lunedì 12 settembre 2005

Senza titolo 729


Nel 1969, passeggiando sul bagnasciuga
ancora si trovavano le stelle marine


Metadventures con nonna e zia








1969, Tarquinia

I miei nonni materni avevano acquistato al tempo un villino con giardino (quadrifamiliare) a Tarquinia (Lido) così che mia nonna in estate, accompagnata da una delle figlie ancora nubile potesse passare qualche giorno di vacanza e curarsi l'artrosi con le allora tanto consigliate "Sabbiature".
E siccome, secondo me, mia nonna con mia zia e viceversa si facevano due balle così a stare sempre insieme...almeno per una quindicina di giorni portavano anche me (buffoncella già allora, le intrattenevo un po' coi capricci, un po' con spettacolini improvvisati di canto e recitazione).
Di giorno si andava in spiaggia al Porticciolo e ricordo che una volta la nonna si sporse troppo dal bordo dell'antico porto romano e scivolò in acqua rischiando di affogare come una merluzza secca se prontamente un signore e mia zia non si fossero tuffati per il salvataggio
Sul tardo pomeriggio si tornava a casa, doccia, merenda, vestitino pulito e passeggiata con messa annessa.
A me al tempo piaceva andare in chiesa (oddio non tutti i giorni con mia nonna devota di ogni santo e sempre col rosario pronto per essere sgranato come gli occhi di Marty Feldman ), mi facevo dare il soldino per accendere una candela (mia nonna mi aveva insegnato che quella era un'offerta che si faceva per l'anima di qualcuno cui si voleva bene e che era morto ma io allora non avevo perso nessuno (guarda caso fu proprio la nonna il mio primo "caro" perso, qualche anno dopo) e allora. "offrivo" quella candela a qualche mia bambola distrutta da mio fratello, arsa su qualche pira in giardino o trafitta con gli spilloni da Woodoo e da me santificata...
Quando mia nonna non mi guardava perchè distratta o dalla zia o da qualche altra pia donna che incontrava accendevo la candela ma prima di posizionarla fra la "molletta" metallica (nel 1969 mica si illuminavano da sole, eh!) e offrirla a Santa Pupa Martire, aspettavo che si formasse un po' di cera e me la versavo sul palmo della mano (forse volevo diventare una grande mistica, o forse nascondevo qualche psicosi degenerativa, chissà?:).
Poi aspettavo si seccasse e me la grattavo via immaginando di essere evasa da chissà quale prigione dopo essere stata torturata dagli indiani. (Non chiedetemi che cosa mi passasse per la testa, più di questo non ricordo).
Dopo di che, si aspettava la fine della messa e si andava a casa... Si cenava e quando nonna se la sentiva e i suoi acciacchi le davano la libera uscita uscivamo a prendere l'agognato gelato.




