Penso ingarbugliato ma penso...
©S.M. - Indifferenza - 2006
Dizionario:
in|dif|fe|rèn|za
s.f.
Atteggiamento di chi prova o mostra disinteresse, noncuranza, distacco:
guardare, ascoltare, comportarsi con i.; mostrare i. per le sofferenze altrui
Non è tra i miei programmi diventare una statua, neppure se scolpita da Bernini, Canova o Michelangelo e quindi immortale.
Certo, l'esserlo ha i suoi vantaggi: potrei avere uno sguardo disincantato e un sorriso sulle labbra nonostante un piccione stia per farmela in testa, e non passare per una pazza...
Potrei fregarmene di un atto vandalico perpetrato nei miei confronti... il dolore non mi "colpirebbe", la fama nemmeno nè la bellezza o il suo contrario.
"La bella statuina", oggetto di foto da cartolina e di sguardi ammirati.
Ma la statua non "VEDE".
E' marmo, per di più cieco.
E lo sguardo di un cieco umano? Come si relaziona con l'essere? Con il pensiero?
Lo sguardo di per se non può essere disincantato, lo sguardo recepisce troppo per rimanere indifferente, troppa luce, troppi stimoli, troppa bellezza , troppa indifferenza.
Lo sguardo di pietra della fanciulla è indifferente a tutto. Ma lo sguardo, ciò che percepisce lo proietta direttamente al centro dell'universo di un umano, il cervello.
E la differenza dell'essere indifferenti sta proprio qui, nel "do ut des" fra sguardo e acquisizione di questo.
Ma l'essere umano non è solo "sguardo", sarebbe limitativo. Lo è una statua, lo è una qualsiasi cosa "non pensante".
Credo però che la fonte di stimoli primaria per l'umano sia proprio lo sguardo... Ma sempre dopo il pensiero che, di stimoli ne riceve da tutte le altre funzioni "comprimarie" (per me), cioè gli altri sensi.
L'esperienza acquisita trmite tutto quello che non è sguardo è comunque un "tramite" per la conoscenza...
Quindi un cieco sicuramente potrebbe essere un grande filosofo.
Sto bene, ho solo tentato di dare una risposta (arzigogolata ma io mi sono capita:) , ad una domanda che un paio di giorni fa è stata posta ad Adelaide, F ed M da M, e sulla quale, con lei abbiamo cercato di venirne a capo
E non chiedetemi chi è Adelaide
Buon fine settimana a tutti, mf
24 commenti:
E' probabile che il post, nel corso della giornata subisca variazioni, non concettuali ma "formali"... è stato scritto (nonostante la discussione lunga con Adelaide) di getto...
Ma Adelaide è australiana?
La morale è: anche le donne col cuore di pietra hanno sempre l'uccello in testa.
Adelaide è una statua ?
lotrovassi: Adelaide è Adelaide, non risponderò a commenti su di lei, è molto riservata.
sky: ero sicura che qualcuno lo dicesse, non ero sicura sul "CHI":)*
saltino: no, no, è di Viterbo anche lei:)*
eppure potrebbe essere invitata alle cene per fare il Convitato di pietra.
...veramente il delirio e' cosa mia al venerdi.....che diamine....stupito dalle affinita' con il mio....le noto solo io...???
bacio Sab. Andy
SYS... si che avevo notato ma non volevo fartelo notare:)***
Effe: sono a dieTra:)*
Così nel mio parlar voglio essere aspro
com'è negli atti questa bella pietra
Mitigo le scurrili facezie con la cultura. O viceversa.
E ripuliamo la citazione:
Così nel mio parlar voglio esser aspro
com'è ne li atti questa bella petra
Sky: molte grazie del poetar difficile ma Non sono donna petrosa... :)*
Io c'ero e non ricordo nulla!! Concordo con te, con questa tua risposta, sulla fiducia, però :-)
Matteo: e fiducia sia:-)*
A me preoccupa di più, un po' sartrianamente devo dire, lo sguardo altrui.
Sabry, riesco finalmente a passare e raccogliere un bel po' di carne (non di piccione...), compreso il bellissimo metallimito che ho stampato e mi terrà compagnia in questi giorni. Premesso che la mia renna è difettosa, dato che casca prima ancora di partire, sulle considerazioni che fai mi piace sottolineare la differenza del guardare come "do ut des", cioè come il pensiero riceve ed elabora, per poi indirizzare. Da ragazzi, si andava in banda a fare fotografie tutti insieme, e benchè i luoghi, la luce, la pellicola fosse la stessa per tutti, i risultati erano assai differenti: proprio perchè c'era questo "capire" ed "interpretare" prima della elaborazione.E' la differenza tra fotografi e chi sa fotografare soltanto:io capitai qui, ricordo, perchè attratto dalle foto della tua Roma Eur. Il resto, una naturale e logica conseguenza del tuo saper cogliere i segni e filtrarli col tuo spirito. E fare del tuo diario un posto dove si sta decisamente bene....
ehhh... senti un po'... quando dici di parlare con Adelaide, è lei che ti appare o sei tu che la chiami? Gli altri la possono vedere o la puoi vedere solo tu? La vedi sempre nello stesso posto? Quante volte ti è già successo? Adesso è qui con noi? E' lei che ti dice di non prendere più le pillole colorate? :DDD
PS: La foto è bellissima, l'ha fatta Adelaide? E il piccione che ti ha detto? L'ha poi fatta il piccione? :DDD
NY: guarda che Adelaide non è la Madonna e la foto... per me è passabile, vedibile ma niente di straordinèrio***
masso: grazie, il discorso fotografico ha moltissimo , ovviamente a che fare con quanto scritto... prima di scrivere con la luce c'è esattamente quel passaggio "do ut des" che rende l'esperienza dello scatto possibile... bacioni***
pp: non ti curar di loro...***
:
Meno male che tu ti sei capita... ;P
E comunque lo sguardo (interiore o esteriore, lungimirante o meno) e la comprensione, mi sembrano temi ricorrenti, in questi giorni (penso a te, Giocatore, Flounder... temi diversi eppure in qualche modo collegati. Magari ci penso di più e provo a spiegarlo meglio, per ora è una sensazione).
infatti è una metafora!
besos
DOC: Chi? Cosa? Dove?:)***
Riccio: guarda, ti posso dire che Giocatore a questo post è COLLEGATISSIMO:)***
Sei deliziosamente fuori di testa! ;]* (>4)
Un cieco il piccione non lo vede, ma lo sente. Il piccione, invece, il cieco lo può soltanto vedere... ;-)
sdc
Max: a meno che il piccione non sia cieco anch'esso:-)*
Alba: porquoi?:)***(>12)
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