Quando il bambino era bambino, se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente, e questa pozza il mare.
Quando il bambino era bambino, non sapeva d'essere un bambino.
Per lui tutto aveva un'anima, e tutte le anime erano tutt'uno.
Quando il bambino era bambino, su niente aveva un'opinione.
Non aveva abitudini. Sedeva spesso a gambe incrociate, e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli, e non faceva facce da fotografo.
"Lied Vom Kindsein" — Peter Handke.
3 commenti:
Fiuuuuuuuuuuuuuu...per fortuna che io sono ancora un bambino, altrimenti sai che casino!!!
(evvai, ci ho ficcato dentro anche una bella rima)
Ecco, questo dice il giusto, e lo dice bene. Le sensazioni non mi appartengono (o non le ricordo), ma è esattamente l'impressione che mi danno certi bambini, di solito i più rompiballe, i più imprevedibili, quelli che cambiano umore alla velocità della luce, quelli più bambini, insomma. Ma è una visione da adulto. Secondo me i bambini non "sentono" in questo modo. Lo fannno perchè una scossa come un fulmine attraversa la spina dorsale e (sbadooing) arriva al cervello, cancellando il pensiero in corso e attivandone uno nuovo, completamente diverso. Ma loro mica se ne accorgono. Sono posseduti. Per qualcuno avrei chiamato anche l'esorciccio.
solo a tratti vorrei che il tempo si fosse fermato a quando ero bambina. Ma non sono stata una bambina molto felice e sono stata contenta di crescere un pò.
Bacio
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