domenica 8 giugno 2003

Senza titolo 24



BLU

Parte 2

E sì che durante i suoi innumerevoli viaggi ne aveva viste di cose strane... talmente strane che, spesso quando le raccontava durante una cena in famiglia o tra amici, nessuno riusciva a credere ai suoi animali con più zampe o code del dovuto... oppure di creature magiche tipo elfi o fate che gli avevano spesso dato un aiuto nei momenti di bisogno...
All'inizio credette che i fiori blu, fossero degli strani aggeggi radiocomandati da qualcuno che in quel momento, aveva deciso di divertirsi un pò alle sue spalle, magari c'era qualche telecamera nascosta chissà dove; aveva visto molti film di fantascienza... pensò proprio di essere in qualche luogo dove erano atterrati gli extraterrestri e che quei fiori al di là della barriera nascondessero la navicella spaziale atterrata sulla terra per conquistarla... Oppure una grande potenza mondiale avesse una base segreta lì e ivi facesse esperimenti di qualsiasi genere, magari quegli strani fiori erano ripieni di C4 pronti ad esplodere in caso di un attacco terroristico da parte di qualche capo di governo che voleva diventare il padrone del mondo... oppure quell'odore così forte avrebbe potuto, spingendo chissà quale tasto, trasformarsi in un terribile gas mortale...

Mentre si lasciava andare a questi incredibili pensieri fantastici e incomprensibili persino a se stesso, il grande garofano che lo aveva "salutato" era ritornato alla posizione originaria, assieme agli altri... tanto che il marinaio volgendo di nuovo lo sguardo (che durante le elucubrazioni aveva rivolto verso il mare) non si ricordava più quale fosse.
Si disse che a questo punto, era giunto il momento di rischiare, non era un fifone, non lo era mai stato e quelli in fondo erano solo dei fiori più cresciuti del normale... Si avvicinò di nuovo alla prima fila e, quando era ad un passo da uno dei grandi fiori, (lo stesso di prima?) distese un braccio e aprì il palmo della mano proprio come se volesse coglierlo... Era sul punto di toccare lo stelo (il cuore gli batteva come dopo una corsa a perdifiato) quando... "PUFFFF" il fiore scomparve come per magia; dopo un piccolo sobbalzo all'indietro, dovuto allo spavento per la sparizione, si fece di nuovo avanti e ripeté lo stesso gesto e... di nuovo... anche il garofano accanto allo scomparso, svanì nel nulla... e così fece il terzo, il quarto, seguì tutta la fila semicircolare giungendo quasi all'altra metà di quella che sembrava ora essere una piccola isola.
Lo sguardo sempre più attonito e l'odore sempre più forte, ora nauseante, la stanchezza, il ricordo dei compagni morti nel naufragio, la paura di essersi smarrito in un mondo fantastico... tutto questo turbinio di sensazioni lo portarono dopo l'ultimo tentativo di cogliere il primo fiore della file numero due, a svenire sulla sabbia umida.

Durante quel periodo di incoscienza, ebbe di nuovo l'incubo del naufragio, dell'Aureliana II che affonda, dei compagni morti nel sonno, degli altri in mare in preda alle onde burrascose, di se stesso aggrappato a quello che rimaneva di una scialuppa di salvataggio distrutta da un maroso violento e assassino.

Sognò poi se stesso come Ulisse, approdato nella terra dei lotofagi... e sognò di annusare quelle piante e poi di mangiarle assieme ai compagni... e in seguito di addormentarsi insieme a loro sulla terra brulla... sognò che al loro risveglio la distesa di fiori di loto era scomparsa e al loro posto c'erano dei grandi massi, bianchi e levigati, lisci... uno di fianco all'altro come enormi paralelepipedi di ghiaccio.
Provarono ad attraversare tutti quanti, guidati dal marinaio/Ulisse quel muro impenetrabile ma nessuno riuscì ad andare oltre la piccola cavità iniziale posta tra un masso e l'altro... le pareti erano troppo alte, troppo lisce, senza nessun punto di appoggio per i loro arti stremati...
Provarono a camminare lungo il percorso da essi formato... per vedere fino a dove arrivasse e se avesse una fine...
Camminarono per lungo tempo ma... la fine non si vedeva
Troppo stanchi per andare avanti, decisero di comune accordo di ritornare per lo stesso percorso ma le grandi rocce, che man mano si erano lasciati dietro, li avevano seguiti ed ora... come in un grande cerchio sacrificale, li avevano imprigionati...

