloso delle sue bestie che tutto pensava fuorché a venderle e aveva fatto un reticolato metallico, con tanto di scossa elettrica a 450 V attorno che nessuno osava avvicinarsi, nemmeno a guardarle).
Oltre alla sua mandria però Filace amava ancor di più suo figlio Ificlo ed era disperato per lui perché il giovane aveva problemi di potenza sessuale. Cioé?
Cioé era impotente, con la sua signora faceva cilecca, si era autodepisellizzato, insomma un dramma anche perché così la dinastia regale non poteva avere seguito (a meno che non si fosse interpellato il giardiniere o il bovaro o il cuoco).
Il nostro Melampo allora si presentò a Re Filace e gli disse:

Mio signore, vi propongo un affare: io guarirò vostro figlio dal male che lo affligge e vi farò diventare nonno ma... in cambio voi mi darete la vostra mandria .
Il re che teneva alla dinastia, per fortuna, più che a 1536,9 vacche e capre e agnelli disse a Melampo che l'affare si poteva fare.
Oh, voi non ci crederete ma il Re Filace dopo nove mesi era un Nonno Felice del piccolo Podarce.
(immaginatevi Gino Bramieri con il peplo e la corona in testa e avrete l'immagine del re ellenico).
E così Melampo ebbe il bestiame... E siccome aveva fatto tutto questo affinché suo fratello Biante potesse coronare il suo sogno d'amore col Pero... che fece? Regalò tutta la mandria a Biante che, innamorato com'era portò subito la dote a Neleo il quale non ci pensò due volte a dare in sposa Pero a Biante e così vissero TUTTi contenti e felici...

Ma...



Hermes trasporta una donna morta con un angelo alla guida del carro


Dove andate? Mica finisce qui!

Allora, diciamo che per un po' tutti furono felici e contenti ma si sa, la felicità non dura mai in eterno, anzi, a volte nemmeno 20 anni:)...
Disgrazia numero uno: dopo qualche anno Pero morì ed era ancora molto giovane... non si sa di che morì ma posso assicurarvi che Pero perì fra le braccia del marìto.

Disgrazia numero due: che è poi quella che è direttamente attinente al nostro protagonista del metamito, ovvero a Melampo.
Dovete sapere che in quel periodo regnava in Argolide il Re Preto. Costui aveva tre belle figlie: Lisippe, Ifinoe e Ifianassa (okay, dai nomi sembrano tre caccavelle ma vi assicuro che erano tre fighe).
Pare che ad un certo punto le tre fanciulle, fecero un grave un torto alla dea Era, che noi sappiamo quanto essere vendicativa e incazzosa all'uopo.... e che questa, appunto per vendicarsi le aveva fatte impazzire tutte e tre di colpo.
Ma mica le aveva fatte impazzire così, tipo il mio amico Nyb o come il Matto di Francesco... no, no! Era aveva fatto in modo che queste tre sorelle tutt d'un tratt pensassero di esser diventate delle Giovenche, o vacche, se preferite...
Fatto sta che le tre se ne andarono su per i monti, con la loro follia, probabilmente a seguito delle Menadi (ve le raccomando...) a far baldoria e orgiastizzare giorno e notte, costringendo i poveri viandanti a soddisfare tutte le loro voglie e brame.
Che c'entra Melampo in questo casino? presto detto... Il nostro uomo di nuovo si offrì come solutore del problema, così come aveva fatto tempo prima per l'impotenza di Ificlo, così anche stavolta si presentò al re Preto e gli disse:
Mio signore, vi propongo un affare: io riporterò sane, salve e soprattutto con la ragione di nuovo al proprio posto tutte e tre le vostre figliole.
In cambio mi cederete un terzo del vostro regno, che ne pensate, sire
?
Il re lo guardò e pensò che dopo le figlie anche quello aveva perso la ragione e lo invitò ad andare a bersi qualcosa all'osteria che forse non si sentiva bene.
E Melampo uscì dal palazzo...
Ma la pazzia furiosa contagiò anche altre donne di Argo.
Chi andava in giro danzando danze lascive, chi si prostituiva senza ritegno davanti ogni portone, chi si offriva nuda ai passanti e chi... ancor più folle arrivò ad assassinare i propri figli... Molte seguirono nella disgrazia le figlie del Re Preto su per i monti.
Allora il re, sconvolto da quello che stava accadendo nel suo regno ripensò all'offerta di quello strano giovane e lo mandò a chiamare, dicendogli che aveva pensato di nuovo alal sua proposta e che accettava.
melampo che era sì generoso e buono ma anche scaltro e intelligente disse allora al re:
Mio signore, giorni fa la mia proposta riguardava la guarigione di tre donne, ora sono aumentate e di gran numero, ritoccherei un pochino la "parcella", sapete mio signore quanto è difficile vivere degnamente, al giorno d'oggi e quanto costa la vita... ho un sacco di spese...
Il re lo guardò quasi adirato e gli chiese in cosa consistesse quell'aumento.
Mio signore, venendovi proprio incontro e cercando di farvi lo sconto più grande possibile ora vi chiedo due terzi del vostro regno, un terzo per me, uno per il mio povero fratello vedovo ché da quando gli perì Pero più non si riprese dalla depressione e anche i suoi affari furono lasciati andare...
E poi Sire, gli affari sono affari, giusto? Io vi libererò dalla follìa che affligge Argo e voi mi pagherete l'equo compenso, suvvia, resterete pur sempre re per un terzo, la corona non mi interessa, che ne dite?

