martedì 9 settembre 2003

Senza titolo 199


Marco (M.) e Kafka
della serie: avventure scolastiche




Quarta liceo: l'insegnante di non ricordo quale materia non poteva fare lezione quel giorno quindi, visto che non c'erano supplenti disponibili e la mia era una di quelle classi che era bene non lasciare "scoperta", il preside decise di "sparpagliarci" per altre classi...
Io, la mia compagna di banco nonché amica del cuore e altre due o tre persone finimmo nella quinta A, la classe accanto alla nostra.
Conoscevamo tutti gli studenti e io e Anna ci trovammo un posto in seconda fila; (la prima veniva SEMPRE evitata per non incapapre in domande estemporanee da parte dei professori :-))
C'era il prof B, (storia e filosofia) un comunista sfegatato che non vedeva l'ora di poterti spiegare Marx e Lenin anche se non erano in programma :-)
Quel giorno mi pare stesse facendo una lezione di storia che verteva sugli accadimenti (per i ragazzi di quinta era un ripasso, visto che si era già in primavera e quindi la maturità era alle porte) a cavallo delle due guerre (mondiali) e degli influssi che questi avevano avuto in letteratura e nell'arte...
Arrivò non ricordo come (sono passati 20 anni e un po', concedetemelo) a parlare di Franz Kafka e delle sue opere... ovviamente fermandosi soprattutto sulla Metamorfosi e sul Processo.
Ma quello che più sembrava importante per lui farci capire, (noi di quarta capivamo la metà dei riferimenti che faceva, ancora stavamo a Kant:-)) era proprio la complessità del Kafkanesimo, dell'alienazione dell'uomo nell'era industriale...della solitudine dell'uomo tra la massa...

Mentre lui spiegava era appoggiato alla cattedra e davanti a lui, al primo banco, Marco M. e Luigi P, i due "rivoluzionari" (politicamente parlando=sinistra quasi estrema...) della classe, con i quali il professor B aveva un rapporto odioamorevole (non stavano mai attenti e facevano un gran rumore in classe e poi, ogni 15 minuti chiedevano di uscire per andare in bagno... a fumare una sigaretta o... altro ;-) ma erano anche due ragazzi svegli e interessati alle sue materie e a quello che diceva e poi i risultati in fase di interrogazione si vedevano) della quarta A;
Marco, alzandosi in piedi: posso andare in bagno?
prof: No, prima fammi finire il discorso e poi vai...
Marco fa per rimettersi seduto ma inciampa e quasi uccide, cadendogli sopra, Luigi che, impauritosi, si lascia sfuggire un "porca puttana" o "Porcatroia" , non ricordo, chiedendo subito dopo scusa, vergognandosi.
Il professore, cercando di mantenere la calma (non era la sua dote principale): Per favore... posso continuare?
E ricomincia il discorso interrotto quando ad un certo punto a Marco cade a terra il diario.
Sbammmm
Allora Marchetti, ne hai per molto? posso andare avanti o no?
Marco aggiustandosi il gilet peruviano (regalo di un suo amico che viaggiava in continuazione e al ritorno dei suoi viaggi, se non portava erba DOC, gli regalava sempre qualche capo di abbigliamento folkloristico) fa un cenno al prof. : okay... e di nuovo si ricomincia:



Cenni sul Processo, cenni sul Castello...
di nuovo passa alle Metamorfosi e all'uccisione di Gregor "scarafaggio" da parte del frutto scagliatogli contro da suo padre... quando, mentre eravamo tutti presi dalla trama angosciante ma appassionante,
sdanggggg
Marco, nel tentativo di trovare un giusto assetto sulla sedia di legno, fa cadere tutti i libri che erano appoggiati sul suo banco (compresi quelli di Luigi che, non ce la fa più e scoppia a ridere fragorosamente)

INSOMMA!!! Sbotta il professor B. Marchetti... mi hai veramente stufato oggi e tu Pierini, trovi la cosa divertente???
Vi rendete conto
(in crescendo) che siamo ai limiti di quella che potrebbe essere una situazione KAFKIANA???

5 secondi di silenzio puro invadono la classe...

Marco, girandosi di tre quarti verso la classe ma mantenendo anche uno sguardo verso il professore dice, con una calma e una freddezza incredibili, noncurante dell'incazzatura del prof.:
ha ragione professò... KAFKA TUTTO!

Al professore non rimase che alzare le mani e scoppiare anche lui in una risata liberatoria, ammettendo poi che Marco aveva ben afferrato la lezione e che comunque la prossima volta lo avrebbe interrogato sia in filosofia che in storia.

Buona giornata a tutti, MF

12 commenti:

elemaddy85 ha detto...

hahahaha che mito sto marco!
:D

Skywalker ha detto...

uao, mi hai fatto tornare ai tempi del liceo, anche se ne sono uscito solo 4 anni fa...

muskrat ha detto...

;-D

volley ha detto...

uhaaa..mi hai ricordato che domani ho il compito in classe di latino!! Sai devo farlo bene..quest'anno ho l'esame di maturità!! Vado a studiare...a stasera!

dree ha detto...

che kafkata! .-)

la_mongolfiera_di_Humboldt ha detto...

Bellissimo questo tuo post mi è piaciuto molto e si può dire che l'ho letto tutto d'un fiato! In effetti un aneddoto abbastanza kafkiano! :)

Yoga ha detto...

Io non ho fatto il liceo, non so chi è Kafka, ma se non altro il professò e il tuo amico sono dei miti. Buona serata. Ti penso sempre e spero sempre di incontrarti di nuovo. Un bacione. Sil

NYBRAS ha detto...

Bello, Bravi! Ancora! Biiis! Clap clap clap. Belle anche le immagini.

margheritai ha detto...

no...troppo lungo: non ho tempo... mi spiace... :(...mi perdoni?

Tutore ha detto...

Come fai a ricordarti così bene di questi episodi!! :)
In ogni caso trovo due cose strane nel tuo discorso:
1) non aver considerato "Il castello" come una delle opere principali di Franceschino Kafka
2) il vostro prof che vede per forza in chiave industrial-alienant-marxist l'opera di Kafka. Credo che questa sia una visione molto parziale e menomante, nonchè un invito a tralasciare il fulcro del discorso, che invece investe il lato psicologico e psicanalitico, nonchè filosofico, dei racconti.

anonimo ha detto...

Certo, procedi pure con la pubblicità del libro collettivo. per essere precisi, sappi che per scrivere le due pagine hai tutto il tempo che vuoi. Al limite prenotati subito per il terzo turno i scrivi che ci metterai comunque un pò di tempo

panda4x4 ha detto...

(ho le lagrime agli occhi...)