giovedì 25 maggio 2006

Senza titolo 971


Equi-librismi



Il Gioco è qui.

È difficile mantenere l'equilibrio, soprattutto se cammini su un filo a svariati metri da terra, soprattutto se c'è un temporale incredibile sulla tua testa, soprattutto se la pioggia scrosciante riempie 4 secchi posti a due a due sull'asta che ti aiuta a mantenere l'equilibrio.
Soprattutto se sei un'alce. E questo è il gioco.

Dal gioco alla teoria dei giochi applicata al gioco e poi alla finanza.
La morale, in questo caso è: "Ognuno per se, ognuno per tutti".
E ogni riferimento è puramente casuale.

ps: la mia renna è squilibratissima :)))
mf

10 commenti:

Skylark ha detto...

Non sono un patito dei giochi come questo.

La teoria dei giochi invece è molto interessante.

Il riferimento alla situazione politica italiana è tirato per i capelli; anzi direi che non c'entra un tubo.

;-)

padrepaio ha detto...

Invece è azzeccato alla grande.

Perché questi stanno giocando, mica c'è altra spiegazione!

Skylark ha detto...

Padrepaio: dire che "questi stanno giocando" per rabberciare un riferimento alla teoria dei giochi è da orecchiante.

La teoria dei giochi studia "la strategia più razionale che un avversario può adottare quando compete con un avversario anch'esso razionale", e si propone di individuare la "situazione di equilibrio" cui possono pervenire i giocatori. Utilizza esempi in cui i risultati delle scelte sono prefissati e conosciuti in anticipo dagli avversari, i quali, in base a questa conoscenza, devono adottare la strategia più conveniente per loro.


Quando si passa dal gioco all'economia o alla politica, il modello matematico diventa molto più complesso: nessuno sa in anticipo gli effetti delle sue scelte. I risultati sono in larga misura opinabili, e identici fatti vengono interpretati in modi contrastanti.

L'enunciato di Adam Smith, corretto da John Nash, secondo cui "il risultato migliore si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo, secondo la teoria delle dinamiche dominanti", è già di per sé indeterminato, perché non dice chi decide "ciò che è meglio per sé e per il gruppo". Mi sembra anzi che dimentichi che il concetto di "ciò che è meglio" varia a seconda delle teorie sociali, politiche, economiche cui si aderisce.


In ogni caso, dire che "la morale è ognuno per sé, ognuno per tutti", appiccicandola a un articolo di giornale (peraltro chiaramente schierato), oppure dire che "questi giocano", significa voler banalizzare a tutti i costi.

sysjena ha detto...

...ho ucciso una renna...questo e' il dramma !!!!

E poi quando gioco, gioco per vincere...altrimenti che gusto c'e'...??

Almeno li'.....

Bacio Sab. Andy

whydoc ha detto...

già, i famosi nash crosby steve and young

giarina ha detto...

come renna sono morta subito

me la sono cavata meglio con lo stage dive dello yeti.

mi mancava lo yeti.

grazie metallina.

padrepaio ha detto...

Caro sky tu ti prendi troppo sul serio.

Sempre per gioco naturalmente eh!

:-)

Skylark ha detto...

Va be', per una volta che parlavo seriamente! ;-))

In effetti la teoria dei giochi è -almeno nelle intenzioni - una cosa seria. Volevo tenerla distinta dai soliti "giochini" di casa nostra. Anche se per farlo ho dovuto usare un tono un po' "cattedratico".


A volte giova ridiventare seri un attimo, per poter poi riprendere a cazzeggiare con più convinzione ;-)

lotrovassi ha detto...

Un bel giuoco dura puoco (ma dov'è il giuoco ?).

nonsologeomangio ha detto...

ora siam tutti ciuchi

al ritorno dal paese dei balocchi.

(se becco lucignolo...)