Al re non rimase che accettare, seppure a malincuore, l'offerta di Melampo e firmarono un contratto dove si stabilirono le condizioni nel caso in cui le tre figlie del re e le altre donne tornassero ad Argo rinsavite.
Melampo riferì quindi del colloquio avuto col re, al caro fratello e insieme "assoldarono" un gruppo di giovani forti e determinati per porre fine alla disgrazia che regnava su Argo.
Il gruppo trovò l'altro gruppo invasato di sesso opposto che, ovviamente cercò di sopraffare sessualmente il gruppo maschile...
ma i baldi giovani, in previsione dei due terzi del regno i due fratelli e della lauta ricompensa i giovani, riuscirono a dire No a tutte le ragazze che si offrirono loro nei modi più svariati...
Non solo ma riuscirono a raggrupparle tutte e dopo averle messe in fila per due, minacciandole di percosse a male parole, quelle li seguirono fino alla città di Sicione dove i masculi virilissimi le costrinsero ad entrare in un pozzo consacrato e purificatore dal quale, dopo il bagno forzato ma catartico, ne uscirono pure e monde come delle verginelle e la frenesia "lavata" rimase a far ribollire le acque del pozzo per diversi giorni.
Tornarono quindi tutti ad Argo, il re rispettò il contratto , ai due fratelli andarono due terzi del regno, le donne tornarono a casa chi dai loro mariti, chi dai genitori, chi dai loro figli morti (le più sfigate)---
Inoltre Melampo prese come sua sposa Lisippe, mentre Biante volle maritarsi con Ifianassa.
Ifinoe, vsto che non c'era un terzo fratello rimase lì per lì zitella ma poi, sicuramente avrà trovato uno sposo.

E stavolta vissero veramente tutti felici e contenti.
The end

Buon fine settimana a tutti, mf





(*) La comprensione del linguaggio degli uccelli allude alla conquista dell'immortalità: "E tale conquista dell'immortalità" spiega Guénon "implica essenzialmente la reintegrazione nel centro dello stato umano, cioè nel punto in cui si stabilisce la comunicazione con gli stati superiori dell'essere.
Appunto questa comunicazione viene rappresentata dalla comprensione del linguaggio degli uccelli; e di fatto gli uccelli sono assunti frequentemente come simbolo degli angeli, cioè precisamente degli stati superiori.



Renè Guénon, Simboli della scienza sacra

11 commenti:

Skylark ha detto...

Commento autocensurato.

sysjena ha detto...

...e le faine dell'accordo...??....ah..no....Dov'e' Pinocchio..???

metallicafisica ha detto...

Sysjena: quel Melampo lì era un cane..........***


skylark: :)***

ezraz ha detto...

Hallo, darling!

bacibà

padrepaio ha detto...

Il capostipite di tutti i Baroni insomma.

metallicafisica ha detto...

PP: lo nominiamo Baronetto?:)*


Ezraz: bentrovata, peste!:)*

siipaziente ha detto...

Il nostro Melampo capiva la lingua degli uccelli(*) :

anchio mom :-)

torno ad apro ffondire. miao

NYBRAS ha detto...

Grazie per la citazione tra i pazzi. :| Prima o poi mi vendico... :)

giarina ha detto...

e il re preto?

che fine ha fatto?

FulviaLeopardi ha detto...

già mi pensavo male su quell'asterisco vicino ad uccelli :P

(detta così suona ancora più male, mi rendo conto!)

latendarossa ha detto...

Un post particolarmente dotto - e piacevole: dovresti scrivere testi per la radio, sai? - che devo dire ho letto dall'inizio alla fine perchè volevo proprio vedere come andava a finire!

Ora, capisco che qualcuno possa mettere in fuga qualcun'altro minacciandolo con un bastone e una spada...ma anche con (ho letto bene?) un temperamatite???? °__°

Magari dicendogli pure una cosa del tipo: "uè se non te ne vai, di nascosto vengo a casa tua e ti tempero tutte le matite che c'hai nell'astuccio così domani a scuola quando devi colorare il cielo non ti basta il colore perchè è già a metà e i tuoi compagni tanto il loro non te lo prestano gne gne gne?".

Che dice Guénon sull'argomento?

In attesa di una risposta...buon week end! :)

Marcello