Mentre sognava questo, il marinaio si svegliò di colpo, spaventato... pensò se in fondo avesse fatto meglio a continuare a sognare oppure ad essere tornato alla realtà (se di realtà poteva trattarsi)...
Si guardò intorno e la visione che ebbe fu di nuovo quella di ore prima... i garofani della prima fila erano tutti riapparsi e tutti perfettamente blu e odorosi... Il marinaio, dapprima ebbe un impulso rabbioso a scaraventarsi contro quella falange disarmata ma poi sconfortato ebbe solo voglia di scoppiare a piangere... ma ... come gli avevano insegnato prima suo nonno e poi suo padre, pescatore uno e capitano della "Grand Ophélie" l'altro...un vero marinaio non piange mai... nemmeno di fronte alla sciagura più orrenda....
Quindi il marinaio, si diresse di nuovo verso la riva del mare, lentamente, si tolse la camicia e i pantaloni strappati e pesanti e con essi gran parte dell'odore impregnatosi nella stoffa... le scarpe... ed entrò in acqua.."Forse un bagno mi schiarirà le idee" pensò... e pian piano, nuotando verso l'orizzonte... l'odore dei garofani blu diventava sempre meno acre, sempre più lieve... fino a quando nuotando e nuotando per miglia e miglia... sentì di nuovo solo l'odore del mare, vide di nuovo i gabbiani volare in cielo in cerca di cibo... sentì il sole scaldargli la testa... e la testa scoppiare di caldo... fissò il sole sdraiandosi a pancia in su sopra l'azzurro del mare calmo... lo fissò... fino a chiudere gli occhi dal dolore cocente... e decise che era ora di tornare a casa... si mise in posizione verticale e si lasciò cadere sul fondo...

ci volle un pò per arrivare fino alla fine... ma quando arrivò trovò ad aspettarlo un grande tappeto blu che lo avvolse in un abbraccio profumato e morbido...
Prima di morire pensò al fatto che non aveva paura e che presto sarebbe stato a casa.

The End
M/F

5 commenti:

anonimo ha detto...

Siamo tutti naufraghi su questa terra.... e piano piano troveremo un abbraccio blu, morbido e profumato... e finalmente saremo a casa....

tre-febbraio ha detto...

..sarò, forse, un non marinaio; a me piace stare con i piedi per terra e pensare ad ora...quando saremo....ci penseremo poi....se sarà il caso------------------M/F cosa ti è successo in quel periodo....hai cambiato atteggiamento....troppo seria, riflessiva...mi piacevi di più prima, nonostante la mole di scrittura fatta_____________eri giocherellona e solare ora....spero che sia una parentesi_____________l'herpes sta passando, un abbraccio 3f

NYBRAS ha detto...

Bel racconto, scritto bene, ma triste, triste, triste. Ed io, in questo momento, non ho bisogno di tristezza, ma di fantasia. Cercherò di tenere quella parte e di lasciare svanire la memoria del resto... Complimeti, comunque.

anonimo ha detto...

DOMUS.... i deliri comprenono parti buffe, scherzose, demenziali ma anche momenti più seri, a volte vedrai...cupi... scrivevo ovviamente quasi tutti i giorni, e non sempre la giornata era splendente...credo che ognuno di noi scriva in base al proprio stato d'animo...e quando ero più riflessiva....uscivano fuori i fiori blu...o altro che leggerete...
non voglio censurare le parti più tristi, fanno comunque parte del diario...no?
Nyb, ogi sfoglio tra il quadernone, spero di tirar fuori qualcosa di fantasioso e divertente...grazie dei complimenti...:-))) fanno bene allo spirito e al mio mega IO :-)))
M/F

anonimo ha detto...

........I'll give a little bit of weed mixed with some hard liquor,some wodka that'll jumpstar my heart quike than a shok when I get shoked at the ospital by the dr. when I'm not cooperating when I'm rocking on the table while he's operating.........
BY FEDE