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MetalliMiti (XXXVIII puntata)
Apollo, nascita e avventure - II parte






Dove eravamo rimasti:
per fortuna durante il parto si era dovuto assentare, causa bisogni impellenti e così il piccolo (piccolo, si fa per dire:) era nato e non era stato fagocitato come da programma ma era riuscito a salvarsi e a crescere fortissimo e ora:




Revenge!: urlò Apollo, mettendo mano al suo arco e riempendo fino all'orlo, la faretra di frecce. E in tutto il suo splendore andò a cercare il mostro.
La ricerca non durò molto...il paese è piccolo, la gente mormora, i biscioni non erano ben visti, spaventavano i bambini e qualche volta se li magnavano, nonostante fossero biscioni non comunisti, distruggevano i raccolti e mandavano al peggio l'economia delfica.
Quindi Apollo fu indirizzato in una grotta ai piedi del Parnaso dove pare che il biscio facesse da guardia all'oracolo di Themis.
Il dio appena entrò non gli diede modo di attaccare per primo e lo riempì di frecce bucherellandolo come un colapasta ma quello, pellaccia dura (sarebbe stato perfetto come collezione di stivali "texan style":) riuscì a "sguisciar via" ma Apollo gli corse dietro e lo trovò dopo poco in un tempio sacro a Gea, acciambellato e fragilistichespiralidoso.. di super non c'era più nulla e LO FINI' con un gioco repentino di mano/faretra/freccia/arco/tendi l'arco/zakkkkk, degno del più abile Prestigiadigitatore (più o meno:).

MA... un tempio sacro non dovrebbe mai essere violato in questo modo e così la Madre Terra si sentì oltraggiata non poco e subito andò a piagnucolare da Zeus affinché prendesse provvedimenti nei confronti di quel discolaccio di suo figlio Apollo.
E fu così che fra papà Zeus e quella zitellaccia della sorella Arty. il nosto Apollo si prese una di quelle lavate di capo che i suoi bei riccioli d'oro divenero per qualche ora ritti e crespi come i miei la mattina appena alzata:).
Spinto dai rimproveri e dalla rabbia, il nostro cercò di porre rimedio all'oltraggio fondando, in onore del mostro ucciso, i Giochi Pitici e quindi si impossessò dell'oracolo e nel tempio consacrò un Tripode (oggi unto e famoso a causa del contatto con la cute di un nostro connazionale:), simbolo del suo potere profetico.
Inoltre si recò a Tempe (in Tessaglia) per fare pubblico atto di espiazione visto che la madre Terra ancora non era del tutto convinta del suo pentimento e chiese ancora a Zeus di occuparsi della questione.
Oltre a lui invece, ne erano convinti gli abitanti di Delfi che finalmente si sentivano liberi di mandare i loro marmocchi a scuola e di poter andare nelle Ouzerie di sera a bisbocciare in santa pace.
Infatti avrebbero poi ripetuto ogni otto anni una commemorazione per l'uccisione del mostro e per la purificazione del dio.
Apollo si diceva: "Vabbè, era un tempio sacro...tutto il rispetto a Madre Terra ma io ho eliminato un pericolo pubblico, per di più strisciante e untuoso, non ho mica ammazzato un dio o violentato la Madre Terra! CASPITA, un po' di comprensione, no? sarei anche potuto rimanere MOLTO offeso, era un bestione famelico e enorme!!!!!"

In aiuto di mammà

Apollo era un gran bravo fijolo, attaccatissimo alle gonne di Latona, le voleva un gran bene e per lei avrebbe fatto di tutto...
Un bel giorno, il nostro Ricciolone dorato stava tranquillo tranquillo a suonare la lira in maniera soave e celestiale quando ad un certo punto sentì gridare a gran voce...
Aita, Aitaaaa, mi vogliono zummare e usar violenza, accorrete, aita figlioli miei!

Anche Artemide era a caccia nei paraggi e, anche lei come il fratello, riconosciuta la voce di mammà lasciò perdere quello che stava facendo e cominciò a correre a pedifiato verso l'urlo materno.

Che stava succedendo?

In quel bosco gironzolava anche un altro figlio Degenerato di Zeus, il gigante fallico Tizio (l'appellativo "fallico" gli venne dato perché era dotato come pochi fra gli abitanti dell'Ellade) che evidentemente aveva ereditato la maialaggine e gli stessi gusti del babbo tanto che, quando vide la Signora Latona intenta a passeggiare per il bosco sola soletta, le si pose innanzi con l'impermeabile (era autunno e piovigginava appena) aperto e le disse:
Ora io e te ci si diverte, baby! Yo soy el mas big phallos de la Elladas y tu me gusta una cifras.
Io te vurria vasà et after zummar...va chì che tiengo!!!??? - E le si mostrò in tutta la sua (E)rettitudine, sbavando come qualcuno in preda ad un Reflusso gastroesofageo





La signora Tona che in tempi antichi aveva "conosciuto" il già superdotato Zeus non si scompose tanto per le dimensioni di Tizio (si sa, quelle non contano, no?;) ma perché un c'era verso di fargli mettere un preservativo (usavano in quel tempo, interiora di capre sacrificate, esattamente la parte dell'intestino crasso ma nel caso di Tizio si sarebbe dovuta fare un'ecatombe e al momento non ci pensava per niente).
La signora non voleva nè rimanere incinta un'altra volta che due gemelli l'aveano già bella che sformatina nè tantomeno volea pigliarsi chissà quale malattia visto che i giganti eran soliti (data la scarsità di gigantesse femmine) accoppiarsi con qualsiasi animala fosse in grado di "accoglierli" e sopportare il loro notevole peso e questo li metteva in condizioni di prendersi spesso strane malattie, e siccome Latona aveva generato Apollo che in seguito sarebbe diventato padre di ASCLEPIO (Esculapio a Roma) ovvero il medico per eccellenza, certe cose le sapeva e quindi cominciò dapprima a protestare gentilmente.
Ma visto che TIZIO (che per fortuna quel giorno era solo dato che Caio e Sempronio erano andati a trovar le loro fidanzate in Tracia) cominciò a spogliarsi del tutto e poi ad avvinghiarla con quelle manacce enormi , comincià allora ad urlare lei come un capretto sgozzato.
I due figlioli arrivarono come fulmini e... visto quello che stava accadendo, dopo un'occhiata d'intesa fra di loro, cominciarono a giocare a "freccette" con quell'omone riducendolo in breve tempo, così come tempo addietro Apollo aveva ridotto Pitone Biscione: Un colabrodo.
Non solo, una volta che Tizio morto e cadavere raggiunse il Tartaro, e dopo che Zeus era venuto a conoscenza della tentata violenza contro una delel sue ex importanti e madre dei suoi due figli più amati, decise con verdetto unanime, di condannarlo a una terribile tortura, nonostante la parentela direttissima (sempre suo figlio era!)
Tizio venne quindi "fissato" solidamente al suolo braccia e gambe così da essere perfettamente immobile mentre due bei avvoltoi gli rodevano il fegato.
Tenete presente che il gigante a terra copriva circa 9 acri*** di terreno, quindi un avvoltoio sarebbe stato quasi una presa in giro:)
The end... seguranno gli amori di Apollo ma non so quando:)

*** Un acro corrisponde a 4046,856 metri quadrati:)

Buona giornata a tutti, mf






El Españoleto (Jose Ribera), Tizio. 1632