Una volta, al ritorno dalla gelateria mi feci dare dalla zia le chiavi di casa e dissi che correvo avanti perché mi scappava la cacca (colpa del gelato cioccolatoso?:) e che le avrei aspettate a casa.
Dopo qualche tentennamento (mia nonna era terrorizzata dagli uomini cattivi, io non avevo più paura già da un pezzo dell'uomo nero, piuttosto mi terrorizzava il crocifisso in camera di mai nonna ma questa ve la racconto un'altra volta:) le convinsi e cominciai a correre avanti
Arrivai a casa e scavalcai il cancello (preferivo entrare così, e lo facevo praticamente volando: non c'erano spuntoni assassini, in cima)
la casa era a piano terra con un giardino con la siepe di pitosforo. Entrai e alzai la serranda di una delle camere (quella dove dormiva la nonna) e da lì uscii, scavalcando anche la finestra, aiutandomi con uno sgabellino per arrampicarmi meglio e, giunta a terra mi accucciai, vicino allo scopettone e al rastrello, al buio e in silenzio tombale aspettando le due pie donne.
Ovviamente avevo lasciato le luci accese in casa.
Quando le due arrivano, entrano... chiacchierano e intanto sistemano un po' le cose e infine... mi chiamano..
IO zitta, fuori di casa e sempre accucciata.
Una volta, due volte, tre volte... Sento mia nonna già invocare tutto il calendario di frate indovino...io rido sotto ai baffi.
Poi mia zia va in camera e quando vedo sporgere il busto dalla finestra e prima che guardasse nella direzione di "accuccio" io faccio un salto a molla metallica e:
SORPRESA!!!!!.
Mia zia caccia un urlo che quello di Tarzan a confronto pare quello di un chihuahua stitico... credo abbia svegliato tutto il vicinato... Mia nonna, sentito il grido urla subito dopo
Oddio Giuseppì, che è successo???
Mia zia non ha il fiato per rispondere, mia nonna si affaccia e mi vede col faccino di chi dice "siete proprio due coglione, tanto rumore per nulla! Che esagerate, ste due!"
Mia nonna, ripresasi quasi subito dallo spavento mi guarda da sopra gli occhiali da presbite, intima di entrare in casa e mi minaccia furiosamente di rispedirmi dai miei l'indomani mattina.
Mi dà anche una sculacciata e mi manda, indicandomi la via, con l'indice minaccioso, in camera a dormire.
Io, per niente pentita dello scherzo, anzi adrenalinica chè aveva funzionato così come da programma, obbedisco come un soldatino di piombo e filo nella mia cameretta.
Mi tolgo i pantaloncini, la maglietta e rimango con lo slip del costume.
Apro la finestra che dà sul giardino e sento che le due sono ancora a brontolare... Non ho voglia di andare di là ma mi scappa la pipì e mi scappa troppo per non andare e resistere stoicamente... esco in giardino e la faccio nel catino di metallo che mia nonna usa a mo' di annaffiatoio...
Ora dovrei lavarmi i denti ma spazzolino e dentifricio sono in bagno e idem come sopra... non voglio pigliarmi altre sgridate o minacce di espulsione dal territorio vacanziero per cattiva condotta, indi?
In quel periodo della mia vita passavo molto tempo davanti la TV e ricordavo di aver letto che certe alghe marine venivano usate per l'igiene orale.

Cerco il mio secchiello da spiaggia. Guardo dentro e... O' miracolo!!! C'è un paguro, una stella marina ancora rosso fuoco (mica come ora che non se ne trovano più, passeggiando sul bagnasciuga, almeno in questa zona) a tre punte, poiché due le avevo morsicate per conoscere il sapore le stelle.
E una bella alga verde di quelle che somigliano all'insalata riccia...
Giusto quel che cercavo io!
La prendo, la annuso (allora sentivo benone, col naso!), puzza di cozza allo scoglio ma mi faccio coraggio... la porto con me e raggiungiamo l'auto parcheggiata nel vialetto del giardino: Per fortuna che un lampioncino sì e uno no funzionavano e quindi potevo vedere... e ancora più fortunata che fra quelli "SI", uno era proprio accanto l'auto: Mi guardo come il signore baffuto faceva in TV per avere un Sorriso Splindente e comincio a strofinarmi i dentini e i non dentini (avevo un paio di finestrelle dabbasso che il topino si era rosicchiato già due "latticini".





Mi viene un po' da vomitare visto la saliva che si forma con lo sfregamento ha un sapore di cicoria ripassato in padella con cozze putrefatte e sushi che ha viaggiato in terza classe per 24 giorni da Hiroshima a Tarquinia, completo di scorie radioattive...
Ma "stringo i denti" e continuo per qualche minuto ancora...
Mi pare di scorgere già l'effetto "DASH" guardandomi allo specchietto esterno dell'auto, se non fosse per qualche pezzetto di "insalata" che si è fermata fra due denti...
Stacco un rametto di Pitosforo che sporgeva più degli altri, rovinando così l'armonia della siepe, lo libero delle foglie e lo uso a mo' di stuzzicadenti (ero da sola e quindi si poteva, no?)...
Per ultimo... arrivo fino al cancello, apro la fontanella dell'acqua e mi sciacquo abbondantemente la bocca, bevendo anche un po' di quell'acqua di pozzo che parea fatta apposta per essere combinata con l'alga riccia, testè usata/masticata/e forse anche mangiata/anzi togliete pure il forse.
Ripercorro la stradina a ritroso e finalmente, col sorriso "splindente" rientro nella cameretta.
Pipì fatta... Denti lavati... Ah, la preghierina all'angelo custode .
Io il mio lo chiamavo Alino, perché ogni volta che gli chiedevo un favore col piffero che me lo faceva e quindi ero sicura che mi fosse toccato un angelo custode come minimo senz'ali (da qui: Ali NO!) e quindi incapace di volare e di arrivare fino a dio per chiedergli il favore per mio conto.
Chiesi ad Alino quella sera di fare in modo di non essere rispedita l'indomani a casa dai miei e così fu.
Il giorno dopo fui rimproverata ancora ma poi andai in giardino e dissi alla nonna che non doveva preoccuparsi, che ero pentita e che non lo avrei fatto più... anzi le dissi che avrei innaffiato le rose io così lei poteva riposare.
La nonna mi abbracciò, dicendomi che per questa volta sarei rimasta con lei ma di non fare più la birbona altrimenti...
Rincuorata da quelle parole andai a recuperare il catino col bisognino della notte avanti e dopo averci aggiunto un po' di acqua (sempre quella del pozzo che avevo bevuto) lo versai sul cespuglio di rose preferite dalla zia Giuseppina, quelle gialle, dicendo dentro di me:
Visto che tanto la nonna preferisce stare con me invece che farsi due blle con te, cara zia?

The end

Buon lunedì e settimana a tutti, mf


ps: Mi è tornato in mente questo episodio perché ieri, domenica sono andata a far visita (mia madre mi ha detto che erano a Tarquinia e che mi salutavano) a Orella (qualcuno la ricorda?) e ai suoi genitori e quindi ho rivisto la Casa della nonna, che è proprio di fronte la loro.

32 commenti:

Ecate_ ha detto...

Ehm ... noto tracce precoci di (come dire?) ruffianagg..., no, scusa, piacioneria è forse il termine giusto ... buona settimana, tesò!!! ;-)******

Brododidado ha detto...

proprio di fronte a loro??????????? incredibile..............

luiperre ha detto...

proprio proprio birbona!

buona week fino alla end.

whydoc ha detto...

tutti d'un coro....

ciao sorellona, ora ho capito perchè la zia ha avuto capelli bianchi precoci e tu un alito pestilenziale

;))))

nonsologeomangio ha detto...

Non potrei mai dimenticare l'Orella, porella!

Ma davvero tu ci vedi qualcosa di psicotico nel farsi sgocciolare la cera sciolta sulle mani? Era il mio passatempo preferito... e lo faccio ancora adesso, se mi capita! recentemente l'ho anche insegnato ai miei bambini!


Le rose, poi, sono sopravvissute?

;)))********

metallicafisica ha detto...

Geo: le rose credo di si, in fondo le ho solo concimate:)***


DOC: svelati i segreti!:)***


luiperre: anche a te, grazie!***


brodo: loro erano in CASA!:)*


Ecatina: solo "birbizia", come diceva mia nonna;)*****

padrepaio ha detto...

L'annaffiatura delle rose credo sia un passaggio obbligato. :-)****

Tutore ha detto...

Certo che eri un tipetto da prendere con le pinze! Alla fine avresti dovuto lasciare che la nonna si accorgesse da sola dell´acqua dell´innaffiatoio, no?

Masso57 ha detto...

La cera delle candele..vuoi mettere il sano Vinavil?

Ah, che adorabile birbantella devi essere (stata?)....

mestesso ha detto...

ma che bel tipino....

******

anonimo ha detto...

Anch'io amavo versarmi la cera sulle mani e poi aspettare che solidificasse per togliermela... chissà che gusto ci trovassi!!! Vabbè che di cose strane ne facevo... chissà un giorno ci farò un post! Un bacione! Puccia ^_^

latendarossa ha detto...

Ma inzomma, mi pare che da piccola fossi davvero insopportabile, eh. Poi crescendo...sei peggiorata, si vede eheh.

Dopo il mitico articolo di Pasolini sulla scomparsa delle lucciole, questo post metallifisico sulle stelle marine direi che fa da pendant.

Marcello.

metallicafisica ha detto...

Marcello: peggiorata è un eufemismo, vero?;)*


Puccia: mi cucivo anche con ago e filo i polpastrelli, e tu?;)***


Masso: Il vinavil veniva sparso fino all'avambraccio!:)***


Mestesso: volevi dire Tipaccio, ammettilo!:)***


Tutore: mia nonna era una santa donna ma anche la pazienza delle nonne ha un limite, no?;)***


PP: QUOQUE TU?:)***

anonimo ha detto...

No, io prendevo gli stuzzicadenti e mi bucavo i tendini delle mani... fortunatamente non sono mai andata in profondità!!! E poi mi divertivo ad infilare le dita nelle port mentre si chiudevano!! Ora capisci perchè Gnatto mi chiama S.T.R.U.P.P.I.A?! Comunque avevo subito capito che tra noi c'era feeling!! ^_^ Puccia

whydoc ha detto...

pure io il primo commento l'ho fatto da te

;)

volley ha detto...

dire post sbuccio è troppo poco!

sysjena ha detto...

Per fortuna hai innaffiato le rose gialle...altrimenti...sai che casino....!!!??? ;-))))))

Pesti comunque si nasce...;-))))

bacio Sab e buona settimana anche a te. Andy

metallicafisica ha detto...

SYS: conosco molte pesti che lo son diventate, pero';)***


Volley: allora dì un'altra cosa;)***


doc: sincronicity fraterna?;)***


Puccia: tu sei masochista, allora!:)***

anonimo ha detto...

Lo pensavo anche io... in realtà ho scoperto che sopporto molto bene il dolore!! Altrimenti non avrei resistito neanche con l'onda d'urto al braccio S.T.R.U.P.P.I.O!! Mi deve mancare qualcosa... Puccia

NYBRAS ha detto...

Ma che palle di vita! Io avrei fatto saltare il villino... o almeno mi sarei impiccato... ehm... cosa che ho fatto, circa in quegli anni, nella villetta al mare che avevano i miei. :/

metallicafisica ha detto...

NYB: sei un impiccato e io lo vengo a sapere ora?:/... Guarda che io mi divertivo, eh?***


Puccia si, anche a me dicono tutti che mi manca qualcosa:)***

Damina ha detto...

Ma poi i dentini sono diventati bianchi splindenti o no?

Certo che eri una bella birbaccina da piccola... ma poverine la nonna e la zia :)))))))))))


Un abbraccione *****

biancaneve ha detto...

MA GEOMETRA CHE BIRBANTE DEPRAVATA!!!!


Poi aspettavo si seccasse e me la grattavo via immaginando di essere evasa da chissà quale prigione dopo essere stata torturata dagli indiani


MA ROB DE MAT !!!!!

yetiste ha detto...

sempre grande!

era da un po' che non passavo da queste parti... ma il livello non è mai calato! un abbraccio, ste

giarina ha detto...

non mi si aprono i link, ma è bellobello questo racconto.

brava metallina e non ho tempo per leggere i commenti e se per caso ny ha trovato dei difetti, non gli credere

h2no3 ha detto...

acc ... di nuovo coi post lunghi ! però TVB lo stesso !


bacizap

Clio ha detto...

Ma eri una gianburrasca in gonnella tu! :))) hi hi hi

latendarossa ha detto...

Macchè eufemismo... :)

Buon martedì Sabrina!

Marcello

anonimo ha detto...

prima di leggerlo ero triste,ora che l'ho letto non piu' perche' mi ha riportato indietro di tanti anni. anche mia nonna accendeva i ceri e anche mia nonna e' da qualche altra parte nell'universo.bella invenzione le nonne.

dadevoti ha detto...

C'e' un blog "metàfisica" con i post lunghi la metà ... così riuscirei a leggerli

:)

uomo sono ....

Skylark ha detto...

Anch'io da piccolo facevo cose poco ortodosse. Solo che, salvo eccezioni, la cavia era mia sorella.

Skylark ha detto...

Per "cose poco ortodosse" intendo esperimenti scientifici, tipo mettere la varechina nei capelli, o far mangiare un pezzo di sapone.

Per la cronaca: mia sorella è sopravvissuta, apparentemente in condizioni normali, salvo una lieve tendenza a camminare sui muri a testa in giù con dei salsicciotti appesi alle orecchie; ma solo quando è stressata.